Sicurezza: il Pre-Safe di Mercedes compie 15 anni
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Sono passati 15 anni da quando Mercedes iniziò lo sviluppo del sistema Pre-Safe. Un’evoluzione costante che continua ancora oggi.
Sono trascorsi 15 anni da quando Mercedes iniziò a sviluppare il sistema Pre-Safe, una tecnologia per la sicurezza che la casa tedesca rende disponibile su 16 modelli attualmente sul mercato.
Era infatti il 1999 quando a Stoccarda si cominciò a mettere a punto una soluzione in grado di minimizzare il più possibile i danni derivanti da un incidente. Il sistema, che arrivò sul mercato tre anni dopo, si affidò fin da subito all’elettronica con l’obiettivo di “capire” quando si va verso una collisione e prendere una serie di contromisure necessarie a proteggere al meglio gli occupanti.
L’ultima versione del [glossario slug=”pre-safe”] lavora in sinergia con le tecnologie Tempomat e Brake Assist Back Plus e si attiva quando viene rilevato un rischio di impatto tra 0 e 200 km/h senza che il guidatore azioni i freni. In quel frangente, l’elettronica accende dei segnali di allarme sia luminosi che acustici e, nel caso in cui il conducente non dia ancora segni di reazione, provvede a frenare parzialmente in maniera autonoma circa 1,6 secondi prima del potenziale impatto.
La centralina di gestione del [glossario slug=”pre-safe”] è in grado di valutare la criticità della situazione e, nel caso in cui l’incidente venga classificato come “inevitabile”, il sistema attiva una vera e propria frenata d’emergenza automatica sfruttando l’intero potenziale frenante del veicolo 0,6 secondi prima che si verifichi l’impatto.
Fin dall’inizio Mercedes ha lavorato nell’ottica di ottimizzare l’efficacia dei sistemi di [glossario slug=”sicurezza-passiva”] come [glossario slug=”airbag”] e cinture di sicurezza, che proprio grazie all’azione del [glossario slug=”pre-safe”] riescono ad aumentare la loro funzione protettiva. Negli istanti precedenti un incidente, infatti, i passeggeri sono spinti verso il sedile affinché la loro posizione sia ottimale e il corpo aderisca al massimo alla cintura, per poi sfruttare ogni centimetro al fine di dissipare parte dell’energia cinetica sprigionata dall’urto e contenere eventuali traumi.
Questa tecnologia è oggi installata di serie su oltre la metà delle vetture prodotte dalla casa di Stoccarda, compresi ovviamente tutti i modelli di ultima generazione in cui viene integrata con gli altri dispositivi elettronici di bordo.
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