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Trazione anteriore e posteriore: quali le differenze?

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 1 giu 2016
Trazione anteriore e posteriore: quali le differenze?
I due tipi di trazione influenzano il modo di guidare molto più di quanto si pensi.

I due tipi di trazione influenzano il modo di guidare molto più di quanto si pensi.

La trazione è un aspetto poco considerato dall’utilizzatore medio di un’auto, che spesso non si fa troppe domande in merito. In realtà è un’informazione fondamentale per condurre la propria auto in sicurezza, prima ancora che per valorizzare il suo comportamento dinamico. Sapere se a spingere la vettura sono le ruote davanti o quelle dietro fa davvero la differenza. Vediamo di capirne di più.

Due modi differenti di guidare in curva

I due diversi tipi di trazione di un veicolo danno origine anche a fenomeni fisici differenti, soprattutto durante la percorrenza di una curva, che diventano particolarmente evidenti a velocità elevata, in una manovra di emergenza o in condizioni di scarsa aderenza. La trazione anteriore, quella in cui il moto viene trasmesso alle ruote davanti, può dare origine al cosiddetto sottosterzo, ossia quando un’auto tende ad allargare la traiettoria di percorrenza. Questa situazione può essere corretta più facilmente (ad esempio riducendo il gas) rispetto alla situazione opposta, tipica invece della trazione posteriore.

La trazione “tutta dietro”, infatti, è più frequentemente associata al fenomeno del sovrasterzo, in cui un’auto in curva tende a percorrere una traiettoria più stretta di quella impostata dal guidatore. Ad esempio, una perdita di aderenza alle ruote posteriori può determinare un [glossario slug=”sovrasterzo”] e un conseguente testacoda. Questa situazione può verificarsi abbastanza facilmente se si ha una potenza elevata in abbinamento alla trazione posteriore: basta una brusca accelerazione perché si verifichi una sbandata.

Vantaggi e svantaggi

La trazione anteriore è quella più diffusa, infatti circa il 70% delle auto in circolazione è dotata di questa configurazione. Non solo è più facile da gestire, ma risulta essere più economica e leggera, perché non sono presenti gli alberi di trasmissione del moto alle ruote posteriori. Tra gli svantaggi si annoverano il possibile slittamento del [glossario slug=”pneumatico”] in accelerazione, soprattutto se in presenza di una potenza elevata. Anche per questo la trazione anteriore è la più utilizzata per i modelli di utilizzo quotidiano, mentre è meno indicata per le auto sportive.

La trazione posteriore, al contrario, è quella che riesce a valorizzare al meglio la potenza del veicolo e infatti è quella più utilizzata sulle vetture sportive e sulle auto di alta gamma. I vantaggi consistono nella migliore aderenza in accelerazione sull’asciutto, nella maggiore possibilità di controllo del veicolo da parte di pilota espero e anche in un’esperienza di guida più appagante. Infatti è questa la trazione preferita dai puristi della guida sportiva. Tra gli svantaggi troviamo una minore stabilità sui fondi a bassa aderenza (parzialmente mitigata dal differenziale autobloccante) e una maggiore difficoltà di controllo in caso di emergenza. I moderni controlli elettronici, comunque, riducono drasticamente i rischi di sbandata sui fondi a bassa aderenza, motivo per cui è bene tenerli sempre inseriti nella guida quotidiana.

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