Sicurezza: fantasticare alla guida causa incidenti
Uno studio di un’università francese conferma che fantasticare distraendosi mentre si è alla guida influisce in circa la metà degli incidenti.
Le distrazioni alla guida possono essere una fonte d’incidente tra le più insidiose quando ci si mette al volante e lo conferma, oltre che il buon senso, anche una ricerca dell’Università di Bordeaux pubblicata recentemente sul British Medical Journal.
Lo studio dell’università francese ha preso in considerazione i dati relativi a circa 1.000 incidenti stradali e, stando alle statistiche elaborate, è emerso come quasi la metà di questi sia stata causata da distrazioni dei conducenti, impegnati mentalmente a fantasticare o a riflettere senza prestare la dovuta attenzione alla guida del veicolo.
La ricerca non ha preso in considerazione fattori di distrazione come l’uso di telefonini alla guida, ma ha cercato di capire se e quanto può incidere sulla sicurezza l’abitudine a “volare con la mente” mentre si è al volante.
La statistica si è basata sulle dichiarazioni raccolte presso 955 conducenti adulti rimasti feriti in incidenti nel periodo compreso tra aprile 2010 e agosto 2011, tutti sentiti entro cinque ore dal sinistro e interrogati riguardo ai pensieri avuti negli attimi prima dell’incidente. Le cifre hanno messo in evidenza che ben il 52% dei conducenti coinvolti vagava con la mente poco prima dello schianto, mentre il 13% dei coinvolti ha ammesso di essere stato fortemente distratto.
Lo scopo è quello di contribuire allo sviluppo di tecnologie in grado di allertare i conducenti in caso di atteggiamento mentale potenzialmente rischioso, cercando di attenuare l’incidenza che l’abitudine di vagare da un pensiero all’altro può avere nel causare un incidente, un comportamento errato che, secondo alcuni addetti ai lavori, si può evitare anche con programmi di sensibilizzazione che invitino gli automobilisti ad essere più concentrati e responsabili alla guida.
Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto: