Abbiamo guidato la citycar del Fulmine tutta concretezza e praticità.
Abbiamo guidato la citycar del Fulmine tutta concretezza e praticità.
La Opel, dopo aver mostrato a tutti il suo lato glamour con la Adam, ha creato la sua citycar, la Karl, che vanta una praticità da riferimento nella vita di tutti i giorni. Abbiamo provato la Cosmo, ovvero la variante più accessoriata che, come le altre versioni della gamma, è equipaggiata con il 1.0 3 cilindri da 75 CV.
Esterni: simpatica e razionale
Lo scopo della Karl è quello di offrire la maggior agilità possibile in città offrendo, nel contempo, un abitacolo spazioso. Due prerogative che hanno portato alla realizzazione di una linea più razionale che emozionale. Nonostante ciò, è facile distinguere i canoni stilistici Opel, come la grande calandra con il marchio del Fulmine in evidenza, mentre è apprezzabile il tentativo di movimentare la fiancata attraverso delle linee che originano dai passaruota anteriori e posteriori. Dietro spiccano i grandi gruppi ottici che, nella parte superiore, riprendono l’andamento della parte bassa del lunotto.
Interni: spazio per cinque
Per essere una citycar, l’abitacolo della Karl è spazioso, e consente anche a persone di alta statura di viaggiare comodamente sul divano posteriore. Volendo, c’è la possibilità di ospitare anche 5 persone, ma è chiaro che si tratta di una soluzione pensata per spostamenti temporanei. Semplice e chiara la strumentazione, così come i comandi disposti sulla console centrale, realizzati all’insegna dell’immediatezza d’uso, curati gli assemblaggi, mentre risultano meno appaganti le plastiche dure del cruscotto e dei pannelli porta.
Inoltre, il nostro esemplare era equipaggiato con i vetri elettrici posteriori, non sempre presenti, neanche come optional, su diverse concorrenti.
Ulteriore punto di forza della Karl è la presenza di diversi spazi, con tanto di superficie antiscivolo, dove alloggiare smartphone ed altri oggetti. Infine, il bagagliaio ha una capacità di 206 dm3, superiore a quello di molte concorrenti, ma presenta una soglia di carico bassa.
Al volante: sicura e briosa
Se pensate che una citycar sia noiosa, vi sbagliate di grosso, e la Karl, con il suo piccolo 1.0 da 75 CV, abbinato ad una massa di poco superiore ai 1.000 kg, ve lo dimostrerà sin dalla prima curva. Infatti, la piccola tedesca, pur essendo stabile, garantisce una certa agilità tra i tornanti ed un brio insospettabile. Certo, a pieno carico, in salita, obbliga a ricorrere alle marce basse, ma normalmente non è necessario scalare rapporto per avere una buona ripresa. Inoltre, la frenata è decisa e consente di arrestare la vettura in poco spazio, anche se l’azione risulta poco modulabile, con una risposta al pedale piuttosto pronta nella fase iniziale del rallentamento. Buoni i consumi, che non saranno quelli dichiarati, ma consentono percorrenze nell’ordine dei 17 km/l.
Prezzo: da 9.900 euro
La Karl, nella sua versione d’accesso, ha un prezzo inferiore ai 10.000 euro, promozioni escluse, ma la variante Cosmo, la più ricca, oggetto del nostro test, ha un listino di 13.100 euro, un rincaro di oltre 3.000 euro che annovera climatizzatore, cerchi in lega, fendinebbia e bluetooth. Inoltre, la versione da noi provata aveva anche i vetri elettrici posteriori (200 euro) e i sensori di parcheggio che, per 250 euro, agevolano notevolmente le manovre di sosta in città.