Tamponamento a catena: chi paga e come funziona
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In un tamponamento a catena diversi veicoli sono coinvolti nel sinistro e le collisioni multiple tra di loro possono portare a danni materiali e personali. Visto che si tratta di una situazione piuttosto caotica, è necessario raccogliere quante più informazioni possibili per determinare l’origine dell’incidente e chiarire in quale ordine e per quali motivi si sono svolti gli eventi.
Cos’è il tamponamento a catena o incidente a catena?
Gli incidenti stradali multipli o cosiddetti tamponamenti catena sono quelli in cui sono coinvolti più di due veicoli che circolano uno dietro l’altro o simili. Sono più comuni di quanto pensiamo e sono più frequenti in situazioni di ingorghi e ai semafori. Inoltre si tratta di uno dei sinistri più problematici per l’assicurazione RCA auto, poiché in caso di danni materiali o personali, possono sorgere dubbi durante la compilazione della denuncia e l’attribuzione di responsabilità.
Cosa fare in caso di tamponamento a catena
Vediamo dunque qual è il miglior comportamento da seguire in caso di incidente stradale a catena. In questo tipo di sinistro andrebbe sempre fatta una constatazione amichevole e compilare il CID sia con il conducente del veicolo con cui ci si è scontrati che con quello che ci ha colpito da dietro. Va inoltre controllato che le parti abbiano verificato in modo completo e corretto i danni e che i dati di tutte le persone e veicoli coinvolti siano corretti.
Chiama la Polizia Locale e annota gli estremi degli agenti che prestano servizio. Questi dati vanno inseriti nella denuncia di sinistro e comunicati al tuo assicuratore in modo che la compagnia possa richiedere e visionare la denuncia.
Accumula e presenta tutte le prove possibili. Si consiglia di scattare foto dell’incidente e raccogliere le dichiarazioni di possibili testimoni. Tutte le parti coinvolte devono presentare questi dati all’assicuratore. Si consiglia inoltre di raccogliere anche i referti medici, sia sul posto dell’incidente che negli ospedali.
Chi paga i danni in caso di tamponamento a catena: la responsabilità
Tamponamento a catena tra veicoli in movimento
Se l’incidente ha coinvolto veicoli in marcia, la responsabilità viene individuata sulla base dell’art. 2054 del Codice Civile, che recita:
Il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli.
Questo significa che in questo caso la responsabilità è condivisa da ciascuna coppia di automobilisti coinvolti, tamponati e tamponanti, oltre al primo veicolo della coda danneggiato (esente da responsabilità). Se, però, uno degli automobilisti fornisce prova liberatoria di aver mantenuto la distanza di sicurezza nell’incidente, a questo non verrà attribuita alcuna responsabilità.
Tamponamento a catena tra veicoli fermi
Nel caso in cui il tamponamento a catena avvenga tra veicoli fermi, in coda o al semaforo, la responsabilità è da attribuire interamente al guidatore dell’ultimo veicolo in coda, cioè colui che ha causato la prima collisione. In questo caso tutti gli altri proprietari dei veicoli coinvolti verranno risarciti dalla compagnia assicurativa di tale veicolo.
Tamponamento a catena con veicoli parcheggiati
Se un auto è in sosta o parcheggiata e viene urtata a seguito di un tamponamento a catena, il proprietario del veicolo fermo deve chiedere il risarcimento per i danni patiti al proprietario del mezzo (o all’assicurazione) che ha causato l’incidente.
Quando è ammesso l’indennizzo diretto?
Nel caso di sinistro a catena non è possibile procedere con la pratica dell’indennizzo diretto. Il risarcimento va infatti richiesto all’assicurazione del veicolo che ha provocato l’incidente.
La prova liberatoria
Per prova liberatoria s’intende la dimostrazione, da parte di uno dei guidatori coinvolti a cui viene inizialmente attribuita una colpa ex art. 2054 c.c., di avere tenuto una condotta di guida impeccabile ed aver fatto tutto il possibile per evitare il tamponamento del veicolo antistante, cioè l’evento è avvenuto per cause esterne alla sua condotta.
Come prevenire un incidente a catena
Una delle principali cause che possono portare a un incidente a catena è il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza, che garantisce una frenata di emergenza efficace, ma ne esistono anche altre. Di seguito ti diamo una serie di consigli per la sicurezza stradale in generale e per evitare questo tipo di incidenti. Prima, però, puoi consultare la nostra lista delle auto più sicure in caso di incidente.
- Prima di partire assicurati che il tuo veicolo sia in perfette condizioni: controlla i pneumatici, la pressione dei pneumatici, i tergicristalli, le luci e i freni.
- Nella guida in situazioni di maltempo aumenta la distanza di sicurezza e riduci la velocità senza cambi bruschi.
- Presta attenzione ai semafori e agli incroci, rallenta nelle zone in cui altri elementi limitano la visibilità.
- Esegui il sorpasso solo se le condizioni di visibilità sono ottimali o se la densità del traffico consente la manovra in tutta sicurezza.
- Previeni la stanchezza e la sonnolenza. Mantieni una temperatura media all’interno del tuo veicolo e idratati bene. Nei lunghi viaggi si consiglia di fare una pausa ogni due ore o 200 chilometri per rinfrescarsi, camminare e fare stretching.
- Se hai bisogno di uscire dal tuo veicolo, indossa sempre un giubbotto catarifrangente e segna la tua posizione con il triangolo. Questo deve essere visibile ad una distanza minima di 100 metri dalle auto che si avvicinano da entrambe le direzioni.
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