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Sergio Marchionne amministratore delegato di Chrysler?

Di Leopoldo Canetoli
Pubblicato il 14 apr 2009
Sempre più insistenti le voci su Sergio Marchionne amministratore delegato di Chrysler. Ma negli USA le banche sostengono il fallimento

Sempre più insistenti le voci su Sergio Marchionne amministratore delegato di Chrysler. Ma negli USA le banche sostengono il fallimento

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L’indiscrezione di un Sergio Marchionne AD di Chrysler è stata raccolta da Automotive News, a poco più di due settimane di tempo per firmare l’intesa con la Fiat e convincere Barack Obama a finanziare l’accordo con 6 milioni di dollari. Pare comunque che i negoziati stiano incontrando diverse difficoltà legate alla complessa struttura proprietaria della Chrysler e ai relativi rapporti con sindacati e banche creditrici.

Se entro questo limite di tempo si arriverà all’accordo la nuova struttura della Chrysler avrà un presidente americano e un amministratore delegato che potrebbe essere italiano. Bisognerà a questo punto vedere se Marchionne, già alla guida della Fiat, potrà assumersi questa doppia responsabilità.

Mentre a Torino si trincerano dietro un “no comment”, negli USA Bob Nardelli, numero uno della società, sostiene che si lavora giorno e notte  per evitare la bancarotta. La soluzione Marchionne darebbe qualche garanzia in più al gruppo che preferisce salvare la Chrysler piuttosto che spezzettare l’azienda vendendola pezzo per pezzo.

Ma negli USA non la pensano tutti così. Pare che le banche creditrici guidate da JP Morgan, candidate a trasformare parte del loro credito in azioni, pensino di poter recuperare più denaro nel caso del deposito dei libri in tribunale piuttosto che accettare un piano di ristrutturazione extragiudiziale.

Nei giorni scorsi l’agenzia di rating Moody’s ha previsto al 70% la possibilità di un fallimento. E anche se ciò non si verificasse in molti si chiedono se i 6 miliardi di Obama saranno sufficienti per salvare il gruppo ben sapendo che anche la Fiat, nel 2008, ha subito un forte calo di liquidità e potrebbe apportare solo un supporto tecnologico.

E gli americani sono sempre più convinti che la Fiat sarebbe a caccia di risorse attingendo ai fondi federali che potrebbero aiutare il Lingotto a migliorare le proprie riserve e a finalizzare l’alleanza con Chrysler.

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