Maserati Ghibli S Q4 2016: la prova su strada

Valerio Verdone
17 Marzo 2016
94 Foto
Maserati Ghibli S Q4 2016: la prova su strada

La berlina sportiva del Tridente coniuga la sicurezza delle 4 ruote motrici all’eleganza degli interni firmati Ermenegildo Zegna.

La berlina sportiva del Tridente coniuga la sicurezza delle 4 ruote motrici all’eleganza degli interni firmati Ermenegildo Zegna.

Il nome di un vento rappresenta, da sempre, un richiamo irresistibile per i costruttori di auto sportive, per questo Maserati ha riproposto la denominazione Ghibli, tanto cara agli appassionati, accostandola ad una berlina elegante e sportiva al tempo stesso. Meno ingombrante di una Quattroporte, ma regale come ogni creazione del Tridente, la Maserati Ghibli vanta una sportività che si manifesta attraverso un frontale leggermente accigliato, e mediante l’urlo del V6 Twin Turbo della S Q4 che abbiamo avuto il piacere di provare.

Maserati Ghibli 2016: più assistenza alla guida

Esteticamente, la Ghibli non è cambiata molto da quando ha esordito sul mercato nella sua configurazione a 4 porte, ma adesso, con il Model Year 2016 ha guadagnato contenuti che vanno ad incrementare la sicurezza di marcia e la connettività con i moderni smartphone. E’ infatti disponibile a richiesta il Blind Spot Alert, ovvero il sistema che avvisa il guidatore della presenza di altri veicoli nell’angolo cieco dei retrovisori. Inoltre, la funzione Rear Cross Path, aiuta il conducente ad individuare veicoli o oggetti in movimento che si dirigono verso la vettura ad una velocità compresa tra 1 e 16 km/h. Ma non è tutto, con il Power Boot aprire e chiudere il baule diventa semplice ed intuitivo: basta mettere un piede al di sotto del paraurti posteriore.

A livello di infotainment poi, la Ghibli MY 2016 può avvalersi del Sistema Siri, grazie al quale è possibile dialogare con il proprio iPhone attraverso i comandi vocali. Mentre, se si vuole il massimo dall’impianto audio, è possibile scegliere quello griffato Bowers & Wilkins che, attraverso la funzione Clari-Fi, consente di valorizzare al massimo i file Mp3, recuperando persino i dettagli sonori che sono andati persi durante la compressione degli stessi. Insomma, la Maserati ha lavorato per migliorare ulteriormente un prodotto già eccellente, rendendolo al passo con i tempi e fornendo agli automobilisti moderni tutti quei dispositivi divenuti imprescindibili durante la guida.

Interni: l’eleganza firmata Ermenegildo Zegna

L’interazione con i moderni device è fondamentale, così come la presenza di dispositivi che aiutano il guidatore nel traffico quotidiano, ma la Ghibli è prima di tutto una Maserati, per cui le sue armi di seduzione più affilate sono rappresentate da un fascino ineguagliabile e da particolari che la rendono unica. Così, se la linea sposa stilemi classici e tagli aggressivi che riportano in mente più la GranCoupé che la sorella maggiore Quattroporte, al punto da dissimulare la reale lunghezza di quasi 5 metri. L’abitacolo è un autentico salotto moderno dove la fibra di Carbonio e le cromature si sposano con gli interni firmati Ermenegildo Zegna (disponibili come optional) con pelle a grana fine di colore rosso ed inserti in fibra naturale di seta mulberry Zegna che arricchiscono la zona centrale dei sedili, i pannelli porta, il padiglione, le alette parasole e la plafoniera luci. Inoltre, le cuciture a contrasto grigio sui sedili, la plancia, i pannelli porta ed i poggiatesta, donano quel tocco di classe in più tipico delle creazioni del Tridente. Chiaramente, non manca l’orologio analogico al centro della plancia, così come una pedaliera sportiva e le levette per giocare con la trasmissione automatica ad 8 marce nella guida impegnata.

