La monovolume francese aggiunge il cambio automatico per un comfort di guida a tutto tondo. Abbiamo provato il 2.0 HDi nell’allestimento Féline
La monovolume francese aggiunge il cambio automatico per un comfort di guida a tutto tondo. Abbiamo provato il 2.0 HDi nell’allestimento Féline
“Si, viaggiare… dolcemente viaggiare, rallentando per poi accelerare, con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motore”. Se il testo non risalisse agli anni Settanta verrebbe il sospetto che il duo Mogol-Battisti l’abbia concepito dopo una gita al volante della Peugeot 5008 oggetto della nostra prova, la 2.0 HDi Féline con cambio automatico. Si, perché percorrere i quasi 500 km che separano Milano da Sochaux, la località della Francia orientale dove il Leone mosse i suoi primi passi nel 1810 e oggi sede del museo del marchio e dello stabilimento che sforna 308, 3008 e 5008, è stato davvero un dolce viaggiare.
Stile con una “massiccia” impronta “00”
Prendiamo contatto con il modello che sfida Scénic, Zafira, C4 Picasso e Multipla nel mercato delle monovolume compatte, segmento che vale il 5% delle vendite in Italia, in un noto albergo di Milano. L’estetica è quella svelata nel 2009 che riprende i tratti somatici dell’ultima generazione di modelli Peugeot, quelli contraddistinti dal doppio “0” nella sigla. Il frontale è dominato dai gruppi ottici, dal logo di grandi dimensioni e dalle generose prese d’aria cromate della parte inferiore. Un aspetto “massiccio” ripreso nella fiancata e nel posteriore contraddistinto dai fari a led con disegno ad “L” coricata.
Abitacolo modulare per una versatilità da record
Insieme ad altri tre colleghi ripongo le borse nel bagagliaio, la cui capienza previene qualsiasi discussione. La capacità minima è di oltre 750 litri, estendibili a 2.506 abbattendo le tre poltrone della II fila (ripiegabili anche singolarmente) che permettono di ricavare un piano omogeneo. Per i carichi extra è possibile ribaltare lo schienale del sedile passeggero anteriore per ottenere una lunghezza utile di 2,76 metri o estrarre i due sedili nascosti nel vano per formare la III fila e viaggiare in sette rinunciando, però, ai bagagli. Una modularità di rilievo per un modello con misure (la 5008 è lunga 4,53 metri, larga 1,84 e alta 1,64) simili a quelle della 308 station wagon, ma che offre una versatilità decisamente superiore.
Un posto guida avvolto dalla tecnologia
Incaricato del primo “turno” di guida, trovo subito la posizione ideale grazie alle ampie possibilità di regolazione di volante e sedile. I comandi sono a portata di mano, merito soprattutto della consolle centrale sporgente e delle leve supplementari nel piantone dello sterzo che azionano, tra l’altro, il cruise control e le funzioni dell’impianto audio. Elevata la qualità percepita di materiali e finiture. Riposti gli oggetti personali in uno dei numerosi vani presenti (compreso un gavone di 10 litri refrigerato), imposto il navigatore su Sochaux, disattivo il freno a mano elettrico e inserisco la retro. Immediatamente, sul display al centro della plancia al posto della cartina del percorso da seguire appare la sagoma della 5008 che supplisce alla modesta visibilità posteriore avvertendo, con segnali acustici e grafici, sulla presenza di eventuali ostacoli nascosti.
Tanti dispositivi per viaggiare senza stress
Partiti la prima sensazione positiva riguarda la visibilità. La seduta rialzata, l’ampio parabrezza e i generosi retrovisori esterni permettono di avere un’ottima visione della strada e dei suoi utenti. Altrettanto proficuo è il sistema Head Up Display che visualizza la velocità di crociera alla base del parabrezza evitando di distogliere lo sguardo dal percorso. Un dispositivo che si è rivelato molto utile nei tratti delle autostrade svizzere con limiti di velocità bassi (80 km/h) e che, grazie alla presenza del Distance Alert, riduce la tentazione di procedere mantenendo una distanza di sicurezza inadeguata. In realtà, per evitare di incorrere nelle sanzioni della severa polizia elvetica lo strumento migliore è il limitatore/regolatore di velocità che, una volta impostato, libera anche il piede destro dalla posizione obbligata sul pedale.[!BANNER]
A rendere ancora più semplice e sicura la guida sono i sistemi di accensione automatica di fari e tergicristalli, quest’ultimi con velocità regolata in base all’intensità della pioggia. Senza dimenticare il climatizzatore automatico bi-zona che mantiene costante la temperatura nell’abitacolo evitando distrazioni per continue regolazioni. Inoltre, la presenza del Air Quality Sensor (AQS) assicura di viaggiare sempre con una qualità dell’aria molto probabilmente migliore di quella esterna, soprattutto se si è in città.
Silenziosa e confortevole, senza rinunciare alla tenuta
La qualità migliore della 5008 riscontrata durante il viaggio è l’elevato comfort di marcia conferito soprattutto dalla ridotta rumorosità e dalla riuscita scelta di assetto. La prima è ottenuta con un’efficace insonorizzazione e con un’aerodinamica efficiente (il Cx è di 0,29) che limita al minimo i fruscii. La seconda con una taratura di sospensioni e ammortizzatori che in Peugeot definiscono rigida, ma che in realtà è un ottimo compromesso tra esigenze di assorbimento delle asperità stradali e tenuta di strada. Quest’ultima è notevole, tanto che abbiamo avuto l’impressione di avere ampi margini di manovra per correggere eventuali errori di guida. Il merito è anche della presenza di pneumatici a bassa resistenza di rotolamento da 17″ con buon “grip” e dei consueti sistemi elettronici di assistenza, come ESP e controllo trazione “intelligente” con funzione antipattinamento.
