È la più performante della serie, tutta potenza e go-kart feeling. Ma a dispetto delle sorelle in gamma, può vantare la praticità delle quattro porte.
È la più performante della serie, tutta potenza e go-kart feeling. Ma a dispetto delle sorelle in gamma, può vantare la praticità delle quattro porte.
Basta dire John Cooper Works per risvegliare anche gli animi più sopiti. Le cosiddette tre parole magiche, che identificano i modelli più sportivi della famiglia Mini. Questa volta spetta alla Countryman fregiarsi della sigla JCW. Tocchi e ritocchi tesi ad esaltare il massimo del dinamismo su strada e non solo, perché anche l’occhio vuole la sua parte. Esclusivo per la trazione integrale ALL4, l’allestimento John Cooper Works si distingue per il compatto motore da 1,6 litri sovralimentato. Che per l’occasione sfoggia 218 cavalli di potenza.
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Mini Countryman JCW: profilo in chiave tuning
Nonostante l’idea del mini suv sia incline ad un pubblico femminile, quando si tratta di John Cooper Works la musica cambia. L’ideale di armonia che passa tra la potenza effettiva e l’estetica della Countryman “vitaminizzata”, è fatta di Spoiler e minigonne. Una caratterizzazione che punta molto sull’apparenza, rivelando un disegno decisamente più marcato e muscoloso. Al doppio terminale di scarico, che lambisce le estremità della zona posteriore, il compito di servire al grande pubblico le note del piccolo millesei. L’elenco di accessori disponibili dal catalogo Mini, è tale da rendere ogni Countryman la più personale possibile. Basta armarsi di pazienza, ma soprattutto di portafogli. Perché in casa Mini, ci si può cucire addosso la propria vettura. Così, la Countryman John Cooper Works, da semplice automobile diventa un vero e proprio oggetto di culto.
Gli interni: sono solo dettagli
Sebbene rappresenti il top di gamma, lo stile degli interni si conforma secondo gli standard abituali. Il tema circolare rimane centrale anche sulla Mini Countryman John Cooper Works e segue la via della bocchette d’areazione e della plancia. Plancia che si divide sostanzialmente in due parti. Difronte al conducente si snoda il contagiri, quando al centro della consolle, spetta a tachimetro e climatizzatore chiudere la pratica strumentazione. Cosa cambia? Nulla. Perché a distinguere la Mini Countryman John Cooper Works è il fondo del quadro strumenti, che ora diventa grigio. Design e forma del volante, non sono il massimo in funzione delle prestazioni di vettura sportiva. Lo stesso dicasi dei sedili, adatti più alla passeggiata in centro che a scorribande in collina: totalmente privi di supporti laterali. La posizione di guida perde il fascino della sportività dei modelli hatchback, ma guadagna la praticità della visuale dall’alto. In compenso, la Countryman JCW ha un bagagliaio adatto anche alle gite fuori porta. Ha un volume variabile da 350 fino ad un massimo di 1.170 litri. Inoltre, il sistema portaoggetti e di fissaggio Center Rail è di serie.
Mini Countryman JCW: ancora turbo
Come vuole la tradizione in tema John Cooper Works, il compito di spingere la Countryman JCW ai massimi livelli del divertimento, spetta all’unità di 1,6 litri sovralimentata. I 1.598 cc, frazionati in quattro cilindri, sono in grado di sviluppare una potenza di 218 CV e 280 Nm di Coppia motrice (che salgono a 300 con la funzione di Overboost). Numeri di riferimento per questa categoria di propulsori. Realizzato grazie alla tecnologia turbo, progettata secondo il principio Twin-Scroll, all’iniezione diretta di benzina e al comando delle valvole variabile VALVETRONIC, aggiunge la presenza dell’intercooler. Due, i modi di essere della medesima unità: pronta sin dai bassi regimi, diventa più rabbiosa nel salire di giri. Si lascia guidare con un filo di gas in mezzo al traffico o strapazzare tra i tornanti montani. La vettura in prova era equipaggiata con il cambio manuale a sei rapporti, unica nota dolente della meccanica della MINI Countryman John Cooper Works. Facile da manovrare alle basse andature, il rischio di impuntarsi sale in funzione della velocità, penalizzando l’uso più sportivo. In alternativa è disponibile il cambio automatico (1.700 euro), sempre a sei rapporti. In entrambe le configurazioni la MINI Countryman JCW accelera da 0 a 100 km/h in 7 secondi. La velocità massima è di 225 km/h per il manuale e di 223 km/h per l’automatico.
MINI Countryman JCW: la prova su strada
Avrà anche il Baricentro più alto, sarà pure più pesante, ma non tradisce le aspettative. Il go-kart feeling è stato mantenuto anche questa volta. Però, a differenza del resto della gamma, sulla MINI Countryman John Cooper Works le reazioni al volante sembrano più graduali e meno repentine. A coadiuvare la trazione, ci pensa poi il sistema a quattro ruote motrici ALL4. Sviluppato direttamente da BMW, sfrutta l’esperienza del noto xDrive. Il divertimento alla guida è dettato essenzialmente dall’assetto. In fase di rilascio, la volontà della coda ad allargare traiettoria aiutando l’avantreno nell’inserimento, diventa una costante quando si cominciano a vestire i panni del pilota. Il contatto a terra è garantito da un asse anteriore di tipo McPherson e uno posteriore multilink. La Countryman JCW offre di serie una taratura di molle e Ammortizzatori più rigida, senza contare che l’assetto è stato abbassato di 10 mm. La certezza di fermarsi in tempo, è poi garantita da dei dischi freno anteriori da 307 millimetri e posteriori da 296. Di serie i cerchi in lega da 18″.
MINI Countryman JCW: i prezzi
Non aspettativi sorprese, perché siamo di fronte al modello di riferimento della gamma JCW. La Contryman John Cooper Works ha un prezzo di partenza pari a 36.150 euro. Una cifra importante in riferimento alla tipologia di vettura. Cifra che inevitabilmente tenderà a salire, se la volontà di distinguersi dal resto della massa prenderà il sopravvento. La lista accessori MINI tende praticamente all’infinito, quindi non è poi così difficile superare i 40.000 euro di prezzo finale.