La Casa di Maranello potrebbe nuovamente adottare i turbocompressori sulle vetture di serie, però prima deve essere risolto il turbo-lag
La Casa di Maranello potrebbe nuovamente adottare i turbocompressori sulle vetture di serie, però prima deve essere risolto il turbo-lag
L’ultima a farne uso è stata la Ferrari F40, ma i turbocompressori potrebbero fare il loro ritorno sulle prossime vetture del Cavallino Rampante. Almeno questo è quello che ha ipotizzato Jean-Jacques His, ingegnere Ferrari interpellato sull’argomento. Il tecnico ha tenuto a precisare tuttavia che prima di poter reintrodurli occorrerà risolvere la questione del turbo-lag.
Il ritardo del turbo, il turbo-lag appunto, non è altro che la tendenza dei motori dotati di sovralimentazione a generare dei vuoti di potenza aldisotto di un certo regime; un fenomeno che si verifica a causa dell’inerzia della turbina. A oggi questo problema è stato in parte risolto riducendo le dimensioni della turbina, adottando sistemi a geometria variabile o più turbine in serie o in parallelo fra loro.
His ha inoltre affermato che tale fenomeno non è accettabile in un motore Ferrari e che quindi va trovata una strada alternativa per ovviare al problema. Una strada che però non può essere identificata nella tecnologia Multiair sviluppata dal Gruppo Fiat e implementata su Alfa Romeo e Fiat Punto. Il sistema Multiair infatti è stato concepito per fornire migliori valori di coppia a bassi regimi di rotazione e non è in grado di garantire picchi di potenza adatti ai motori sviluppati dalla Casa di maranello (in tal senso Ferrari ha condotto dei test specifici su una F430). Il tecnico ha infine posto l’accento sulle trasmissioni a doppia frizione che, dopo aver fatto il suo debutto su modelli a 8 cilindri come California e 458 Italia, potrebbero essere adottate anche dalle motorizzazioni a 12 cilindri.