Marchionne smentisce: "Mai detto Fiat via dall'Italia"
Una nota ufficiale della Fiat smentisce che Sergio Marchionne abbia mai detto di voler trasferire il Lingotto all’estero. Restano le critiche a Fiom.
All’indomani di una presunta dichiarazione di Sergio Marchionne, riportata dalle principali agenzie, secondo cui la Fiat era pronta a lasciare l’Italia visto il perdurare di opposizioni da parte del sindacato Fiom, arriva oggi una smentita ufficiale da parte dello stesso Lingotto: “Il dottor Marchionne non ha mai parlato di lasciare l’Italia”.
Una nota della stessa azienda precisa le parole usate ieri a Washington dal manager italo-canadese in occasione di un colloquio con alcuni giornalisti: “La Fiat è una multinazionale. Gestiamo attività in tutte le parti del mondo. Abbiamo attività economiche e industriali al di fuori dell’Italia. Vendiamo macchine in Brasile, in Cina, in America, in Messico. La cosa importante è la sopravvivenza della Fiat che non può essere messa in discussione. Ci abbiamo messo 8 anni per rimetterla in piedi. Abbiamo creato un’alternativa con Chrysler e non possiamo metterla in dubbio. Chiunque pensa di condizionare la Fiat si sbaglia”.
Restano tuttavia confermate le critiche alla Fiom, accusata dal manager di volere l’interesse di una piccola minoranza (solo il 12% dei lavoratori del Lingotto sono iscritti a questo sindacato) a discapito della maggioranza.
Scuote la testa invece Susanna Camusso, leader della Cgil, la quale ha accusato Marchionne di riportare tutto indietro ogni volta che si fa un passo avanti. “Deve dire cosa intende fare, anche alla presenza del premier Mario Monti”.
Più sicuro invece il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, che si è detto sicuro che Marchionne “effettuerà nel Paese gli investimenti che ha promesso” e che “non lascerà mai l’Italia perché non sarà vittima del tentativo di prevaricazione da parte di una minoranza”.
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