La Mazda 2 si rifà il trucco e adotta una motorizzazione mild hybrid per essere al passo con i tempi
Nel panorama delle vetture di segmento B la Mazda 2 ha sempre detto la sua per via della guidabilità e di una dotazione da grande. Adesso, è stata rivista nel look ed è diventata ibrida, mild hybrid per la precisione, per avere più libertà in città e ridurre i consumi.
Esterno: piccoli ritocchi ad una linea ancora valida
L’estetica della Mazda 2 non è stata cambiata, eccezion fatta per alcuni particolari, come le cromature, e, soprattutto, la calandra, che adesso è speculare a quella di altri modelli del brand giapponese, e si prolunga al di sotto dei gruppi ottici anteriori. Per il resto, rimane la fiancata con i giochi di luce che la rendono dinamica, ed un lunotto con tanto di spoiler che conferisce al posteriore un’aria sportiveggiante. Non c’era bisogno di cambiamenti profondi e non ci sono stati, ma adesso ha la faccia da grande pur avendo una lunghezza di poco superiore ai 4 metri.
Interno: ben fatta e funzionale
L’abitacolo della Mazda 2 riceve nuovi sedili che esaltano il comfort sulle lunghe distanze, ma continua a far desiderare qualche centimetro in più per i passeggeri posteriori ed una maggiore luminosità nel retro dell’auto. Non molto capiente il bagagliaio da 280 litri, espandibile fino a 950 litri abbattendo il divano; ma la cura dei dettagli e della plancia la dicono lunga sulla qualità della piccola della Casa di Hiroshima.
Non c’è una strumentazione digitale ad elevato impatto emotivo, ma un pratico contagiri centrale di stampo motociclistico che incorpora anche il tachimetro con due schermi ai lati per le altre informazioni da ricevere in marcia. Una soluzione che si rivela vincente nella vita di tutti i giorni e non distrae durante la guida. Lo schermo del sistema d’infotainment invece si può utilizzare in modalità touch solamente quando si è fermi, perché poi bisogna affidarsi al controller. In compenso, collegando lo smartphone alla presa USB si può accedere ad Android Auto.
Al volante: agile, parca, e silenziosa, ma poco brillante
Con il 1.5 benzina da 90 CV ed un motogeneratore elettrico che fa le veci dell’alternatore e del motorino d’avviamento, la Mazda 2 entra nel novero delle proposte mild hybrid di segmento B, e vanta una guida confortevole, agile e silenziosa. Il quattro cilindri non ha il timbro ingombrante di alcune concorrenti a 3 cilindri quando sale di giri, ma bisogna lavorare con il cambio manuale a 6 marce per richiamare la cavalleria in caso di sorpasso o in presenza di un tratto di strada in salita con una pendenza importante.
Poco male, visto che il comando è di stampo sportivo ed è un piacere usarlo quasi quanto quello della MX-5, anche lo sterzo è preciso e rapido, e l’assetto si dimostra composto anche sotto pressione, per cui una maggiore prontezza ai bassi regimi non avrebbe guastato. Comunque, l’atteggiamento lineare nell’erogazione da parte del propulsore si rivela vincente sul fronte dei consumi, visto che si percorrono dai 17 ai 19 km/l di media a seconda dello stile di guida.
Prezzo: da 19.900 euro
La variante Exceed della nostra prova ha un listino di 19.900 euro, incentivi e promozioni escluse, ed ha una dotazione da grande che annovera, tra i tanti accessori, anche l’head-up display e l’accesso senza chiave.