Figlia di un design audace ed accattivante, la Nissan Juke riporta in auge i SUV di piccola taglia e lancia la sfida alla Mini Countryman.
Figlia di un design audace ed accattivante, la Nissan Juke riporta in auge i SUV di piccola taglia e lancia la sfida alla Mini Countryman.
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Quando è stata presentata, durante lo scorso Salone di Ginevra, ha lasciato tutti senza parole per il suo stile unico e sfacciato e quell’aria da SUV coupé aggressivo e irriverente. Adesso la Juke è una vettura apprezzata, che ha trovato il consenso del mercato ed ha consentito alla Nissan di bissare il successo ottenuto con la sorella maggiore Qashqai. L’abbiamo provata nella versione più richiesta, quella equipaggiata con il 1.5 dCi di origine Renault, che la valorizza su strada senza penalizzarla dal benzinaio.
Design: uno stile manga
E’ inutile girarci intorno: la Juke o si ama o si odia, la sua linea così ricca di personalità è fonte di pareri contrastanti che difficilmente trovano un punto d’accordo. D’altra parte, se l’intenzione dei designer Nissan era quella di stupire, non si può dire che non abbiano centrato l’obiettivo. La Juke è un’auto che esprime contenuti stilistici innovativi e piace proprio perché è diversa dalle vetture convenzionali o dai classici SUV. Il frontale è l’elemento caratterizzante di questa Nissan per via della grande bocca che congiunge i fari circolari, dei gruppi ottici appuntiti che spiccano alle estremità del cofano motore e dei fendinebbia inglobati nel caratteristico fascione nero posto sotto la targa. Non mancano le particolarità nella vista laterale, come gli ampi passaruota, il tetto spiovente e le maniglie delle porte posteriori annegate nei montanti. Completano il quadro stilistico i gruppi ottici posteriori dalla caratteristica forma a boomerang che la rendono riconoscibile anche da dietro.
Interni: abitacolo avvolgente ed intrigante
Sulla Juke prima si sale, il piano di seduta è posto a 65 centimetri da terra, e poi si scende, visto che la linea di cintura alta avvolge gli occupanti come su una coupé a 5 porte. La prima cosa che balza agli occhi è la strumentazione avvolta da una cornice silver e una plancia che si armonizza con la linea della vettura, ma poi l’attenzione viene immediatamente catturata dal tunnel bordeaux metallizzato che attraversa i sedili anteriori e si alza fino alla base della leva del cambio assumendo le sembianze di un serbatoio di una moto. Con i due fari anteriori posizionati alle estremità del cofano motore è semplice capire dove indirizzare le ruote della Juke, risulta invece più complicato percepire gli ostacoli sulla ¾ posteriore per via dei montanti massicci e della ridotta superficie vetrata.Anche dietro non è semplice percepire lo spazio disponibile per le manovre, ma la telecamera posteriore, che riporta le inquadrature nel display del navigatore satellitare, permette di districarsi anche negli spazi più angusti.[!BANNER]
Una volta conquistato il posto di guida, si sente la mancanza di un bracciolo centrale e della relativa tasca portaoggetti; così, durante i viaggi si finisce per svuotare le tasche nei due porta bicchieri posizionati dietro la leva del cambio. Anche trovare la posizione di guida ideale non è un’operazione semplicissima in quanto il volante si regola solo in altezza e questo può mettere a disagio i guidatori che tendono ad avvicinarlo al busto. Lo spazio è quello di una vettura compatta, la Juke con i suoi 4,13 metri non è poi molto più lunga di una vettura del segmento B e il bagagliaio non rappresenta il massimo della versatilità. Infatti, nonostante una soluzione intelligente come la cappelliera che si solleva con il portellone, presenta una soglia di carico alta e un vano non troppo ampio: in pratica ci sono 192 litri di volume utile che si trovano su una vasca in plastica, a sua volta posizionata sopra il ruotino di scorta o il kit di riparazione, in cui è possibile riporre solamente degli oggetti di piccole dimensioni. Ma questo è un piccolo scotto da pagare per avere una linea esterna dai tratti decisamente originali.
