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Tesla sbarca in Arabia Saudita: nuove opportunità per il mercato elettrico

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 12 apr 2025
Tesla sbarca in Arabia Saudita: nuove opportunità per il mercato elettrico
Tesla sbarca in Arabia Saudita con showroom e stazioni di ricarica, sfidando il mercato locale dominato dal petrolio. Obiettivi ambiziosi per il 2030.

Tesla ha recentemente segnato un passo decisivo nella sua espansione globale, scegliendo l’Arabia Saudita come nuova frontiera per la mobilità elettrica. L’apertura di tre nuovi showroom nelle città di Riyadh, Gedda e Dammam, accompagnata dall’installazione di altrettante stazioni di ricarica, rappresenta un momento cruciale per l’introduzione dei veicoli elettrici in un paese noto per essere uno dei maggiori esportatori di petrolio al mondo.

Secondo il Country Manager Naseem Akbarzada, l’obiettivo è quello di costruire una presenza “a lungo termine”, con un piano di espansione che prevede l’implementazione di ulteriori stazioni di ricarica nei prossimi mesi. Questo progetto si inserisce in un contesto in rapida evoluzione, dove il numero di colonnine è passato da appena 101 nel 2020 a circa 800 nel 2022, con l’ambizioso obiettivo governativo di raggiungere quota 5.000 entro il 2030.

Nonostante questi progressi, l’adozione di veicoli elettrici in Arabia Saudita incontra sfide significative. Il costo della benzina, che è circa un terzo rispetto a quello italiano, rende i veicoli tradizionali economicamente più vantaggiosi. Inoltre, la preferenza culturale per auto di grandi dimensioni e la limitata infrastruttura di ricarica rappresentano ostacoli alla transizione verso l’elettrico. Tuttavia, un crescente interesse tra i giovani consumatori potrebbe invertire questa tendenza, offrendo un terreno fertile per la diffusione della mobilità sostenibile.

Il regno saudita non si limita ad accogliere le tecnologie importate, ma punta a sviluppare una propria industria automobilistica. Il fondo sovrano PIF detiene una quota del 60% in Lucid, produttore di auto elettriche di lusso, mentre CEER, un marchio locale fondato nel 2022, prevede di avviare la produzione entro il 2025. Inoltre, una partnership con Hyundai darà vita a uno stabilimento per la produzione di veicoli sia elettrici che tradizionali, consolidando ulteriormente la strategia di diversificazione economica del paese.

Le grandi distanze tra i centri urbani, come i 950 chilometri che separano Riyadh e Gedda, evidenziano i limiti attuali dell’autonomia dei veicoli elettrici. Questo aspetto sottolinea la necessità di ulteriori innovazioni tecnologiche e infrastrutturali per rendere la mobilità elettrica una scelta praticabile su larga scala.

Non mancano le critiche. L’economista Mohammed Al-Qahtani, pur accogliendo positivamente l’arrivo di Tesla, sottolinea l’importanza di un coinvolgimento più profondo del paese nel processo produttivo: “Vogliamo essere parte del processo produttivo, non solo del consumo”. Questo commento riflette un desiderio di autonomia industriale e di maggiore partecipazione nella catena del valore legata alla mobilità elettrica.

 

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