Torino, la trappola delle telecamere nelle corsie preferenziali: pioggia di multe e polemiche
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Torino multe: una realtà sempre più concreta grazie all’installazione delle nuove telecamere traffico sulle corsie preferenziali. In soli cinque giorni, queste hanno rilevato ben 443 infrazioni, trasformando il capoluogo piemontese in un banco di prova per una maggiore disciplina stradale. Le prime installazioni, collocate in punti strategici di corso Vittorio Emanuele II, hanno dimostrato la loro efficacia già dal primo giorno, registrando 93 multe.
Torino, occhio una città di sperimentazioni
Il sistema di controllo si basa su un duplice livello: un’analisi preliminare automatica delle immagini, gestita dalla società comunale 5T, seguita da una verifica approfondita da parte della Polizia Municipale. L’iniziativa non si ferma qui: altre telecamere saranno presto operative in zone come largo Orbassano e corso Rosselli, ampliando così la copertura del progetto.
Tuttavia, l’introduzione di queste misure non è priva di polemiche. Alcuni consiglieri comunali, come Firrao, hanno sollevato dubbi sulla conformità della segnaletica al Codice della Strada e sull’effettiva trasparenza dei cosiddetti “varchi trappola”. Inoltre, le stime economiche hanno acceso il dibattito: si prevede che ogni dispositivo possa generare fino a 10.000 sanzioni all’anno, con multe che possono raggiungere gli 83 euro ciascuna.
Migliorare l’efficienza del trasporto pubblico
Nonostante le critiche, l’amministrazione comunale difende il progetto, evidenziando come l’obiettivo principale sia quello di migliorare l’efficienza del trasporto pubblico Torino. La presenza di veicoli non autorizzati nelle corsie riservate rappresenta infatti un ostacolo significativo per autobus e tram. Il dibattito rimane aperto, tra chi vede in queste misure un necessario deterrente e chi teme un eccessivo impatto economico per i cittadini.
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