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Trasformare auto a benzina in elettrica: arriva il decreto

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 14 gen 2016
Trasformare auto a benzina in elettrica: arriva il decreto
Confartigianato esulta per la pubblicazione del decreto che permette l’operazione di retrofit dei motori a costi contenuti.

Confartigianato esulta per la pubblicazione del decreto che permette l’operazione di retrofit dei motori a costi contenuti.

Un altro importante passo è stato fatto verso la mobilità ecosostenibile: sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto che sancisce le regole normative per trasformare le auto con motore a benzina in veicoli elettrici.

Fortemente voluto da Confartigianato, questo passaggio risultava fondamentale per disciplinare – come previsto dal nuovo Codice della Strada – il cosiddetto “retrofit” ovvero la conversione di una vettura dotata di motore termico alimentato a benzina o [glossario slug=”gasolio”] in un veicolo a trazione elettrica. Fino ad oggi, nel nostro Paese questo tipo di operazione era penalizzata dalla mancanza di norme tecniche e dai pesanti costi di omologazione che influivano negativamente sui costi relativi alla conversione, ancora troppo elevati rispetto alle richieste del mercato.

La nuova norma getta finalmente le fondamenta per trasformare i veicoli tradizionali utilizzando un apposito kit composto da un motore elettrico con convertitore di potenza, un pacco batterie e un’interfaccia con la rete per la ricarica delle batterie stesse, ovvero una procedura che ricorda molto da vicino quella effettuata per l’installazione di un impianto a [glossario slug=”gpl”] o metano.

I produttori dei kit di elettrificazione dei veicoli dovranno  sottoporlo all’omologazione e fornire tutte le istruzioni per il montaggio, che verrà effettuato in un secondo momento da  un meccanico specializzato. Terminate queste procedure, l’autoriparatore porterà la vettura  alla Motorizzazione che, dopo aver fatto un controllo e una prova del mezzo,  provvederà ad aggiornare la carta di circolazione dell’autovettura.

“L’auto elettrica da un certo punto di vista ripercorre la storia dei primi computer: ingombranti, costosi, ma interessanti per le opportunità che lasciavano intravedere” ha commentato Luigino Bari, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza, che ha aggiunto: “Certo, oggi l’auto elettrica non sta godendo dello stesso slancio sebbene la tecnologia sia molto avanzata ma purtroppo ancora poco diffusa, però siamo in una fase di evoluzione continua e ciò soprattutto grazie alla volontà del sistema Confartigianato, che da più di due anni si è attivato nei confronti del Ministero dei Trasporti per trovare soluzione agli aspetti burocratici e normativi che rendevano difficile, e molto costoso, omologare nel nostro Paese un’auto riconvertita a elettrica”.

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