Una prova di maturità per Giulietta, che in attesa del prossimo facelift si presenta sul mercato con nuove possibilità di arricchire la gamma.
Una prova di maturità per Giulietta, che in attesa del prossimo facelift si presenta sul mercato con nuove possibilità di arricchire la gamma.
Dopo la presentazione avvenuta allo scorso Salone di Ginevra, la Alfa Romeo Giulietta Collezione ha posato le ruote nei garage degli italiani solo con l’arrivo dell’estate. La denominazione commerciale identifica un pacchetto esclusivo di accessori applicabile solo alla versione top di gamma Exclusive, rappresenta la prova di maturità di una vettura nata nel 2010. Dopo aver dato del filo da torcere per cinque lunghi anni alla sua principale rivale, la Golf, senza mai superarla definitivamente nelle vendite, aver stuzzicato la curiosità degli italiani, grazie a quel nome che evoca le glorie e i fasti del passato di uno dei migliori periodi della casa costruttrice, oggi Giulietta sfrutta la carta della ricchezza di dotazione per consolidare la sua posizione commerciale in attesa del prossimo atteso restyling.
Alfa Romeo Giulietta: una linea originale
Se già il facelift del 2013 non era riuscito ad arricchire quanto dovuto le linee della vettura, che non sarà mai un icona di stile come le sue antenate, o quantomeno nelle edizioni 2010-2015 non verrà mai ricordata per un frontale dinamico, aggressivo, rappresentativo delle potenzialità del marchio, capace di far sognare ed innamorare al primo colpo d’occhio gli Alfisti, il pack Collezione presente sulla vettura in prova, con i suo bellissimi cerchi in lega bruniti da 18″ e le calotte degli specchi nere, non potrà di certo ribaltare la situazione. L’estetica di Giulietta, al di là delle classiche e ben riuscite proporzioni tipiche delle hatchback, le carreggiate larghe poggiate sui grandi cerchi e la porta posteriore con maniglia seminascosta che la fa sembrare una coupè arricchendola di dinamismo, si avvantaggia della non trascurabile potenzialità di non assomigliare a nessuna vettura del suo segmento, un vantaggio non da poco in un settore inflazionato dalla omologazione delle linee, scelta spesso voluta dalle case costruttrici per catturare fin da subito la clientela e facilitare l’introduzione sul mercato del nuovo modello, che non è assolutamente adatta ad un marchio Italiano noto per aver sempre imposto il suo stile unico ed inconfondibile.
Qualità ed ergonomia nell’abitacolo
L’erede della 147 ha colmato fin da subito i limiti della sua antesignana, introducendo un abitacolo più spazioso e luminoso. Dai primi modelli ad oggi la maturità di Giulietta è palesemente riscontrabile soprattutto nella qualità degli assemblaggi degli interni. Una volta saliti a bordo la posizione di guida è gratificante e ampiamente adattabile a tutte le stature grazie ai bellissimi e avvolgenti sedili in pelle bicolore nero-grigio chiaro con comandi elettrici e cuciture a contrasto propri di questo allestimento top di gamma. Il volante con il suo design che richiama lo scudetto Alfa, ruba completamente la scena al resto della plancia che presenta un andamento longitudinale abbastanza classico, ma soprattutto distoglie l’attenzione anche dal quadro strumenti, formato dai due indicatori principali circolari separati di tipo analogico uniti da una palpebra di materiale plastico morbido al tatto. Leva del cambio e pedaliera sono ergonomicamente posizionate per essere usate con piena disinvoltura, forse la leva del freno a mano risulta in alcuni casi nascosta dal bracciolo centrale, soprattutto se siamo vincolati nell’uso del sedile di guida in posizione estremamente avanzata. A centro plancia, oltre al display touchscreen dell’infotainment Uconnect da 6,5″ con radio, navigatore 3D integrato e comandi vocali, troviamo un pò più in basso i tre comandi circolari del climatizzatore automatico bizona, dal quale avremmo preferito una risposta più equilibrata in caso di temperature ne troppo calde ne troppo fredde come quelle del periodo di prova, ma che ha dimostrato comunque vigore sui già freddi valichi appenninici e nelle miti giornate di sole romane di inizio autunno. Lo spazio a bordo è adeguato per quattro sia davanti che dietro, in 5 le cose si fanno più difficili, il vano di carico è abbastanza capiente e il bracciolo del divano posteriore apribile permette il passaggio di un carico ingombrante tra bagagliaio e abitacolo. Sulla vettura in prova era anche presente un impianto audio opzionale con subwoofer e 9 altoparlanti Bose, risultato di questa scelta: il vano destinato al ruotino di scorta occupato dal subwoofer ed una risposta sonora sempre e comunque troppo tendente ai bassi che non giustifica il sovrapprezzo.