Alla guida: quanta grinta tra le curve!
Di solito le auto a baricentro alto anche quando hanno un motore grintoso perdono verve tra le curve, non è il caso della Juke, che tra i tornanti si trova a suo agio e, in certe occasioni, può apparire persino disinvolta. Merito di una massa non troppo elevata, pesa meno di 1300 kg, e di uno sterzo che brilla per prontezza e precisione. Inoltre l’assetto, che in curva consente di mantenere la traiettoria senza dover fare i conti con un rollio penalizzante, assorbe con grande naturalezza anche le sconnessioni più importanti e neutralizza con efficacia le buche presenti in città nonostante i cerchi da 17 pollici. A giovare di tutte queste caratteristiche è il 1.5 dCi d’origine Renault, forte di 110 CV, che sulla Juke fanno decisamente un figurone. Rispetto alla sorella più grande, la Qasqhai, la piccola SUV nipponica appare a suo agio con questa motorizzazione e non si avverte l’esigenza di avere più cavalleria. Ma non è finita qui, la Juke ha in serbo un’altra sorpresa per il suo pilota, un display multifunzione, denominato Nissan Dynamic Control System, che cambia il carattere della vettura attraverso pochi pulsanti. Si può scegliere una guida parca spingendo il tasto Economy e nel display appaiono 5 stelle che informano attimo per attimo sull’andamento del consumo, accendendosi tutte insieme quando si il guidatore si comporta nella maniera più idonea; preferire la funzione Normal; oppure selezionare Sport ed assistere alla trasformazione della Juke. In un attimo lo sterzo diventa più pesante, richiedendo meno angolo per percorrere le curve, il motore appare più pronto e desideroso di prendere i giri, e tutto l’insieme telaio e sospensioni sembrano più reattivi: una manna per chi ha uno stile di guida sportivo e ama guidare con piglio deciso. La cosa divertente è che attraverso il display si possono osservare anche dei parametri come l’accelerazione laterale o il consumo giornaliero e basta un altro tocco per vedere scomparire le funzioni relative alla guida e apparire quelle del clima, molto efficace, con il surplus scenografico di veder mutate persino le scritte sotto i pulsanti.
Insomma, la Juke ha carattere da vendere, e lo dimostrano questi accorgimenti che, uniti a una meccanica sana, nella quale fanno bella figura anche il cambio e il comparto frenante, la rendono decisamente accattivante. I freddi numeri dicono che la velocità massima è di 175 km/h, il computer di bordo ci informa che, stando attenti possiamo percorrere anche 17 km con un litro di gasolio, ma francamente sono altre le qualità che offre questa vettura. In strada si percepisce sempre dove si mettono le ruote, grazie ai fari posti agli angoli del suo muso imponente, tra le curve è molto precisa ed è anche molto ammirata; il suo design, attira fa discutere, ma non lascia indifferenti. Non è certo l’auto per passare inosservati: ma se vi piace essere al centro dell’attenzione, allora vi ripagherà attirando sguardi carichi di curiosità.
Una dotazione al top
Proposta in tre allestimenti: Visia, Acenta e Tekna, la Juke 1.5 dCi, ha un prezzo d’accesso che oscilla da poco meno di 18.000 euro a 22.340 euro. Ma per un’auto glamour come questa difficilmente si è disposti a rinunciare a qualcosa, e allora tanto vale puntare sulla Tekno, completa di tutto, che ha anche il navigatore integrato e l’indispensabile telecamera posteriore.[!BANNER]
D’accordo l’Acenta che richiede un esborso minimo di 19.940 euro potrebbe essere un valido compromesso, in fin dei conti si rinuncerebbe a pochi altri accessori come il sensore crepuscolare, al sensore pioggia, al già citato impianto di navigazione, agli specchietti che si ripiegano automaticamente, alla chiave intelligente e ai sedili sportivi, ma in fin dei conti sono elementi che esaltano il carattere della Juke e la rendono ancora più esclusiva. Per la cronaca, la vettura del nostro test aveva anche i sedili in pelle: un optional che, unito alla vernice metallizzata, ha contribuito ad innalzare il prezzo fino alla soglia dei 24.000 euro.
