Al volante della ibrida coreana abbiamo apprezzato le sue qualità dinamiche e siamo rimasti sorpresi dai consumi. La sfida alla concorrenza (soprattutto giapponese) è aperta.
Le auto ibride sono un passaggio obbligato verso una mobilità ad impatto zero e così dopo la Toyota sono diverse le case automobilistiche che si sono cimentate con questa alimentazione. La Hyundai in particolare sfida la famosa vettura giapponese con la Ioniq che abbiamo provato a lungo su strade ed autostrade.
Esterno: equilibrio aerodinamico
La linea della Ioniq è certamente meno estrema di quella della Prius, non ci sono quei tagli netti che caratterizzano la vettura giapponese. In compenso la Hyundai è pulita e aerodinamica grazie ad un Cx di appena 0,24. La Casa coreana bada al sodo con una siluette che prevede una coda alta e uno spoiler annegato nella linea del posteriore. Per il resto l’elemento che la contraddistingue di più è la grande calandra anteriore che occupa gran parte del frontale.
Interno: sembra un’auto convenzionale
Difficile notare la presenza del sistema ibrido a bordo della Ioniq, ancora una volta in controtendenza con la sua diretta rivale, gioca su una soluzione convenzionale al posto di una plancia futuristica. Certo, non manca lo schermo da 8 pollici nel quale si può tenere d’occhio il funzionamento della power unit compreso il consumo di carburante, ed un display che si arricchisce del contagiri in modalità Sport. Per il resto la Ioniq sembra una vettura convenzionale visto che c’è anche la leva del cambio a doppia frizione a 6 rapporti. L’abitabilità è buona per 4 persone mentre il bagagliaio è di 350 litri ampliabile fino a 1.410 litri.
Al volante: silenziosa e brillante quando serve
La Ioniq vanta una tecnologia di prim’ordine: un motore termico aspirato 1.6 con iniezione diretta di benzina e ciclo Atkinson da 105 CV abbinato ad un propulsore elettrico da 44 CV per una potenza totale di 141 CV che, come sempre accade in questi casi, non è la somma perfetta delle cavallerie. Tutto questo si traduce in manovre e partenze silenziose, visto che fino a 60 km/h si può procedere in elettrico, poi entra in gioco il motore termico che a velocità costante in autostrada provvede anche a ricaricare l’unità ad impatto zero. Quest’ultima si fa sentire in salita, nei sorpassi e quando c’è necessità di avere più potenza disponibile, ma non bisogna esagerare con il gas per non disperdere rapidamente tutta la carica elettrica accumulata. Il bello è che il cambio a doppia frizione a 6 marce non la fa sembrare una vettura particolare, ma consente di guidare la Ioniq come un’auto convenzionale. Infine i consumi, in media si percorrono 17,3 km/l, ma è in città che la ibrida coreana dà il meglio di sé grazie alle continue ripartenze in cui sfrutta il motore elettrico.
Prezzo: da 25.150 euro
Il listino della Ioniq ibrida parte dai 25.150 euro della versione Classic ed arriva ai 29.250 euro della più ricca variante Style passando per i 26.750 euro della Comfort. Proprio quest’ultima è la variante più equilibrata visto che vanta una dotazione di tutto rispetto comprensiva di elementi quali il cruise control adattivo, i fendinebbia, i cerchi da 17 pollici ed i sensori di parcheggio posteriori.