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Sicurezza stradale in Europa: il grande inganno dei dati, una realtà sottostimata

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 31 mar 2025
Sicurezza stradale in Europa: il grande inganno dei dati, una realtà sottostimata
L'ETSC evidenzia la sottostima degli incidenti stradali in Europa e le proposte per migliorare la sicurezza stradale entro il 2030.

L’Europa si trova di fronte a una crisi di sicurezza stradale che si rivela ben più grave di quanto stimato. L’ultimo rapporto dell’ETSC (Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti) rivela che ogni anno si registrano oltre 1,2 milioni di feriti a causa di incidenti stradali, di cui 141mila in condizioni gravi. Tuttavia, questi numeri rappresentano solo una parte del problema, amplificato da sistemi di rilevazione dati spesso inadeguati. La situazione è particolarmente critica per pedoni e ciclisti, che costituiscono il 57% delle vittime gravi, spesso non adeguatamente censite.

Le cause principali di questa sottostima sono da ricercarsi nella disomogeneità dei metodi di raccolta dati tra i vari Paesi membri, nelle carenze nei rilievi delle forze dell’ordine e nella mancata integrazione tra dati sanitari e quelli delle autorità di polizia. Questa lacuna rischia di compromettere seriamente gli obiettivi UE 2030, che mirano a dimezzare il numero di morti e feriti gravi entro la fine del decennio. A fronte di una riduzione dei decessi del 16% e dei feriti gravi del 13% nell’ultimo decennio, il traguardo appare ancora lontano.

Sicurezza stradale in Europa, cosa bisogna migliorare

Jenny Carson, project manager dell’ETSC, ha sottolineato l’urgenza di interventi da parte dei governi nazionali per migliorare il monitoraggio, attualmente basato quasi esclusivamente sui dati raccolti dalla polizia, offrendo così una visione incompleta del fenomeno. Tra le raccomandazioni proposte dall’ETSC figurano l’adozione dello standard AIS per la classificazione delle lesioni, l’introduzione di zone con limite di velocità a 30 km/h nelle aree urbane e il potenziamento delle infrastrutture per garantire maggiore protezione agli utenti vulnerabili della strada.

Affrontare questa sfida richiede un approccio collaborativo tra istituzioni, enti sanitari e forze dell’ordine, al fine di sviluppare strategie efficaci per una mobilità più sicura e sostenibile per tutti i cittadini europei.

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