Design ardito, comfort elevato e dotazione interessante. Sette giorni in giro con la nuova Nissan Cube
Design ardito, comfort elevato e dotazione interessante. Sette giorni in giro con la nuova Nissan Cube
Cube di nome e di fatto
Una settimana con la Nissan Cube, sette giorni per testare la nuova multispazio della Casa giapponese e valutarne comfort, doti dinamiche e consumi. L’esemplare a nostra disposizione era la versione con motore 1.6 benzina da 110 cavalli in allestimento Look con cambio automatico a quattro rapporti.
La Nissan Cube non passa certo inosservata, non solo per i volumi squadrati, che appunto la fanno somigliare alla forma geometrica richiamata dala sua denominazione commerciale, ma anche per una serie di dettagli estetici che la rendono un’auto davvero fuori dal comune. A cominciare dalle superfici vetrate laterali che assomigliano agli oblò rettangolari che si vedono sui traghetti, fino al frontale ispirato ad un “bulldog con degli occhiali da sole” per usare l’espressione del designer che l’ha firmata, John Sahs.[!BANNER]
Il picco dell’originalità della MPV nipponica lo si trova però nella parte posteriore asimmetrica dove spicca il portellone ad apertura laterale, tipico dei fuoristrada. Un escamotage estetico la fa sembrare priva del montante posteriore destro che è invece leggermente avanzato: una soluzione a cui bisogna fare l’occhio. Nel complesso il primo contatto può far stranire gli automobilisti dai gusti più conservatori, ma col passare dei giorni e man mano che si prende familiarità con la vettura si cominciano ad apprezzare l’inventiva e la morbidezza delle forme.
Tanto spazio davanti e dietro
Se fuori non convince tutti, l’abitacolo a nostro avviso incontra le preferenze di un pubblico più variegato. La plancia dalle linee “a onda“- che nell’esemplare della nostra prova è realizzata nelle tonalità del beige e del marrone – è ben concepita e ha un design estremamente pulito. Nella parte centrale si sviluppa su due livelli: in alto è collocata la radio-cd con uscita Aux per lettori Mp3 (l’allestimento top di gamma Luxury prevede il display per il navigatore satellitare) mentre in basso è stato disposto l’elemento unico di forma circolare per il clima automatico. Il cruscotto prevede i due classici indicatori di contagiri e tachimetro cui si aggiunge un display digitale per indicatore livello carburante, temperatura motore, temperatura esterna, consumi (in tempo reale), km percorsi, ecc.
Buona la qualità dei materiali e delle plastiche che risultano ben assemblate e rifinite. Bello anche il tettuccio superiore trasparente (che però non è apribile) dotato di un pannello per filtrare i raggi solari e di una tendina a scorrimento per eloiminare all’occorrenza ogni spiraglio di luce. La linea di cintura è abbastanza alta senza per questo compromettere la visibilità e i movimenti degli occupanti. Al contrario l’abitacolo risulta spazioso sia davanti che dietro, merito soprattutto del divanetto posteriore scorrevole (fino a 24 cm) e con schienali ribaltabili che consentono di modulare la capacità di carico, che oscilla da 283 fino a 1563 litri.
Il risultato è che sulla panchetta posteriore una persona alta 180 cm sta seduta comodamente anche se al volante c’è un guidatore della stessa statura. Davvero caratteristici i sedili in pelle scamosciata – di serie nell’allestimento Look dell’auto della nostra prova – che a differenza di quelli in tessuto sottolineano l’aspetto trendy e modaiolo della vettura.
Nissan Cube: una vettura trendy per la città
La Nissan Cube è senza dubbio una vettura concepita per la città anche se le sue dimensioni non sono certo tra le più compatte: 3,98 m di lunghezza, 1,68 m di larghezza e 1,67 m di altezza.
Grazie alla intelligent key basta salire in auto e premere il pulsante Start/Stop per avviare il motore che soprattutto ai bassi regimi è molto silenzioso e privo di vibrazioni (nel traffico romano al minimo sembra quasi spento). Al volante la Cube regala un feeling immediato grazie alla posizione di guida rialzata che garantisce un’ottima visibilità nel contesto urbano, allo sterzo facile e morbido e agli ampi specchietti retrovisori laterali che permettono sempre di “guardarsi intorno” senza fatica. Più critica la situazione quando si fa retromarcia o si è in fase di parcheggio: il montante posteriore sinistro “cieco” non aiuta e la visibilità di quello opposto (che ha una maggiore superficie vetrata) non è sufficiente a facilitare le manovre.
