Abbiamo guidato la versione 2.0 turbodiesel da 180 CV con cambio automatico a 9 rapporti valida sia su strada che in fuoristrada
La Discovery Sport si evolve grazie ad un restyling più di sostanza che d’effetto, con il quale il SUV Land Rover guadagna anche l’ibrido leggero per una maggiore efficienza. L’abbiamo guidata con l’unità più equilibrata, la 2 litri turbodiesel da 180 CV, accoppiata al cambio automatico a 9 rapporti.
Esterno: piccoli sottili cambiamenti
La linea della Discovery Sport non è stata rivoluzionata, piuttosto si è evoluta attraverso piccoli dettagli come i gruppi ottici rivisti, sia all’anteriore che al posteriore, e tramite dei paraurti modificati. Per il resto è rimasta sostanzialmente invariata, perché già valida al momento del lancio. Ovviamente, rimane l’andamento in stile pinna del montante posteriore a forma di C, mentre a livello di dimensioni si interpone tra l’Evoque e la Discovery diventando una sorta anello di congiunzione tra le due.
Interno: più hi-tech ma sempre spazioso
La strumentazione diventa digitale, seguendo la scia delle ultime novità in Casa Land Rover, la plancia è inedita e presenta un schermo touch da 10,25 pollici con un nuovo sistema d’infotainment. Cambia anche il volante, che riprende quello della nuova Evoque, mentre il comando del cambio automatico diventa più tradizionale con la classica leva liberando spazio sul tunnel centrale in modo da ricavarne un vano portaoggetti. Non manca il divano posteriore scorrevole che aumenta la praticità della vettura disponibile anche in configurazione a 7 posti per venire incontro alle esigenze delle famiglie numerose. Variabile ovviamente, in base al numero degli occupanti, la capacità di carico che passa da 115 litri a 1.574 litri.
Al volante: si avventura quasi ovunque e su strada prevale il comfort
Rispetto alla maggior parte dei SUV con la Discovery Sport ci si può avventurare anche sui fondi più difficili anche se non è una vettura estrema. Infatti, gli angoli d’attacco, di dosso e d’uscita sono, rispettivamente, di 25°, 26°, e 32°, l’altezza da terra è di 21 cm, e può superare anche guadi profondi 60 cm. Non è una 4×4 permanente, ma riesce ad adattarsi alla situazione anche grazie al dispositivo che le consente di procedere in autonomia fino a 30 km/h: è sufficiente impostare la velocità e poi lasciarle il comando delle operazioni. Altrimenti, basta selezionare il tipo di fondo con il manopolone posto nella parte centrale della plancia. Tra gli accessori c’è anche il sistema di telecamere che rende il cofano trasparente per capire dove sono le ruote anteriori in tempo reale. Quando si viaggia su strada è il comfort a prevalere, grazie ad un’insonorizzazione da riferimento, mentre il rollio si fa sentire quando si tende ad aumentare il ritmo. Non può procedere solo in elettrico e non è plug-in, ma rispetto alle ibride convenzionali non sembra di guidare un mild-hybrid con sistema a 48 volt, perché si riesce a condurre alla stregua di un’auto con il solo propulsore termico. Il cambio è ben raccordato con il motore e contribuisce alla sensazione di comfort, in generale è un SUV che consente un utilizzo a 360° con cui si domina la strada anche se in alcune circostanze i montanti anteriori massicci riducono leggermente la visibilità così come il lunotto. I consumi sono buoni considerando la massa notevole, l’altezza da terra e la sezione frontale, e si attestano su 12 km/l. Sul fronte delle prestazioni inoltre, si riesce a scattare da 0 a 100 km/h in meno di 10 secondi, un risultato che garantisce una certa brillantezza.
Prezzo: da 46.350 euro
La Discovery Sport con questa motorizzazione turbodiesel da 180 CV mild hybrid ha un listino che parte da 46.350 euro ed arriva fino a 67.983 euro. Ovviamente, la dotazione annovera contenuti importanti a livello dinamico, ma va integrata nelle versioni meno accessoriate.