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Termini rimarrà un polo per il settore auto

Di Redazione
Pubblicato il 29 mar 2010
Termini rimarrà un polo per il settore auto
Ad affermarlo il ministro Scajola, intanto l'Ad FIAT Marchionne motiva il passaggio di consegne come una scelta obbligata

Ad affermarlo il ministro Scajola, intanto l’Ad FIAT Marchionne motiva il passaggio di consegne come una scelta obbligata

I palazzi romani garantiscono, Termini Imerese conserverà le credenziali di polo industriale a vocazione automobilistica. Così ha affermato il Ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola. ‘Mentre sui giornali si leggono indiscrezioni e smentite sul nuovo piano industriale di Fiat, il governo prosegue il quotidiano lavoro per rafforzare la presenza del gruppo, che dalla sua parte si è impegnato a investire per il futuro ben 6 miliardi di euro“. Quattrini che verrebbero destinati per la ricerca e la costruzione di impianti industriali, solo in Italia.

Da Torino sono poi arrivate, alcune ore più tardi, nuove dichiarazioni sulle scelte adottate per lo stabilimento siciliano. Nel corso dell’assemblea degli azionisti l’Ad Sergio Marchionne ha dichiarato di non aver avuto alternative rispetto alla chiusura della produzione. Un’opinione sostenuta sulla scorta dei numeri: Termini ha assorbito investimenti per 802 milioni, ricevuto 93 milioni di contributi a fondo perduto e prestiti per 164 milioni. Insomma, una vera e propria Babele, rimasta ancora più incompiuta dopo l’abbandono del super-progetto da 1,3 miliardi, ma, come ha ribadito sull’argomento Marchionne, ”non si sono realizzate le condizioni, normative e fisiche, per tradurlo in pratica”.[!BANNER]

Di seguito, a ruota, è poi esplosa la crisi dei mercati. Le prospettive di vendita si sono bruscamente ridimensionate, per il presente e almeno i prossimi tre anni. In una prospettiva di razionalizzazione delle risorse, ecco dunque che FIAT si è trovata a giudizio del manager “obbligata” a tagliare il ramo Termini

Nonostante la difficile e netta decisione, il gruppo del Lingotto svolgerà un ruolo di tutoraggio affinchè l’impianto continui a vivere, e i suoi operai a lavorare, attraverso il passaggio verso altre mani. Che siano quelle di Simone Cimino, oppure che si tratti del marchio indiano Reva, poco importa. In chiusura Marchionne ha poi ricordato: ”Nessun costruttore al mondo si era adoperato prima per cedere uno stabilimento affinchè al suo interno venisse intrapresa una nuova attivita”.

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