Attiva o passiva, la sicurezza è “connessa”
In tema di sicurezza è sottolineare la presenza di un impianto frenante sovradimensionato che include l’ABS con sistema di assistenza alla frenata d’emergenza e ripartitore elettronico. Ma ci sono pure l’utile dispositivo Hill Assist che agevola le partenze in salita, il rilevatore di calo di pressione dei pneumatici e gli airbag anteriori, laterali e a tendina per tutti i passeggeri, compresi quelli della terza fila. Preciso lo sterzo, anche se il diametro di sterzata non è da record.
Da segnalare anche il Peugeot Connect, il servizio gratuito abbinato al navigatore che in caso di attivazione degli airbag invia in automatico un messaggio che consente ai soccorritori di localizzare la 5008. Il sistema può essere attivato anche manualmente in caso di necessità, quale malore o guasto meccanico.
Con l’automatico cresce la potenza e la fluidità di marcia
Il motore è il 2.0 HDi con turbocompressore a geometria variabile che eroga 163 CV, 13 in più della 5008 con cambio manuale a 6 velocità. Già impiegato su 407 Coupé e 3008, abbiamo apprezzato il 4 cilindri soprattutto per l’elasticità di marcia conferita dalla coppia di 340 Nm disponibile a soli 2000 giri/minuto. Caratteristica che, in combinazione al cambio automatico a 6 velocità, ci ha permesso di mantenere un’andatura molto scorrevole. In particolare, ci è piaciuta la velocità del passaggio di rapporto e l’efficienza dei programmi che stabiliscono i tempi delle cambiate. Questi ultimi privilegiano la fluidità di marcia, ma è sufficiente affondare il pedale dell’acceleratore per avere maggiore spunto.
Per chi vuole mantenere un’andatura più brillante ci sono comunque l’opzione “S”, il programma sportivo, e la modalità sequenziale per innestare marce spostando in avanti o indietro la piccola leva del cambio situata in posizione rialzata alla fine della consolle. Non manca il tasto con il simbolo cristallino della neve che agevola la guida sui fondi scivolosi.
Prestazioni invariate, consumi ed emissioni in crescita
L’adozione del cambio automatico non influisce sulle prestazioni della 5008, che rimangono adeguate alla categoria di auto (190 km/h di velocità massima e 10,4″ per accelerare da 0 a 100 km/h), ma penalizza un po’ i consumi. Pur considerando la maggiore potenza rispetto alla versione “manuale” 2.0 HDi da 150 CV, il surplus di gasolio richiesto ci appare elevato: si passa da 5,8 a 6,9 l/100 km nel ciclo misto. Un valore, per la verità, migliore della concorrente più accreditata: la Renault Scénic 2.0 dCi da 150 CV con cambio automatico è accreditata di 7,0 l/100 km.
Naturalmente, ad essere penalizzate sono pure le emissioni di CO2, che salgono da 151 a 181 grammi/km. Un dato elevato se si viaggia in solitaria, ma che diventa sostenibile (36,5 g/km a passeggero) occupando le 5 poltrone, ed ottimo con due ospiti seduti nella terza fila (25,8 g/km). A limitare le emissioni inquinanti sono invece l’omologazione Euro 5 e la presenza di serie, come da tradizione Peugeot, del filtro antiparticolato Fap.
Intrattenimento a 360° per i passeggeri posteriori
Ceduta la guida a un collega, mi siedo dietro. Le gambe toccano nello schienale anteriore, ma basta fare scorrere il sedile indietro (l’escursione è di 13 centimetri) e il contatto svanisce. Se guidare genera poco stress, fare il passeggero è fin troppo rilassante. Posso scegliere di tirare su la tendina integrata nella portiera e concedermi un po’ di riposo, ammirare il paesaggio montano dall’immenso tetto panoramico in cristallo o godermi le attrattive del Pack Video. Quest’ultimo prevede due schermi a colori di 7″ inseriti negli appoggiatesta dei sedili anteriori, due cuffie Bluetooth e un consolle di connessione compatibile con la maggior parte dei dispositivi audio/video in commercio che consente il collegamento contemporaneo di due apparecchi esterni. In pratica, posso gustarmi il film del lettore di DVD, ascoltare la musica o sfidare il compagno di viaggio al gioco preferito. E quando sono stufo, mi basta riporre i dispositivi nei vani ricavati nel pavimento per non avere oggetti tra i piedi.
È tutto di serie, tranne gli sfizi
La 2.0 HDi automatica con allestimento top di gamma Féline è in listino a 30.290 euro, al quale si devono aggiungere altri 700 euro per la terza fila, 600 per il Pack Video, 1.090 per il Wip Nav con Peugeot Connect e 480 per la vernice metallizzata per un totale di 33.160 euro. Soldi che, considerato il relax con la quale siamo giunti a Sochaux e la dotazione di serie completa, sono spesi bene.[!BANNER]
Per chi vuole risparmiare ci sono la versione Tecno (28.540 euro) o, rinunciando al cambio automatico, le versioni entry level benzina (1.6 VTi da 120 CV Premium a 21.690 euro) e diesel (1.6 HDi da 112 CV Premium a 23.290 euro). Per chi è attento alla compatibilità ambientale l’opzione che consigliamo è la 1.6 HDi da 112 CV Tecno con cambio robotizzato (25.790 euro) che rilascia soltanto 136 grammi/km di anidride carbonica.
Per tutte, la qualità costruttiva è di alto livello, come abbiamo costatato con la visita nella fabbrica di produzione. Ma questa è un’altra storia.