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Stile Peugeot: il ritorno alla sobrietà

Di Fabrizio Brunetti
Pubblicato il 4 ott 2010
Stile Peugeot: il ritorno alla sobrietà
La Peugeot 508 anticipa il nuovo stile della casa francese votato alla sobrietà e alla pulizia delle linee. Un ritorno al passato "serieux"?

La Peugeot 508 anticipa il nuovo stile della casa francese votato alla sobrietà e alla pulizia delle linee. Un ritorno al passato “serieux”?

La rivoluzione conservatrice dello stile Peugeot aveva avuto anticipazione già la scorsa primavera, al Salone di Ginevra, in cui erano state mostrate le concept della futura 508, la sportiva SR1 e la provocatoria concept BB1. Dunque lo stile che aveva scioccato il tendenzialmente conservatore cliente Peugeot alla presentazione della 407 nel 2004, cede il passo alla scelta opposta, quella della sobrietà e della pulizia di linee della nuova 508, stella dello stand Peugeot al Salone di Parigi.

La 407 aveva inaugurato una svolta radicale, una netta rottura rispetto al passato con l’introduzione della grande presa d’aria anteriore, con la crescita a dismisura delle proporzioni del “leone”, con la ripartizione quasi sportiva dei volumi. Ancora più scioccante la Station Wagon, col taglio retroverso del lunotto posteriore e i vistosi fari avvolgenti in coda. Il nuovo stile, vistoso e aggressivo, aveva fatto molto discutere. Tradizionalmente il cliente Peugeot – quello cresciuto dalla 203, alla 403, alla 404 – negli anni ’50 e ’60 era l’esatto opposto del cliente Citroen. I clienti del leone cercavano robustezza ed eleganza, quelli del “double chevron” l’originalità, la diversità anche se talvolta pagata in termini di affidabilità.

Non a caso lo slogan che caratterizzava Peugeot e che è sempre rimasto nel cuore degli affezionati della casa era “Peugeot c’est serieux“, che esprimeva perfettamente il valore del marchio, seriosità di uno stile che trasmetteva sicurezza, un understatement di sostanza rispetto all’apparenza.[!BANNER]

Fino agli anni ’90 lo stile del leone è cambiato certo, adeguandosi alle tipologie di prodotto richieste dai mercati, ma conservando comunque una gradevolezza non urlata dello stile. Potrei citare, come esempi, da un lato lo stile grazioso e pulito della mitica 205, dall’altro il rigore classico ed elegante dello stile Pininfarina della 406 Coupè.

Dal 2004 lo stile “bocca larga” ha caratterizzato modelli Peugeot di successo come la 207, altri meno riusciti come la 308 e la 407 Coupè, il disastroso (nei risultati di vendita) SUV 4007, caratterizzato dai vistosi dentoni verticali cromati della enorme griglia anteriore, i recenti monovolume 3008 e 5008, la riuscita sportiva compatta RCZ.

Ora la 508, presentata in contemporanea nelle versioni berlina e station wagon, inaugura il ritorno all’antico dello stile del Leone di Sochaux. Linee pulite, volumi ben modellati, il leone sul muso ha ritrovato dimensioni ragionevoli, la maschera anteriore è garbata, con due sottili fili cromati orizzontali; sobria, elegante, non si fa notare. Certo meno personale di quanto non fosse la 407, ma probabilmente più in linea con le attese del potenziale cliente Peugeot.

Del resto nel nuovo piano quinquennale del gruppo PSA è al marchio Citroen che è delegato il compito di sorprendere, di esplorare nuove nicchie, di avere personalità stilistica più forte, in particolare con la linea trendy DS declinata per tutti i prodotti. Dunque anche per Citroen un ritorno all’antico, alla tradizione di originalità.

Sembra paradossale ma lo stile rappresenterà nei prossimi anni ancora più di oggi una delle motivazioni primarie nell’acquisto di un’auto. Non ci si può permettere di sbagliare linea ed è forse per questo che le BMW del “dopo Chris Bangle” sono meno audaci, che le Audi di Walter da Silva si somigliano tutte, che la Golf, simbolo del successo, è sempre uguale a se stessa.

Vedremo quale sarà la risposta del pubblico alla 508 e come il nuovo stile verrà declinato per i due prodotti fondamentali per un costruttore generalista come Peugeot, vale a dire le ormai prossime eredi della 207 e della 308. Peugeot ha presentato un piano strategico molto ambizioso per i prossimi cinque anni. La partita, difficile, per rimanere nel ristretto novero dei grandi costruttori di automobili che sopravviveranno conservando la loro autonomia, si gioca anche sulla capacità di attrattiva dei modelli.

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