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Toyota TS030 Hybrid: laboratorio dell'ibrido di serie

Di Cesare Cappa
Pubblicato il 11 set 2013
Toyota TS030 Hybrid: laboratorio dell'ibrido di serie
A Francoforte fa bella mostra di sé la vettura che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans. Nasce per le competizioni, ma ha un'anima ecologica.

A Francoforte fa bella mostra di sé la vettura che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans. Nasce per le competizioni, ma ha un’anima ecologica.

Dalla pista alla strada, questa è la filosofia degli uomini Toyota. Nel corso della rassegna tedesca, sono stati rivelati alcuni passaggi, che certificano come la tecnologia da corsa venga poi riversata sulle vetture di serie. È lo stesso Yoshiaki Kinoshita, Presidente della Toyota Motorsport GmbH (TMG) di Colonia, ad avvalorare questa tesi. Prima ancora di partire con il progetto TS030 Hybrid, era implicito che la relazione tra propulsori da corsa e motori di serie, avrebbe dovuto intensificarsi. Fu così che si decise di realizzare una tecnologia “ecologica” anche per le applicazioni di carattere racing. Una scelta atta a garantire una maggiore efficienza nella produzione di serie.

>> Guarda le immagini di Toyota TS030 [glossario slug=”hybrid”] al Salone di Francoforte 2013

Toyota TS030 Hybrid: funzioni diverse, ma obiettivi comuni

Il progetto Le Mans è stato l’artefice di questa volontà “ambientalista-corsaiola”. Ma il mondo dell’automobilismo sportivo ha necessità differenti da quello della quotidianità delle strade. Una delle differenze tra il sistema ibrido da corsa e quello standard riguarda l’autonomia. Il primo punta alla prestazione assoluta intesa come massima velocità e massima capacità di recupero dell’energia durante le fasi di decelerazione. Il secondo punta essenzialmente alla riduzione dei consumi durante la guida in città. La Toyota TS030 Hybrid ha un sistema che vanta una capacità di recupero superiore di sessanta volte rispetto a quella delle vetture standard. Questo impone la necessità di installare un accumulatore che consenta operazioni di ricarica e rilascio dell’energia estremamente veloci: tre secondi per la ricarica e soltanto due secondi e mezzo per sprigionare l’intera riserva di energia. Le vetture ibride di serie non sono in grado di tollerare tali carichi di lavoro, perché non sono equipaggiate con un super-accumulatore. E sarà questo infatti il passaggio chiave del futuro dell’auto ibrida. Un futuro che potrebbe annoverare questo tipo di dispositivi anche sulle vetture di serie.

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