Il SUV compatto di Porsche ha lo spirito di una coupé e non disdegna qualche sortita oltre l’asfalto.
Il SUV compatto di Porsche ha lo spirito di una coupé e non disdegna qualche sortita oltre l’asfalto.
La guardi, la studi, poi cerchi di carpirne l’essenza, perché non è semplice inquadrare una Porsche Macan. D’accordo è un SUV, ha le ruote alte ed è sicuramente un’auto che agevola la vita nel traffico, ma è pur sempre una Porsche, con quella “cavallina” sul cofano ed una linea che farebbero la fortuna di qualsiasi coupé. Di conseguenza, dopo due settimane di convivenza possiamo dirvi che si tratta di una nuova tipologia di sportiva che sta ai SUV come i carving agli sci.
Esterni: originale ma inconfondibilmente Porsche
Se c’è una cosa che colpisce subito della Macan, quella è sicuramente la sua siluette originale. Che è una Porsche te ne accorgi subito, lo dimostrano i fari anteriori che ricordano quelli della Cayenne, e le grandi aperture per l’aria simili a quelle della sorella maggiore. Ma poi, mentre la guardi, rimani stupito dal grande cofano motore che si solleva come su una sportiva da competizione, lasciando scoperti i gruppi ottici, dalla fanaleria posteriore che strizza l’occhio alla 911, e dai quattro scarichi che promettono prestazioni fuori dall’ordinario. Compatta, con i suoi 4,70 metri, la nuova Porsche in formato SUV ha nella vista posteriore il suo lato migliore ed è decisamente una delle proposte più originali presenti sul mercato.
Interni: sontuoso ma con troppi pulsanti
L’interno della Macan è sicuramente un ambiente esclusivo, ma nonostante la configurazione a 5 posti e la carrozzeria a 5 porte, non è quello che ci si potrebbe aspettare. Spieghiamoci meglio, qui non si sale solamente su un SUV, si prende posto su una Porsche, e di conseguenza l’auto sembra avvolgere i suoi passeggeri, non per coccolarli, a quello ci pensano gli innumerevoli ammennicoli che, tra dotazione di serie ed optional, rendono ogni viaggio un’esperienza, ma per farli sentire partecipi della dinamica dell’auto. Quindi, le tante regolazioni del sedile di guida non vi consentono di viaggiare sdraiati, ma vi permettono di trovare il giusto compromesso per guidare in modo corretto senza rinunciare al comfort. Ed è proprio questa la differenza con gli altri SUV, sulla Macan tutto è pensato in funzione della guida. Certo, bisogna ammettere che abbiamo trovato qualche difficoltà per centrare la nostra posizione ideale, ma poi, una volta memorizzata, l’auto calzava come un guanto. Detto questo, non è male ritrovarsi tra le mani un volante compatto che riprende il design di quello della 918 Spyder, così come scoprire i paddles per azionare manualmente il PDK a 7 rapporti. Comodissima per 4 persone, la Macan ha anche un bagagliaio adeguato, il cui volume varia dai 500 litri ai 1.500 litri, ma la sua console centrale risulta decisamente troppo affollata, con tanti di quei pulsanti che sulle prime possono confondere. Il blocchetto d’accensione è sulla sinistra, retaggio delle gare di una volta, mentre la strumentazione a tre elementi con il contagiri centrale, ricorda, ancora una volta, che è nata per offrire sensazioni di guida superiori.
Al volante: mette in mostra il DNA Porsche
Bastano 250 CV ed un motore diesel per divertirsi? La risposta è sì se il V6 in questione vanta una pressione d’iniezione di 2.000 bar, gli iniettori piezoelettrici, una coppia di 580 Nm e consente di raggiungere i 100 km/h in appena 6,3 secondi. Certo la trazione integrale attiva, denominata Porsche Traction Management, aiuta non poco a gestire tutto il potenziale della vettura durante la percorrenza di curva, e persino tra i cordoli il SUV teutonico può dire la sua. Basta variare l’assetto, grazie ad un apposito pulsante che attiva le sospensioni pneumatiche (optional), e l’auto si abbassa di 10 mm, inoltre, tramite il PASM, acronimo di Porsche Active Suspension (optional), si può scegliere la modalità di guida più sportiva, ovvero Sport Plus, in modo da rendere la Macan S più reattiva possibile. Dopo queste semplici operazioni, le cambiate diventano più rapide, il motore è costantemente impegnato a dare il meglio di sé, e l’assetto diventa piatto, consentendo di percorrere le curve in maniera chirurgica. Ecco, ci siamo, la metamorfosi è avvenuta: il SUV è diventato una Porsche! Così ci si dimentica dei circa 2.000 kg di peso, è ci si può divertire persino, in pista, sul misto del circuito dell’ISAM di Anagni (FR), dove abbiamo compiuto solo alcuni giri, tanto per provare la dinamica in tutta sicurezza.
Poi, se si desidera andare a sciare, o di avventurarsi oltre l’asfalto, è sufficiente premere il tasto off road: l’assetto si alza di 40 mm e si scopre un’altra Porsche, quella che rispolvera le esperienza nelle Dakar. Certo, non è un fuoristrada duro e puro, e non ha nemmeno l’ambizione di esserlo, ma è confortante sapere che in condizioni difficili lei ci sarà. Chiaramente, parlando delle sue due anime più estreme, il rischio è di dimenticarsi della terza Macan, quella placida e tranquilla, che veleggia in autostrada con il PDK rigorosamente in modalità automatica, in settima marcia, ed è capace di percorrere 100 km accontentandosi di circa 6,5 l/100 km. La Porsche per tutti i giorni: confortevole, ben insonorizzata e comoda persino sulle strade accidentate.
Prezzo: da 60.985 euro per la diesel
Quando si parla di Porsche il prezzo di listino è per forza di cose rapportato alla qualità ed al blasone che queste vetture riescono ad esprimere, per questo i 60.985 euro della Macan S Diesel non stupiscono minimamente. D’altra parte la dotazione annovera il PDK a 7 rapporti, il portellone automatico ed altri accessori. Chiaramente, attingendo alla lista degli optional, l’esemplare provato aveva persino il volante riscaldabile, non è difficile far aumentare il costo in maniera decisamente importante.