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Toyota, GM, VW: sfida tra giganti

Di Fabrizio Brunetti
Pubblicato il 27 gen 2014
Toyota, GM, VW: sfida tra giganti
La combattutissima lotta per la posizione di primo produttore auto mondiale ha sancito la ritrovata supremazia di Toyota, appena davanti a GM e VW.

La combattutissima lotta per la posizione di primo produttore auto mondiale ha sancito la ritrovata supremazia di Toyota, appena davanti a GM e VW.

La corona torna sulla testa del costruttore giapponese che scavalca le due pretendenti, l’americana GM e la tedesca Volkswagen sul filo dei dieci milioni di veicoli prodotti.

9,98 milioni di veicoli venduti da Toyota nel 2013, con i suoi tre marchi Toyota, Lexus e Scion, contro i 9,71 di General Motors e i 9,7 (stimati) di Volkswagen AG.

Toyota era stata spazzata via dal vertice nel 2011 a causa dei danni provocati dallo tsunami e dal difetto del pedale dell’acceleratore che aveva coinvolto milioni di veicoli.

Era risalita nel 2012 alla seconda piazza molto vicina a Volkswagen, è riuscita nel 2013, anche in anticipo sul previsto, a sopravanzare GM che solo nel 2012 era tornata, dopo molti anni, a guidare la vetta.

Toyota prevede per il 2014 un grande sviluppo, ma non in termini di vendite, dato che l’obiettivo è fissato poco sopra i 10 milioni. Piuttosto, come afferma il Presidente Akyo Toyoda, sul fronte dell’innovazione di prodotto e della nuova piattaforma modulare globale TNGA che promette di rendere più economici sia l’enginering che la produzione.

Come i suoi antagonisti, Toyota mira nel prossimo triennio ad avere margini migliori con numeri di produzione solo in leggera crescita (2% nel 2014).

Buona annata e meritata seconda piazza per General Motors, tornata al management privato dopo la parentesi di salvataggio, con l’intervento del Governo americano nella gestione, che l’aveva fatta ironicamente rinominare Governement Motors.

Nuovo vertice, l’energica Mary Barra al timone, gli ottimi risultati di crescita negli USA e nel resto del mondo, con l’eccezione del buco nero GM Europe che con Opel continua a perdere soldi, mentre la speranza di risolvere il problema attraverso una travagliata sinergia con Peugeot/Citroen sembra definitivamente tramontata, travolta dalla spaventosa crisi PSA che si sta definendo con l’ingresso massiccio nell’azionariato dei governi cinese e francese.

Anche GM non ha previsto target di crescita significativi per il 2014 (4% nella migliore delle ipotesi) ma ha ancor più di Toyota necessità di ottimizzare i costi e ridurre le perdite di Opel.

Volkswagen è apparentemente quella che ha la posizione più tranquilla, il target di 10 milioni di veicoli era fissato per il 2018, potrebbe raggiungerlo già quest’anno o nel 2015, grazie alla marcia inarrestabile di Audi e ai margini da capogiro di Porsche che, con l’arrivo di Macan, dovrebbe bruciare già quest’anno le tappe del suo quota 200.000 fissato inizialmente per il 2018.

A frenare un risultato del Gruppo che avrebbe potuto essere ancora migliore, proprio la performance del marchio Volkswagen che ha chiuso in progresso solo grazie al risultato cinese, mentre ha sofferto uno storico calo negli stati Uniti e per la prima volta da tempo un calo sia pure contenuto sul mercato europeo.

Insomma i tre al vertice si marcano stretti e tutto potrebbe accadere quest’anno, anche un nuovo ribaltamento delle posizioni, sia pure più simbolico che reale dato lo scarto contenuto che li separa. Bel duello, dobbiamo attenderci grandi strategie e colpi a sorpresa.

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