Su strada: prestazioni da supercar

Il fondoscala del tachimetro tarato a 310 km/h ci ricorda che la Ghibli non è solo bella da guardare, ma anche da guidare. E poi è davvero difficile resistere al richiamo del V6 biturbo progettato da Maserati e realizzato dalla Ferrari a Maranello. Rispetto alla Quattroporte – da cui deriva e con cui condivide lo schema delle sospensioni, a quadrilatero sull’asse anteriore e Multilink su quello posteriore – la Ghibli può contare su una massa inferiore di 50 kg che, unita ad una ripartizione dei pesi 50-50 tra i due assi, garantisce agilità tra le curve.

Lo sterzo è preciso, offre un feeling immediato ed è facile entrare in sintonia con la Maserati Ghibli. Basta un tratto di misto per dimenticare di essere a bordo di una berlina con divano posteriore ed un grande bagagliaio. D’altra parte, il V6 ad iniezione diretta di benzina – con due turbocompressori paralleli a bassa inerzia che spingono senza sforzo apparente – lascia letteralmente senza fiato e la sensazione è quella di essere a bordo di una supercar travestita da berlina. Il potenziale si percepisce appena se si viaggia a velocità moderata, o ad andatura costante, magari selezionando la modalità di guida pensata per ridurre consumi, emissioni e rumori, ma emerge in tutta la sua esuberanza quando si spinge il pedale dell’acceleratore. Attivando il tasto Sport sul tunnel centrale, si capisce subito a cosa serve la pressione del carburante capace di arrivare fino a 200 bar, con la coppia che arriva vorticosa sotto il piede destro già a 1.600 giri, quando è disponibile già il 90% dei 550 Nm totali. L’erogazione diventa furiosa fino a 5.000 giri, poi l’allungo continua, ma a questo punto le velocità sono talmente alte che è indispensabile avere una pista a disposizione per non rischiare la patente.

Il bello della Ghibli S Q4 è che è capace di toccare i 100 km/h in soli 4,8 secondi, di raggiungere i 284 km/h, e, volendo, di viaggiare nel massimo del comfort. Insomma, una doppia anima che mette d’accordo esigenze di trasferimento e passione per la bella guida. D’inverno, o quando le condizioni della strada diventano impegnative, la trazione integrale entra in azione grazie ad una frizione multidisco in umido a controllo elettronico, sistemata all’interno di una scatola di rinvio collegata all’assale anteriore per mezzo di un semiasse. L’intervento è rapidissimo, solo 150 millisecondi, mentre la coppia che può essere trasferita all’anteriore può arrivare fino al 50% (in condizioni normali il 100% grava sulle ruote posteriori). Ne deriva che il piacere di guida non viene minimamente intaccato, anzi, aumenta, grazie ad un Avantreno che collabora per disimpegnare la vettura dalle curve quando l’aderenza diminuisce in maniera considerevole. Comunque, se tutto ciò non fosse abbastanza, è disponibile anche il sistema di smorzamento adattivo Skyhook, in pratica una sorta di controllo elettronico indipendente per ogni ammortizzatore. Così, l’assetto passa dalla modalità “comfort”, predefinita, a quella più sportiva, in grado di ridurre i trasferimenti di carico ed il rollio, per garantire un maggior feeling di guida.

Non appena la strada tende a salire e diventa ricca di curve, premendo il tasto sport si può godere del sound travolgente del V6 che canta dai quattro scarichi in accelerazione. E’ un bene che l’asse anteriore possa contare su dischi freno Dual Cast ventilati e forati dalle dimensioni di 360×32 mm con tanto di pinze Brembo a 4 pistoncini da 350×28 mm. In questo modo, bastano solamente 36 metri per arrestare la marcia da una velocità di 100 km/h.

Prezzo: da 87.313 euro

Insomma, la Ghibli è una berlina che non ti aspetti, comoda, lussuosa, rifinita con la cura sartoriale di un atelier famoso nel mondo come quello di Ermenegildo Zegna, ma nello stesso tempo dannatamente efficace tra le curve, con un sound da tenore ed una precisione di sterzo degna di una supercar. Il tutto ad un prezzo che rispecchia il blasone del Tridente, e parte da 87.313 euro, ma che sale inesorabilmente non appena si considera la lista degli optional.

 

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