Il Test Drive della Nuova Dacia Duster 1.5 dCi 4×4 Lauréate, il SUV dal prezzo ridotto che minaccia di sbaragliare la concorrenza.
Il Test Drive della Nuova Dacia Duster 1.5 dCi 4×4 Lauréate, il SUV dal prezzo ridotto che minaccia di sbaragliare la concorrenza.
Può un SUV essere alla moda senza costare una fortuna? La risposta è sì, e basta dare uno sguardo al listino prezzi della Dacia per averne una conferma. Infatti, tra i modelli della Casa romena troviamo la Duster, una vettura con una linea che non ha nulla dai invidiare ai SUV più blasonati pur avendo un costo di poco superiore a quello di una vettura di segmento B. Offerto sia in versione 4×2 che 4×4, questo modello ha riscosso un’accoglienza calorosa nel difficile mercato europeo grazie ad un prezzo d’attacco di circa 12.000 euro. Certo, il modello della nostra prova, equipaggiato con il 1.5 dCi da 110 CV e la trazione integrale supera di poco i 20.000 euro, ma è una versione carica di accessori ed ha persino gli interni in pelle che stridono un po’ con la sua anima low cost.
Esterno: una linea molto personale
Si dice che la prima impressione è quella che conta e la Duster convince sin dal primo sguardo. La sua linea è originale, fresca e, da alcune prospettive, persino sportiva. Merito di un frontale caratteristico, in cui spicca il taglio dei gruppi ottici e la calandra cromata, di una vista laterale convincente, in cui mostra i muscoli grazie ai passaruota allargati, e di un posteriore proporzionato con il portellone bombato in corrispondenza dei fari. La versione della nostra prova inoltre, poteva fregiarsi del pack look che annovera elementi come le barre porta tutto, le minigonne, gli specchi retrovisori, le protezioni anteriori e posteriori color silver e i vetri posteriori oscurati. Completano il quadro i cerchi in lega da 16 pollici(anch’essi compresi nel pack look) che con il loro disegno snelliscono l’insieme conferendogli una convincente dinamicità.
Interno: razionale e senza fronzoli
L’abitacolo della Duster lascia poco all’immaginazione, presenta tutti gli elementi necessari per guidare comodamente sia su strada che in fuoristrada ma non concede spazio ad equipaggiamenti hi-tech. D’altra parte l’anima low cost di questa vettura da qualche parte deve venir fuori e l’interno ne è una sua concreta testimonianza. Il quadro strumenti principale (con i due quadranti, il display centrale e un insieme di spie) somiglia molto a quello di alcune Renault di qualche anno fa, mentre la consolle centrale è molto simile a quella della Sandero Stepway e richiama a un certo family feeling. Su quest’ultima non ci sono schermi colorati o folcloristici effetti luminosi, ma una semplice autoradio (optional), i comandi del climatizzatore manuale e qualche pulsante. Il volante e la leva del cambio rivestiti in pelle (optional), insieme ai sedili dello stesso materiale (optional), risollevano il tono dell’ambiente che appare semplice e spartano. Tutti i comandi sono ordinati e semplici da utilizzare, ma si sente la mancanza di ulteriori vani svuota tasche. Lo spazio non manca nella Duster e si può viaggiare persino in 5 in tutta tranquillità caricando un discreto bagaglio. Infatti, il vano di carico, nonostante sia un po’ alto da terra e presenti una zona dove s’intravede la scocca nuda che si può graffiare, offre una buona volumetria, 443 dm3, che possono arrivare a 1604 dm3, abbattendo il divano posteriore. Niente male per un SUV di 4,31 metri che fa delle dimensioni esterne compatte uno dei suoi punti di forza.
