Stop ai motori termici ed Euro 7 dal 2035: le conseguenze
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2023/04/stop-motori-termici-2035.webp)
Come sicuramente già saprete, dopo un lungo processo, qualche mese fa il Parlamento Europeo ha approvato il divieto di vendita di auto con motori termici (benzina e diesel) nell’Unione Europea a partire dall’anno 2035. Una decisione presa, non all’unanimità, dai 27 paesi membri. Tra gli Stati contrari ci sono potenze industriali del mondo automotive come Germania e Italia, che continuano a chiedere un cambiamento dell’ultima ora, ma si stanno unendo a loro anche altri paesi, tra cui Ungheria e Polonia.
Tutti alla fine si sono allineati, non tanto per rovesciare l’intera norma e consentire nuovamente la vendita di auto a benzina e diesel dopo il 2035, quanto piuttosto per aprire le porte a un’alternativa con motori a combustione che siano neutral in carbon: i carburanti sintetici. Si tratta di una tecnologia in grado di coesistere con le auto elettriche e di coprire altri tipi di esigenze del parco auto con diversi benefici, mantenendo comunque l’obiettivo del raggiungimento della carbon neutrality.
Un’alternativa carbon neutral
Pertanto queste auto a combustione alimentate da combustibili sintetici, detti e-fuel, rappresenteranno un formato interessante, anche se sembra costoso, in grado di coesistere con le auto elettriche a batteria. Questo tipo di carburante non proviene infatti da fonti energetiche fossili, ma è ottenuto da un processo chimico che separa idrogeno e ossigeno per elettrolisi, attraverso l’utilizzo di energia rinnovabile. Questo significa che, sebbene il motore termico continui ad emettere emissioni di CO2 attraverso lo scarico – meno comunque di un’auto a benzina tradizionale – quella quantità è compensata dal processo rinnovabile della sua produzione che cattura CO2 dall’ambiente, in modo che alla fine possa essere considerato carbon neutral.
Lo stop del 2035: solo per comprare auto nuove
Al momento quello che è stato approvato dal Parlamento Europeo è il divieto di vendita di auto e veicoli nuovi, a partire dal 2035, che abbiano motore diesel o benzina. In particolare viene specificato che le auto che emettono CO₂ non potranno essere commercializzate. Tralasciando così non solo le termiche, ma anche le ibride: mild-hybrid e ibride con e senza spina, visto che combinano una meccanica a combustione con una elettrica. A tal fine e se sarà definitivamente approvato, ciò significa che tra 12 anni gli automobilisti potranno acquistare solo auto elettriche, siano esse a batteria o fuel cell a idrogeno.
Anche se queste ultime sono quelle su cui i produttori puntano di meno, almeno nel caso delle automobili. Si prevede infatti che questo tipo di tecnologia si concentrerà maggiormente sui veicoli di trasporto, siano essi merci o per passeggeri. In ogni caso mancano ancora anni e questa tecnologia potrebbe rafforzarsi anche per il trasporto privato. Ad esempio, marchi come Honda o BMW stanno facendo passi verso il futuro per non lasciare da parte, come soluzione alternativa, la tecnologia a idrogeno.
Sarà possibile acquistare o vendere auto termiche usate?
Dal 2035 sarà possibile acquistare o vendere auto termiche di seconda mano? Sì, le normative riguardano solo la vendita di veicoli nuovi, ovvero i modelli a benzina o diesel continueranno ad essere disponibili sul mercato dell’usato. Anche se lo stesso Parlamento Europeo avverte che il costo di possedere un’auto a combustione potrebbe aumentare: carburante, manutenzione, assicurazione, etc. Da ciò si deduce che le misure allo studio saranno volte a favorire le auto a zero emissioni e a penalizzare quelle termiche, proprio per favorirne la definitiva scomparsa.
Possibile moratoria sugli ibridi plug-in
Oltre a quella degli e-fuel, un’altra delle clausole proposte è che, nel 2026, si valutino i progressi verso la riduzione delle emissioni con le attuali tecnologie a motore termico, con un ruolo di primo piano per gli ibridi plug-in. Questi modelli possono infatti circolare in modalità elettrica per diversi chilometri (attualmente sono circa 50 o 60 km), quindi si potrebbe considerare che vengano venduti anche oltre il 2035. Il tutto finalizzato a una transizione praticabile e socialmente equa verso le emissioni zero. Dio fatto si tratta di una tecnologia appena arrivata e sia i brand che gli utenti stanno investendo in essa.
L’”emendamento Ferrari”
Si tratta di un’eccezione richiesta, per sopravvivere, dai produttori con volumi di produzione ridotti. Questo tipo di marchi ha chiesto più margine per adattarsi a questi obiettivi. Nel suo caso la normativa in divenire lo prevede già: i marchi che producono meno di 1.000 veicoli all’anno sono infatti esentati dal divieto di vendita del 2035. Questi potranno continuare a vendere modelli termici da quella data e per il momento senza veto in vista.
Inoltre i marchi che producono tra le 1.000 e le 10.000 auto all’anno potranno continuare a vendere modelli termici fino al 31 dicembre 2035. Ciò includerà, ad esempio, marchi di lusso e di alto livello come Lamborghini, Ferrari, Bugatti o Pagani, tra gli altri. Il margine è basso, ma parliamo anche di aziende molto di nicchia e alla portata di pochi utenti.
Se ho un’auto benzina o diesel potrò usarla dopo il 2035?
Sì, il divieto riguarda solo la vendita di auto nuove con motore termico. In altre parole dal 2035 non ci sarà alcun veto generale sulle auto a benzina o diesel commercializzate prima di quella data. Anche se questo primo divieto si avvia verso la completa neutralità di CO₂ prevista per il 2050. In teoria sarà in quella data che le auto e i veicoli a combustione saranno definitivamente vietati. Tuttavia questo veto generale non è stato ancora approvato.
Tuttavia nel testo approvato dalla Commissione Europea ci sono altre misure che potrebbero interessare gli utenti. Ad esempio è prevista una nuova procedura, più severa, per valutare le emissioni di CO₂ lungo tutto il ciclo di vita delle auto vendute in Europa. Ciò significa che potrebbero essere introdotti nuovi metodi per esaminare le emissioni oltre a quelli attuali che, per ora, si limitano a verificare se il modello è conforme ai parametri della normativa Euro. Comunque sia, il regolamento dovrà ricevere l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Europeo, segnando la roadmap per la totale decarbonizzazione dell’auto.
Normativa che potrebbe includere le deroghe descritte e che andrà di pari passo con una transizione più realistica per tutti: utenti, ma anche produttori. A quasi un decennio da questo divieto le auto 100% elettriche continuano, infatti, a vedersela con molti ostacoli, tra cui: il prezzo (con poche eccezioni partono da 30.000 euro in su); la tecnologia stessa (va ancora migliorata l’autonomia); l’infrastruttura (punti di ricarica, capacità della rete elettrica); riciclaggio delle batterie.
Se vuoi aggiornamenti su Mercato inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2019/09/9ef6bfe2eeb552625259704325e35482b3bdff9f.jpeg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/03/Wagoneer-S-Wrap-On-Auburn-Hills-HQ-3-780x470-1.jpeg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/03/wp_drafter_3639978.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/03/wp_drafter_3639952.jpg)