Quando la Jeep non basta c’è MILITEM che reinterpreta con stile italiano un classico made in USA e lo rende unico da guardare e da guidare.
Dopo la Ram ecco che un’altra vettura MILITEM diventa oggetto di un test di Motori.it, si tratta di un grande classico, la Wrangler JIII, che è stato rivisitata con gusto italiano per diventare unica e irresistibile. L’abbiamo guidata su strada e in fuoristrada per scoprire cosa vuol dire vivere ogni giorno con un’auto così originale.
Esterni: aspetto da duro ma pieno di dettagli
Si potrebbero passare interminabili minuti ad esaminare il corpo vettura di quella che originariamente era una Jeep, ma che dopo le cure MILITEM diventa un’auto diversa, con un carattere proprio (il modello è omologato come MILITEM e non come Jeep). E’ tutt’altro che raro trovare dei fans intorno a questo fuoristrada fashion ogni volta che mi accingo a tornare a bordo. Saranno i fari dallo sguardo ribelle dovuto alla mascherina Hawk Eyes, i parafanghi maggiorati, il cofano anteriore con prese d’aria scenografiche o le sospensioni rinforzate con l’assetto rialzato di 2,5 pollici. Fatto sta che non è certo un’auto per timidi, piuttosto la vedrei, a livello di immagine, come una sostituta della Hummer, ormai passata di moda, ma con quel qualcosa in più che la rende unica. Certo, l’occhiale d’ordinanza è consigliabile, perché con la MILITEM non si può non avere uno stile adeguato. Infatti, nonostante i muscoli, è anche elegante con la sua livrea argento e nera e il logo MILITEM evidente in più punti della carrozzeria, per cui anche all’ora dell’aperitivo può essere sfoggiata con la consapevolezza di non passare mai inosservati.
Interni: carattere ed eleganza
L’abitacolo della MILITEM Wrangler Unlimited rivisita in maniera italica un grande classico, per cui le forme essenziali della plancia di un modello nato per l’off-road estremo si combinano in maniera intrigante con pellami pregiati che offrono un colpo d’occhio spettacolare. Inoltre, il logo MILITEM sui sedili rappresenta un dettaglio realizzato con quella cura artigianale tipica della migliore tradizione italiana. Seduti sul tetto del mondo l’impressione è quella di dominare la strada, letteralmente, e, volendo, si può anche togliere la copertura per viaggiare a cielo aperto. L’infotainment è meno appariscente di alcuni SUV moderni, ma c’è tutto quello che serve, e poi, per rendere ogni viaggio un’esperienza musicale si può contare sull’impianto audio Alpine con 6 altoparlanti e amplificatore da MILITEM 460 watt! Comoda e spaziosa, è così alta da terra che le pedane elettriche automatiche sono un accessorio imprescindibile. Per il resto, il profumo di pelle e quell’aspetto wild tipico delle Jeep rappresenta un contrasto vincente che rende decisamente caldo l’interno di questa MILITEM.
Al volante: un’esperienza unica
La prima volta che ho visto la MILITEM e ho affrontato il traffico di Roma mi sono sentito come Jim Carrey in “Ace Ventura Missione Africa”, perché le altre auto sembravano così piccole che avevo paura di passarci sopra. Poi la Jeep, come è noto, sull’asfalto è una trazione posteriore e le ruote tassellate Mickey Thompson mi davano l’idea che l’auto fosse ancora più instabile di quanto potessi pensare. Ma dopo qualche chilometro e un po’ di correzioni, l’idillio: la Jeep by MILITEM è un gigante buono che si riesce a condurre tranquillamente anche in autostrada e senza problemi. Certo, bisogna prenderci le misure ed è consigliabile non avvicinarsi troppo a qualche automobilista debole di cuore, ma poi tutto diventa naturale e quelli che sembravano punti deboli diventano aspetti da sfruttare a proprio vantaggio: le buche non fanno paura, la trazione posteriore aiuta a chiudere le curve con l’auto che rimane stabile, e l’altezza elevata consente sempre di valutare in anticipo le situazioni. Ma la MILITEM è una Jeep con i fiocchi, attrezzata anche per dire la sua oltre l’asfalto e così non ho resistito alla tentazione di condurla nel suo ambiente naturale insieme ad un esperto, Emanuele Bianchi, membro dell’associazione Aquilotti 4×4, per verificarne le potenzialità in tutta sicurezza. Quindi, ho potuto sfruttare le ridotte, la possibilità di bloccare l’auto fino ad un determinato rapporto per affrontare al meglio le salite più ripide o lo sterrato più impegnativo, e sbloccare la barra stabilizzatrice. Devo riconoscere che è stato emozionante, ma soprattutto è incredibile constatare come questa MILITEM possa essere così adatta ad un contesto urbano, dove risulta alla moda, e così selvaggia in off-road. Ecco, magari in città bisogna farci l’occhio perché il bull-bar anteriore è davvero massiccio e anche una toccatina potrebbe causare danni ingenti ad altre auto, ma d’altra parte questo particolare, così come la robustezza generale del mezzo, regala una sensazione di solidità sconosciuta alle auto convenzionali. Detto questo, ogni viaggio si trasforma in un’esperienza emozionale, è come essere all’interno di un film e recitare il ruolo da protagonista. Che abbiate sotto il cofano il 2.8 turbodiesel da 200 CV e 460 Nm dell’esemplare provato o il 3.6 V6 a benzina da 284 CV, la differenza è essenzialmente nei consumi, perché l’effetto wow è garantito a prescindere. Comunque, il motore diesel si è dimostrato un’ottima soluzione sia su strada, dove mi ha permesso di percorrere più di 10 km/l, che in fuoristrada per via della sua coppia generosa. Debbo ammettere che è stato difficile tornare su un’auto normale, tornare ad essere un’automobilista qualunque, dopo aver provato l’esperienza MILITEM, perché il pregio più grande di questa Jeep rivista da cima a fondo è quello di farti sentire speciale.
Prezzo: 67.550 euro
La MILITEM Wrangler Unlimited 2.8 CRD è di per sé un’auto specialistica, e come tale presenta un listino adeguato che sale ulteriormente fino a 67.550 euro quando viene sottoposta alle cure MILITEM. Ma si tratta di un prezzo in linea con quello di SUV premium di ultima generazione di sicuro meno duri e puri rispetto a questa MILITEM che può essere personalizzata in base alle esigenze del cliente.