Arriva negli USA, per sostituire gli automatici con convertitore di coppia
Arriva negli USA, per sostituire gli automatici con convertitore di coppia
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Nel 2013 tutte le vetture vendute da Ford in Nord America saranno equipaggiate col nuovo cambio a doppia frizione denominato PowerShift. Questa la previsione del Costruttore americano che dall’anno prossimo farà debuttare sulle sue auto di piccole dimensioni il suo nuovo cambio robotizzato.
La sfida è ardua, perchè negli USA soprattutto si vendono quasi esclusivamente auto con cambio automatico, ma le doti dei cambi a doppia frizione potrebbero modificare i gusti degli automobilisti americani.
Il PowerShift è dotato di due frizioni a secco e sostanzialmente può essere interpretato come due cambi manuali accoppiati e robotizzati. Quindi mantiene inalterati tutti i vantaggi del cambio manuale sul classico automatico, garantendo una maggiore efficienza, una durata maggiore e anche minori consumi, stimati da Ford in un risparmio del 9% circa.
La struttura è simile a quella del DSG e degli altri cambi a doppia frizione (proposti tra gli altri, da BMW, Ferrari, Volvo, etc) con una frizione per i rapporti dispari (prima, terza e quinta) e l’altra per i pari (seconda, quarta e sesta).
Durante la marcia la centralina che gestisce il cambio cerca di intuire le intenzioni del guidatore: se ad esempio si è in accelerazione viene preselezionata la marcia superiore sulla frizione libera. Quando il guidatore preme la leva per effettuare il cambio marcia, contemporaneamente avviene uno scambio tra le frizioni, quella chiusa si apre e quella aperta si chiude.
Il tempo di cambiata è dunque ridotto al solo passaggio da una frizione all’altra, perché la selezione del rapporto avviene prima che il guidatore invii il comando. Inoltre, il motore non viene messo in folle nel cambio marcia e conseguentemente non è necessario chiudere il gas.
Il tempo di cambiata brevissimo sarà forse la chiave di successo dei doppia frizione sul mercato americano: nel funzionamento automatico non ci sono tempi morti e si ottiene una fluidità sconosciuta ai cambi robotizzati ed automatici classici.