Al volante del primo SUV della Casa spagnola con la motorizzazione diesel più potente e la trazione integrale
La Seat mette sul piatto del mercato un SUV tutto nuovo, l’Ateca, che replica le linee taglienti della Leon portandole più in alto. Si tratta di un’alternativa valida alle varie concorrenti della categoria compresa la regina del segmento: la Nissan Qashqai. L’abbiamo guidata con la motorizzazione diesel più potente abbinata alla trazione integrale.
Esterno: design tagliente
Guardando la Seat Ateca è innegabile che venga in mente una certa somiglianza con la Leon, infatti i fari anteriori e la calandra ripropongono lo sguardo tipico della compatta spagnola. Certo, l’altezza maggiore ridefinisce lo cose e pone i vari elementi su un’altra prospettiva. Anche la fiancata convince grazie ai giochi di luce, alla lunghezza contenuta rispetto alle avversarie, parliamo di 4,36 metri, ed al terzo finestrino che sale verso l’alto. Meno originale la zona posteriore che comunque presenta un design fluido ed equilibrato.
Interno: plancia ordinata e razionale
Come per la linea esterna, anche quella della plancia prende spunto dalla Leon, e questo è un bene, perché nonostante sia passato qualche anno da quando la compatta spagnola ha debuttato, il disegno del suo abitacolo è ancora molto attuale, ma soprattutto si rivela molto razionale, con la strumentazione che si trova sullo stesso piano del display multimediale arrivato a misurare ben 8 pollici. In questo modo il conducente non si distrae nel cercarlo con lo sguardo e può avere rapidamente tutte le informazioni relative alla vettura. Buono lo spazio a bordo, si viaggia bene in 4 e, volendo, ci si può stare anche in 5, non male nemmeno il bagagliaio, speculare a quello di concorrenti più lunghe, con una capacità che, per la variante a trazione integrale è di 480 litri, rispetto ai 510 litri delle versioni a trazione anteriore. Ottimi i materiali, di qualità e morbidi al tatto, c’è persino la ricarica ad induzione per lo smartphone che può essere alloggiato davanti alla leva del cambio.
Al volante: poco rollio e tanta sicurezza
Una volta in viaggio l’Ateca non mostra la sua altezza da terra se non per favorire la visuale; infatti, i cerchi di ampio diametro e la gommatura sportiva consentono di limitare al minimo il rollio. In compenso il 2 litri da 190 CV spinge forte, ben coadiuvato da cambio a doppia frizione DSG a 6 rapporti che riesce a gestire al meglio i 400 Nm di coppia massima. La tenuta di strada è sempre rigorosa e consente di guidare con piglio deciso sulle strade di montagna selezionando la modalità Sport. D’altra parte, l’accelerazione da 0 a 100 km/h è coperta in soli 7,5 secondi e la velocità massima tocca 212 km/h, quindi le prestazioni sono più che dignitose. Chiaramente, la trazione integrale consente di mettere le ruote oltre l’asfalto grazie alla frizione Haldex multidisco a comando idraulico controllata elettronicamente. Quindi, si può affrontare uno sterrato scegliendo la modalità Off-road, oppure percorrere strade innevate optando per quella denominata Snow. In tutta questa poliedricità d’utilizzo i consumi si attestano tra i 14-15 km/l in base alle situazioni di guida.
Prezzo: 35.975 euro
L’Ateca della nostra prova, praticamente una top di gamma, ha un costo di 35.975 euro, ma la dotazione annovera diversi accessori, come i fari full-led, i cerchi da 18 pollici ed il navigatore satellitare. Inoltre, offre la trazione integrale abbinata al cambio automatico a doppia frizione DSG. Chiaramente non mancano optional desiderabili come il pacchetto Comfort&Driving Pack che, per 565 euro, offre tutti gli ausili alla guida che migliorano notevolmente la sicurezza attiva dell’auto.