Con il cuore a 3 cilindri a benzina il SUV compatto del Fulmine esprime una guida fluida e corposa grazie anche al cambio automatico ad 8 marce.
Un motore piccolo su un’auto grande, una pratica sempre più diffusa nel mondo dell’auto, che spesso porta a risultati inaspettati. Prendiamo ad esempio la Opel Grandland X, un SUV di segmento C da quasi 4,50 metri, di solito siamo abituati ad immaginarla con un propulsore diesel, o magari ibrido plug-in, e invece in gamma c’è anche un 1.2 a 3 cilindri molto più muscoloso di quanto si possa pensare. L’abbiamo provato sull’esemplare del test accoppiato al cambio automatico ad 8 rapporti.
Esterno: una linea sempre equilibrata e piacevole
Lo stile della Grandland X prescinde dalla motorizzazione, e non è cambiato perché non è da molto che l’auto è sul mercato, ma francamente non ne aveva bisogno, visto che è molto attuale. Filante e imponente allo stesso tempo, il frontale mostra una calandra importante, non marcata da contorni pesanti, ma enfatizzata da elementi cromati nella parte alta ai lati del logo Opel. I gruppi ottici sono allungati e si estendono sui passaruota mettendo in evidenza le firme luminose a LED. La fiancata mette in mostra un montante posteriore dall’andamento particolare e le protezioni nella parte inferiore che snelliscono la silhouette. Dietro spiccano il piccolo lunotto ed il disegno dei fari che contribuiscono a conferirle un look sportiveggiante.
Interno: spaziosa e ordinata
Ampio e in grado di ospitare comodamente 5 persone, l’abitacolo della Grandland X presenta delle sedute piuttosto comode, certificate dall’associazione dei medici posturali tedeschi. Bella anche la trama dei rivestimenti, che garantisce un certo comfort anche nelle giornate più calde. La plancia riprende nel disegno quella dell’Astra con una strumentazione tradizionale dotata di computer di bordo, ed un display per l’infotainment da 8 pollici sistemato al centro. Quest’ultimo è intuitivo, semplice da utilizzare, e compatibile con gli smartphone che possono godere anche della ricarica ad induzione. Non mancano i comandi della climatizzazione, mentre sul tunnel centrale la leva del cambio svela la presenza della trasmissione automatica. L’ambiente è ben rifinito, e si contraddistingue per un’eleganza che si contrappone agli interni fatti di schermi appariscenti che vanno per la maggiore. Ottima la capacità di carico con un bagagliaio che ha un volume utile di 514 litri e può arrivare fino a 1.652 litri.
Al volante: comoda e brillante
Nonostante le dimensioni, in rapporto all’unità da 1,2 litri, la vettura della nostra prova è risultata piuttosto brillante, con uno scatto da 0 a 100 km/h coperto in 10,4 secondi ed una velocità massima, dichiarata, di 196 km/h. Si tratta di numeri che poi nella realtà si riflettono anche in una ripresa pronta, garantita dall’azione fluida e immediata della trasmissione automatica ad 8 rapporti, ed in un comfort di buon livello per via di una insonorizzazione curata e di un assorbimento valido del comparto sospensioni. Il 3 cilindri si fa sentire solamente quando si tende a sfruttarlo a pieno, ma di norma, per quanto gli appoggi siano sicuri, la Grandland X spinge il conducente ad adottare una guida rotonda piuttosto che aggressiva. Nel complesso, quest’unità, con una coppia di 230 Nm subito disponibile, non fa rimpiangere un motore turbodiesel, tranne che per i consumi, che si attestano intorno ai 13 km/l di media.
Prezzo: 31.950 euro
Considerando il segmento d’appartenenza, la dotazione di serie, e la presenza del cambio automatico, il prezzo della vettura della nostra prova, di 31.950 euro, promozioni ed incentivi esclusi, risulta interessante per chi non percorre molti chilometri nel corso dell’anno e cerca una valida alternativa ai SUV a gasolio.