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Mazda CX-60: la plug-in che sa anche divertire

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 27 ott 2023
Mazda CX-60: la plug-in che sa anche divertire
La Mazda CX-60 ibrida alla spina è elegante e raffinata e non teme la concorrenza tedesca per finiture e dinamica.

La Mazda CX-60 rappresenta la massima espressione della qualità della Casa di Hiroshima e, grazie alle sue caratteristiche, si pone come alternativa ai modelli teutonici nel segmento dei Suv Premium.

Mazda CX-60: stile e carattere

La Mazda CX-60 con la sua mise mette in mostra il cofano lungo, indizio prezioso di una configurazione tecnica che vede il motore montato in posizione lungitudinale. Le proporzioni dicono che si tratta di un’auto importante, non a caso è l’ammiraglia del brand giapponese. Lunga 4,74 metri ed alta 1,68 metri, può permettersi persino una verniciatura rosso brillante come quella dell’esemplare in prova, visto che il design è pulito ed equilibrato. Sono i dettagli a fare la differenza, con l’ampia calandra che domina il frontale in un gioco di contrasti con i fari decisamente più sottili. Nella fiancata, precisamente sui passaruota anteriori, spiccano le scritte PHEV, in modo da identificare subito la sua power unit ibrida alla spina,  mentre gli scarichi annegati nel paraurti posteriore conferiscono un tocco di sportività all’insieme.

Mazda CX-60: finiture al top per l’abitacolo

La Mazda CX-60 non tradisce le aspettative una volta a bordo. Infatti, le finiture sono di grande effetto, ma anche di grande qualità e, nella versione Takumi del nostro test, c’è anche un rivestimento in tessuto intrecciato per rendere la plancia più esclusiva. Inoltre, rivestimenti chiari ben si abbinano con la livrea esterna offrendo un contrasto decisamente intrigante. Ci sono persino degli inserti in legno di pregevole fattura e gli assemblaggi eseguiti a regola d’arte impreziosiscono ulteriormente un ambiente in cui la tecnologia favorisce l’interazione con il guidatore. Grazie ad un sistema di riconoscimento facciale, infatti, viene adattata l’impostazione di guida al conducente. Completano il quadro i grandi schermi da 12,3 pollici, rispettivamente, del sistema multimediale, e della strumentazione digitale. Tuttavia, la Casa giapponese non rinuncia al rotore sul tunnel centrale: sempre utile per gestire l’infotainment mentre si è impegnati alla guida. Tutto ok anche per quanto riguarda i bagagli, visto che, con tutti i posti in uso, la CX-60 può contare su una capacità di carico di 570 litri.

Sportiva e sostenibile coinvolge nonostante la mole

Al volante della Mazda CX-60 PHEV si avverte subito la potenza della power unit composta da un 2.5 aspirato e da un motore elettrico, che si avvale di una batteria da 17,8 kWh. Infatti, la spinta è assicurata da una cavalleria pari a 327 CV e da una coppia massima di 500 Nm, per cui dimensioni e peso non rappresentano un ostacolo alla brillantezza di marcia. Ad offrire ulteriore sicurezza dinamica pensa la trazione integrale, ma sempre con un occhio di riguardo al coinvolgimento di chi è al volante, visto che l’erogazione è preponderante al posteriore. Lo scatto da 0 a 100 km/h coperto in 5,8 secondi è indicativo della sua verve, così come l’assetto, ma con i cerchi da 20 pollici bisogna accettare una maggiore percezione delle asperità. L’insieme delle componenti meccaniche lavora in armonia, un equilibrio favorito dal cambio automatico ad 8 rapporti realizzato direttamente falla Casa e perfettamente accordato alla power-unit. Quest’ultima consente di percorrere quasi 60 km in elettrico in città, mentre in modalità ibrida, con la batteria carica, i consumi di benzina sono irrisori: circa 1,8 l/100 km. Le percorrenze cambiano quando termina l’energia del pacco batteria, visto che in questo frangente si percorrono, in media, 13 km/l. Per recuperare i 17,8 kWh di carica sono indispensabili circa 4 ore utilizzando una wallbox domestica, e 2 ore e 20 minuti ricaricando da una colonnina a corrente alternata.

Prezzo: da 55.135 euro

Il listino della Mazda CX-60 PHEV ha un costo d’accesso di di 55.135 euro per la variante Prime Line, mentre la Takumi, dalla dotazione ricca e dall’aspetto ancora più ricercato, sfiora i 63.000 euro, 62.785 euro per l’esattezza.

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