Si sente soprattutto la mancanza dei sensori di parcheggio (ormai un accessorio presente in molte vetture anche di segmento inferiore). Per ovviare a questo problema occorre scegliere l’allestimento Luxury che prevede una telecamera posteriore (le immagini vengono proiettate sul display delle plancia). Soluzione avveniristica senza dubbio, ma ci saremmo accontentati dell’alternativa più economica e comune.
Il cambio automatico a quattro rapporti (non è prevista la modalità sequenziale) assolve bene al suo compito di far rilassare chi è al volante, specie se si rimane imbottigliati in coda al semaforo. L’accelerazione da 0 a 100 km/h è discreta (il dato dichiarato è di 11,3 secondi): il propulsore da 110 cavalli regala qualche spunto interessante, ma il tempo di cambiata della trasmissione a variazione continua non è certo da tempo sul giro e invita ad assecondare il cambio di marcia rilasciando leggermente il pedale del gas.
Destinata prevalentemente all’impiego urbano la Cube non disdegna tuttavia qualche gita fuori porta. Dà il meglio di sé fino ai limiti autostradali (130 km/h) superati i quali la sezione frontale della vettura diventa un forte “ostacolo” alla marcia sottolineato da una maggiore rumorosità aerodinamica alle alte velocità.
Una scelta distintiva
Durante la nostra prova abbiamo percorso circa 800 km: più che sufficienti a verificare che i consumi della Cube sono in linea con quelli dichiarati dalla Casa: 6,6 l per 100 km in ciclo combinato che diventano circa 8,5 l/100 km in ciclo urbano ossia 10-11 km con 1 litro di carburante. Non tanto considerando che si tratta pur sempre di un 1.6 benzina con più di 100 cavalli abbinato a una trasmissione automatica (optional da 1.500 euro) che notoriamente consuma più di un tradizionale cambio manuale a 5 marce.
L’alternativa, decisamente migliore, è il motore diesel 1.5 dci di pari potenza con cambio manuale o automatico, che garantisce valori di coppia leggermente migliori rispetto alla sorella a benzina (240 Nm contro 153 Nm) e consumi inferiori (5,2 l/100 km), a fronte però di una maggiore rumorosità in marcia.
Per la Cube sono previsti quattro allestimenti: Active, Zen, Look e Luxury. Tutte sono dotate di 6 airbag (2 frontali, 2 laterali e 2 a tendina), ABS con Ebd, chiusura centralizzata, controllo della stabilità (Esp), sistema di assistenza alla frenata, sistema bloccaggio porte in caso di partenza, climatizzatore automatico, computer di bordo, radio-cd con 4 altoparlanti, sensore pioggia e luci, viva voce bluetooth, cerchi in lega (la versione testata aveva in più la chiave elettronica, lo Start/Stop e il cambio automatico). I prezzi partono da 17.550 euro per la versione benzina Active fino ad arrivare ai 23.800 euro per il diesel Luxury con cambio automatico.
La scelta stilistica intrapresa da Nissan per questa vettura non pone mezze misure nei possibili giudizi estetici: è un’auto di nicchia che può piacere o meno. In Giappone ne sono state prodotte ben 3 serie riscuotendo un notevole successo. In un panorama come quello italiano, poco avvezzo alle sperimentazioni, una strada di questo tipo potrebbe essere controproducente, ma staremo a vedere.
Detto questo la Cube è un’auto ben costruita e rifinita con cura, che si fa apprezzare per la versatilità di utilizzo, specie in città, e la dotazione ricca (pur con qualche carenza). Certo la motorizzazione a benzina dell’esemplare della nostra prova risulta una scelta poco felice per il mercato italiano e il prezzo di listino è abbastanza elevato, considerando che nella fascia di prezzo dei 20.000 euro la concorrenza è davvero fortissima, ma è anche vero che per distinguersi nel traffico cittadino la Nissan Cube è un’alternativa cui è difficile resistere.