Forte del recente restyling, la GLC sfoggia un nuovo frontale ed un sistema multimediale al passo con i tempi, ma non rinuncia ad una guida appagante
La Mercedes GLC è stata rivista profondamente nel 2019 con un restyling di sostanza che ha portato nuovi contenuti a livello di design e tecnologia. L’abbiamo provata con il performante 2 litri turbodiesel da 245 CV abbinato al cambio automatico a 9 marce ed alla trazione integrale 4MATIC per il massimo della sicurezza.
Esterni: uno sguardo nuovo
Il restyling ha reso più moderna la GLC che adesso è in linea con le tendenze stilistiche del Brand. Infatti, il frontale ha uno sguardo tutto nuovo per via dei nuovi gruppi ottici Full LED e di una calandra più estesa nella parte bassa. Non mancano prese d’aria inferiori più grandi, mentre ad impreziosire il tutto pensano gli elementi cromati cromati che contraddistinguono la parte bassa dei paraurti sia nella zona anteriore che posteriore, dove troviamo anche un nuovo disegno interno dei fari. Completano il quadro i cerchi in lega griffati AMG che regalano un tocco di sportività con la loro forma a stella. Per il resto le proporzioni sono quelle equilibrate della GLC precedente, che spiccano per una morbidezza generale ben distinta dalle linee nette che aveva la GLK.
Interni: tanto spazio e più tecnologia
Il bagagliaio (550/1.600 litri) con doppio fondo e tasti laterali per abbattere i sedili risulta comodo, anche perché nel vano di carico, che all’occorrenza diventa una lunga superficie piatta, non mancano reti e ganci di fissaggio. Nella zona posteriore si accede con facilità e anche le persone di alta statura hanno molto spazio sopra la testa. Ci sono anche le bocchette d’areazione, ma il passeggero centrale non viaggia comodamente come gli altri due perché ha meno spazio per le gambe. La plancia è stata aggiornata attraverso due nuovi display, quello della strumentazione digitale e quello dell’infotainment, decisamente al passo con i tempi e con le ultime tendenze. Adesso c’è il sistema multimediale MBUX, perciò ci si può rivolgere all’auto per impartirle i comandi del caso. Tutto questo si inserisce in un contesto piuttosto classico, visto che il design dell’abitacolo non è stato cambiato, un po’ come è avvenuto per la Classe C.
Al volante: comoda o affilata a seconda della situazione
La prima cosa che si nota al volante della GLC oggetto della nostra prova è il comfort di marcia favorito dalle sospensioni a controllo elettronico e dagli pneumatici con la spalla alta “/55”. Inoltre, dal posto di guida si domina la strada e non mancano aiuti al parcheggio particolarmente pratici in città come i sensori intelligenti e le varie telecamere. Quando si procede sul misto si può cambiare modalità di guida, scegliendo quella Sport, e a quel punto il cambio automatico a 9 marce, che regala morbidezza dentro le mura urbane, aiuta il 2 litri turbodiesel da 245 CV e 500 Nm a distendersi velocemente, mentre lo sterzo si indurisce e il rollio viene attenuato. A rendere ulteriormente efficace la dinamica del SUV della Stella a Tre Punte pensa la trazione integrale 4MATIC che riesce a renderlo sicuro anche quando si abbandona l’asfalto. Non mancano i vari ADAS, anche se la dotazione di serie va integrata sotto questo punto di vista. Sul fronte consumi la media si attesta intorno ai 14 km/l, ma è chiaro che lo stile di guida influisce soprattutto nelle percorrenze in città.
Prezzo: da 55.000 euro
Il listino della GLC con il 2 litri turbodiesel da 245 CV ha una forbice importante, perché parte dai 55.000 euro della variante Executive ed arriva ai quasi 68.000 euro della versione Premium. Per tutte c’è la trasmissione automatica a 9 rapporti e la trazione integrale 4MATIC.