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Quando è stata presentata, durante lo scorso Salone di Ginevra, ha lasciato tutti senza parole per il suo stile unico e sfacciato e quell’aria da SUV coupé aggressivo e irriverente. Adesso la Juke è una vettura apprezzata, che ha trovato il consenso del mercato ed ha consentito alla Nissan di bissare il successo ottenuto con la sorella maggiore Qashqai. L’abbiamo provata nella versione più richiesta, quella equipaggiata con il 1.5 dCi di origine Renault, che la valorizza su strada senza penalizzarla dal benzinaio.
Design: uno stile manga
E’ inutile girarci intorno: la Juke o si ama o si odia, la sua linea così ricca di personalità è fonte di pareri contrastanti che difficilmente trovano un punto d’accordo. D’altra parte, se l’intenzione dei designer Nissan era quella di stupire, non si può dire che non abbiano centrato l’obiettivo. La Juke è un’auto che esprime contenuti stilistici innovativi e piace proprio perché è diversa dalle vetture convenzionali o dai classici SUV. Il frontale è l’elemento caratterizzante di questa Nissan per via della grande bocca che congiunge i fari circolari, dei gruppi ottici appuntiti che spiccano alle estremità del cofano motore e dei fendinebbia inglobati nel caratteristico fascione nero posto sotto la targa. Non mancano le particolarità nella vista laterale, come gli ampi passaruota, il tetto spiovente e le maniglie delle porte posteriori annegate nei montanti. Completano il quadro stilistico i gruppi ottici posteriori dalla caratteristica forma a boomerang che la rendono riconoscibile anche da dietro.
Interni: abitacolo avvolgente ed intrigante
Sulla Juke prima si sale, il piano di seduta è posto a 65 centimetri da terra, e poi si scende, visto che la linea di cintura alta avvolge gli occupanti come su una coupé a 5 porte. La prima cosa che balza agli occhi è la strumentazione avvolta da una cornice silver e una plancia che si armonizza con la linea della vettura, ma poi l’attenzione viene immediatamente catturata dal tunnel bordeaux metallizzatoche attraversa i sedili anteriori e si alza fino alla base della leva del cambio assumendo le sembianze di un serbatoio di una moto. Con i due fari anteriori posizionati alle estremità del cofano motore è semplice capire dove indirizzare le ruote della Juke, risulta invece più complicato percepire gli ostacoli sulla ¾ posteriore per via dei montanti massicci e della ridotta superficie vetrata.Anche dietro non è semplice percepire lo spazio disponibile per le manovre, ma la telecamera posteriore, che riporta le inquadrature nel display del navigatore satellitare, permette di districarsi anche negli spazi più angusti.[!BANNER]
Una volta conquistato il posto di guida, si sente la mancanza di un bracciolo centrale e della relativa tasca portaoggetti; così, durante i viaggi si finisce per svuotare le tasche nei due porta bicchieri posizionati dietro la leva del cambio. Anche trovare la posizione di guida ideale non è un’operazione semplicissima in quanto il volante si regola solo in altezza e questo può mettere a disagio i guidatori che tendono ad avvicinarlo al busto. Lo spazio è quello di una vettura compatta, la Juke con i suoi 4,13 metri non è poi molto più lunga di una vettura del segmento B e il bagagliaio non rappresenta il massimo della versatilità. Infatti, nonostante una soluzione intelligente come la cappelliera che si solleva con il portellone, presenta una soglia di carico alta e un vano non troppo ampio: in pratica ci sono 192 litri di volume utile che si trovano su una vasca in plastica, a sua volta posizionata sopra il ruotino di scorta o il kit di riparazione, in cui è possibile riporre solamente degli oggetti di piccole dimensioni. Ma questo è un piccolo scotto da pagare per avere una linea esterna dai tratti decisamente originali.
Alla guida: quanta grinta tra le curve!