Su strada: non chiedetele di essere sportiva
Al volante della Duster si viaggia comodi per via dell’invidiabile posizione di guida che consente di godere di un’ottima visuale. Guardare il traffico dall’alto permette di comprendere meglio i movimenti delle altre auto e infonde una certa sicurezza. Sul dritto la Duster viaggia spedita grazie al piccolo 1.5 dCi da 110 CV che sposta agevolmente il suo corpo vettura da circa 1300 kg, le cose si complicano in curva dove emergono i limiti dello sterzo dall’impostazione turistica. Il comando impiega un intervallo di tempo importante per recepire la volontà del guidatore e necessita di un ampio grado di rotazione per prendere il punto di corda; di conseguenza, le eventuali correzioni non sono rapide come si vorrebbe. Ma la Duster è un’auto diindole tranquilla e va guidata tenendo conto anche del suo rollio durante la percorrenza delle curve. Infatti, se non si pretendono inserimenti fulminei e prestazioni sportive, il SUV romeno assolve benissimo il suo compito di auto per tutta la famiglia e per il tempo libero: trova l’appoggio con naturalezza, si stabilizza, ed esce dai tornanti rotonda e pulita. Al volante della Duster ci si sente tranquilli e si viaggia rilassati, confidando nell’assistenza dell’elettronica (ESP e controllo della trazione optional) per far fronte ad eventuali perdite d’assetto. Quando l’asfalto è asciutto, è consigliabile viaggiare in modalità 2WD, utilizzando la trazione anteriore per risparmiare carburante, (si percorrono in media circa 16 km/l), ed emettere meno emissioni. Se poi la strada è sconnessa, bagnata, o scivolosa, si può passare in modalità AUTO, selezionandola dall’apposita manopola, in modo da trasferire una parte della coppia motrice (240 Nm) alle ruote posteriori grazie ad un giunto elettromagnetico di origine Nissan. Infine, quando le condizioni del percorso diventano impegnative, è consigliabile selezionare lamodalità LOCK in modo che il motore e l’impianto frenante vengano predisposti ad una guida in off-road.
In fuori strada: sicura e divertente
Abbandonato l’asfalto la Duster procede disinvolta sullo sterrato più impegnativo, supera buche profonde con tranquillità e si inerpica su pendenze importanti facendo presa sulle quattro ruote motrici. Certo, non è stata realizzata per passaggi estremi, ma saprà sorprendervi nei momenti che contano. Infatti, grazie ad un’altezza da terra di 21 cm, ad un angolo d’attacco di 30° e ad un angolo di uscita di 35°, la Duster si difende bene anche su percorsi “poco teneri” e invoglia ad approfondire la guida tra sentieri e mulattiere. Una scelta decisamente azzeccata è quella di realizzare un cambio con una prima molto corta (5,79 km/h a 1000 giri), capace di risolvere molte situazioni grazie ad una potenza che arriva costante e immediata. L’abbiamo provata ampiamente in percorsi naturali e lei ci ha sempre ripagato con un comportamento rassicurante e con delle reazioni progressive che ci hanno permesso di percorrere in tutta tranquillità anche degli sterrati veloci. Onesta e pacata su strada, si è rivelata smaliziata sui percorsi accidentati, mostrando orgogliosa il suo animo country. L’unico difetto in un equilibrio armonioso tra motore e cambio, è la voce persistente del “piccolo” 1.5 dCi, che penetra nell’abitacolo man mano che aumentano i giri e riduce il comfort di marcia durante le accelerazioni. Per il resto, la Duster non presenta controindicazioni di sorta, la frenata è onesta, lo spunto è vivace, poco più di 12 secondi per arrivare a 100 km/h, e la velocità massima supera tranquillamente il dato dichiarato che si attesta a 168 km/h.
Ok il prezzo è giusto!
Con un prezzo d’attacco per la versione top fissato a poco più di 18.000 euro, la Duster invoglia gli automobilisti che badano al sodo, ma ci sono degli optional imprescindibili come l’ESP e il controllo della trazione (350 euro), e gli alzacristalli elettrici posteriori (110 euro) e l’autoradio con i comandi dietro il volante (300 euro) che bisogna considerare. Tirando le somme quindi, con meno di 19.000 si può entrare in possesso di un SUV 4×4 capace di portarvi quasi ovunque, offrendovi tanto spazio e una buona capacità di carico: una proposta anticrisi decisamente convincente.