Su strada: dinamica di guida senza compromessi
Bastano pochi chilometri per capire come la pensano in Alfa in termini di comportamento dinamico, una prerogativa che da sempre avvantaggia le vetture del biscione in favore della concorrenza. Guidando Giulietta, pur se completamente distante dalle impostazioni meccaniche delle sue antenate, si ritrova la solita classica capacità tutta Alfa Romeo di mettere appunto assetti tanto confortevoli quanto incollati alla strada. Una caratteristica che fa emergere il vero patrimonio della marca, la vera chiave di lettura della parola DNA Alfa. Giulietta è tutto questo e ben altro, nel pieno rispetto del marchio che ostenta sulla calandra. Nel passaggio generazionale dalla 147 alla Giulietta si è perso molto della raffinatezza meccanica delle sospensioni anteriori, nello specifico ora Giulietta adotta un più commerciale sistema di sospensioni MacPherson al posto dei pregevolissimi quadrilateri alti, mentre al posteriore è spuntato un raffinato sistema Multilink assente sulla progenie. Il risultato come ampiamente descritto è comunque di qualità, percepibile a tutte le andature e in tutte le situazioni. La dinamica di guida si affida inoltre alle tre possibili soluzioni di settaggi offerte dal sistema DNA: Dynamic, Natural e All Weather. Sia in Dynamic che in All Weather è il differenziale a controllo elettronico Q2 a prendere in consegna le sorti dell’handling. Nel primo caso azzerando il Sottosterzo ed estremizzando al massimo l’esperienza di guida in curva, nel secondo caso ripartendo la motricità in maniera esemplare al fine di disimpegnare la vettura su neve ghiaccio o fondi a scarsa aderenza in generale. Per la verità Giulietta è già sicura e precisa anche in modalità turistica tanto che se non fosse per la vigorosa spinta che guadagna il propulsore e la maggior precisione dello sterzo non si sentirebbe quasi mai il bisogno di passare alla modalità più estrema. In Dynamic un piccolo effetto elastico dovuto al ritardo di inserimento del Q2 provoca un leggero scompenso dinamico tra l’inserimento di curva e l’uscita in piena accelerazione, sott’intendendo un iniziale Sottosterzo che si annulla improvvisamente sfruttando appieno l’accelerazione. Una caratteristica che va compresa e dominata prima di chiedere veramente il massimo alla vettura, e che in alcuni casi può rendere più impegnativa la guida in questa modalità. Freni sterzo e cambio a sei marce sono veramente all’altezza di ogni situazione in precisione e prontezza cosi come il motore euro 6 150 Cv di 1956 centimetri cubici e 380 Nm di coppia disponibile a 1750 giri che muove con disinvoltura il corpo vettura accelerandolo da 0 a 100 Km/h in 8,8 secondi per 210 Km/h di velocità massima raggiungibile. Buoni anche i consumi che nonostante i nostri 1500 km percorsi nelle più svariate andature, sia nel traffico che sulle ripide strade di montagna hanno saputo mantenersi ad un valore medio prossimo agli 8L/100 Km. Fattibile scendere ad una media realistica di 6L/100 o anche meno se si fa veramente attenzione a dosare il pedale del gas, si lascia il selettore in Natural e si dimentica di avere a completa disposizione il piacere di guidare un Alfa Romeo.
La dotazione fa la differenza
Superaccessoriata, dotata di tute le dotazioni necessarie e anche oltre, la Alfa Romeo Giulietta Collezione non ci ha fatto mancare proprio nulla, o quasi. Per la verità l’unico accessorio di cui abbiamo ragionevolmente sentito la mancanza è stato il ruotino di scorta, dimenticato nostro malgrado durante la configurazione della vettura in favore di un più affascinante subwoofer dell’impianto opzionale hi-fi Bose. La necessità improvvisa della ruota di scorta dopo una foratura, non sempre riparabile con il kit in dotazione dai confronti improvvisi con il fondo tormentato delle nostre strade, può risultare una amara realtà da affrontare. Il prezzo della vettura in prova ha raggiunto i 34.380 euro comprensivi dei 1.400 euro del pack Collezione e di tanti altri accessori istallati, tra i quali in virtù della loro importanza ci preme ricordare gli utilissimi fari Bi-Xenon adattivi che seguono il profilo di sterzata e i sensori di parcheggio anteriori, fondamentali per proteggere le piccole sporgenze aerodinamiche del paraurti dai danni da parcheggio. Una cifra non alla portata di tutte le tasche, ma ci basta sapere che l’entry level di gamma il 1.4 TB Impression è già disponibile a partire da 19.750 euro, e che la più piccola 1.6 JTDm 120 Cv Progression può essere portata a casa con 24.750 euro.