Abbiamo guidato la versione di punta del SUV Hyundai equipaggiato con il nuovo 1.6 turbodiesel da 136 CV e la trazione integrale.
La Hyundai Tucson ha beneficiato di un restyling che l’ha resa più raffinata nell’estetica e che le ha portato in dote il nuovo 1.6 a gasolio Euro 6d-temp in luogo del precedente 1.7. L’abbiamo guidata nella variante Excellence, la più ricca, con tanto di trazione integrale e cambio automatico.
Esterni: piccoli ma significativi ritocchi
La Tucson ha le dimensioni ideali per un SUV, perché non è né troppo lunga (4,48 m), né troppo larga (1,85 m), in compenso la linea coniuga robustezza ed eleganza e adesso può beneficiare di nuovi gruppi ottici full LED, di paraurti rivisti, e di un nuovo scarico squadrato. Per il resto, spiccano la grande calandra cromata nel frontale, la linea di cintura alta con il terzo finestrino che sale verso l’alto conferendo dinamismo al montante, e le protezioni nella parte bassa della vettura. Non mancano dei cerchi in lega bicolore dal disegno dinamico e delle cromature che impreziosiscono l’insieme.
Interni: c’è tutto e anche di più
L’abitacolo della Tucson provata rappresenta l’ambiente ideale per viaggiare perché c’è tutto quello che guidatore e passeggeri possano desiderare: dai sedili in pelle riscaldabili (anche dietro, optional nel leather pack) al tetto panoramico, passando per il portellone posteriore elettrico (accessori contenuti nel premium pack). Non manca una strumentazione chiara, con il display centrale che fornisce ulteriori informazioni, ed uno schermo touch da 8 pollici dal quale si possono gestire app come Spotify sfruttando le sinergie con gli smartphone iOS e Android. Pratici i comandi del climatizzatore automatico posizionati sotto le bocchette d’areazione, ampio lo spazio a disposizione, sia davanti che dietro, mentre il bagagliaio da 513 litri è molto capiente. Davvero niente male in rapporto alle dimensioni esterne, si vede che c’è stato un grande studio della volumetria interna. In questo quadro generale riteniamo poco pratici i tasti posizionati dietro la leva del cambio che costringono il conducente a distogliere lo sguardo dalla strada.
Al volante: tanto comfort per viaggiare a lungo
La Tucson ha un assetto improntato al comfort, quindi si avverte un certo rollio, che comunque non disturba nella percorrenza di curva, anche il cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti con il suo funzionamento fluido, contribuisce al piacere del viaggio. Così, i circa 1.600 kg vengono spostati senza sforzo apparente, ma se si desidera più brio è meglio selezionare la modalità di guida più sportiva. In questo modo però, stressando di più la meccanica, i consumi salgono, per cui i circa 14 km/l che abbiamo riscontrato nel ciclo combinato potrebbero non essere rispettati. Comunque, anche quando si guida con una verve sportiveggiante l’auto risulta sempre sicura e si avverte l’intervento della trazione integrale che in pochi istanti rimette le cose a posto. La sicurezza è garantita anche dagli ultimi ADAS come l’assistenza alla frenata con riconoscimento pedoni, una manna in città, il cruise control adattivo, che mantiene la distanza di sicurezza in autostrada in maniera autonoma, e il sistema di rilevamento dei veicoli nell’angolo cieco. A questi si accompagnano anche il sistema di telecamere per vedere l’auto nel complesso durante le manovre ed il dispositivo che avvisa il conducente del sopraggiungere di altri veicoli in retromarcia.
Prezzo: adeguato ai contenuti
In questo allestimento la Hyundai Tucson raggiunge un costo importante, ma bisogna considerare cosa offre, ovvero quasi tutto, perché se si escludono il leather pack ed il premium pack, dal prezzo, rispettivamente, di 2.000 euro e 1.600 euro, la dotazione è piuttosto completa. Inoltre, c’è il valore aggiunto della trazione integrale e del cambio automatico, e si può stare tranquilli a livello di emissioni perché il motore 1.6 a gasolio è un’unità Euro6d-temp.