Di solito le auto a baricentro alto anche quando hanno un motore grintoso perdono verve tra le curve, non è il caso della Juke, che tra i tornanti si trova a suo agio e, in certe occasioni, può apparire persino disinvolta. Merito di una massa non troppo elevata, pesa meno di 1300 kg, e di uno sterzo che brilla per prontezza e precisione. Inoltre l’assetto, che in curva consente di mantenere la traiettoria senza dover fare i conti con un rollio penalizzante, assorbe con grande naturalezza anche le sconnessioni più importanti e neutralizza con efficacia le buche presenti in città nonostante i cerchi da 17 pollici. A giovare di tutte queste caratteristiche è il 1.5 dCi d’origine Renault, forte di 110 CV, che sulla Juke fanno decisamente un figurone. Rispetto alla sorella più grande, la Qasqhai, la piccola SUV nipponica appare a suo agio con questa motorizzazione e non si avverte l’esigenza di avere più cavalleria. Ma non è finita qui, la Juke ha in serbo un’altra sorpresa per il suo pilota, un display multifunzione, denominato Nissan Dynamic Control System, che cambia il carattere della vettura attraverso pochi pulsanti. Si può scegliere una guida parca spingendo il tasto Economy e nel display appaiono 5 stelle che informano attimo per attimo sull’andamento del consumo, accendendosi tutte insieme quando si il guidatore si comporta nella maniera più idonea; preferire la funzione Normal; oppure selezionare Sport ed assistere alla trasformazione della Juke. In un attimo lo sterzo diventa più pesante, richiedendo meno angolo per percorrere le curve, il motore appare più pronto e desideroso di prendere i giri, e tutto l’insieme telaio e sospensioni sembrano più reattivi: una manna per chi ha uno stile di guida sportivo e ama guidare con piglio deciso. La cosa divertente è che attraverso il display si possono osservare anche dei parametri comel’accelerazione laterale o il consumo giornaliero e basta un altro tocco per vedere scomparire le funzioni relative alla guida e apparire quelle del clima, molto efficace, con il surplus scenografico di veder mutate persino le scritte sotto i pulsanti.
Insomma, la Juke ha carattere da vendere, e lo dimostrano questi accorgimenti che, uniti a una meccanica sana, nella quale fanno bella figura anche il cambio e il comparto frenante, la rendono decisamente accattivante. I freddi numeri dicono che la velocità massima è di 175 km/h, il computer di bordo ci informa che, stando attenti possiamo percorrere anche 17 km con un litro di gasolio, ma francamente sono altre le qualità che offre questa vettura. In strada si percepisce sempre dove si mettono le ruote, grazie ai fari posti agli angoli del suo muso imponente, tra le curve è molto precisa ed è anche molto ammirata; il suo design, attira fa discutere, ma non lascia indifferenti. Non è certo l’auto per passare inosservati: ma se vi piaceessere al centro dell’attenzione, allora vi ripagherà attirando sguardi carichi di curiosità.
Una dotazione al top
Proposta in tre allestimenti: Visia, Acenta e Tekna, la Juke 1.5 dCi, ha un prezzo d’accesso che oscilla da poco meno di 18.000 euro a 22.340 euro. Ma per un’auto glamour come questa difficilmente si è disposti a rinunciare a qualcosa, e allora tanto vale puntare sulla Tekno, completa di tutto, che ha anche il navigatore integrato e l’indispensabile telecamera posteriore.[!BANNER]
D’accordo l’Acenta che richiede un esborso minimo di 19.940 euro potrebbe essere un valido compromesso, in fin dei conti si rinuncerebbe a pochi altri accessori come il sensore crepuscolare, al sensore pioggia, al già citato impianto di navigazione, agli specchietti che si ripiegano automaticamente, alla chiave intelligente e ai sedili sportivi, ma in fin dei conti sono elementi che esaltano il carattere della Juke e la rendono ancora più esclusiva. Per la cronaca, la vettura del nostro test aveva anche i sedili in pelle: un optional che, unito alla vernice metallizzata, ha contribuito ad innalzare il prezzo fino alla soglia dei 24.000 euro.