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Trump minaccia di distruggere l'industria dell'auto in Canada

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 12 mar 2025
Trump minaccia di distruggere l'industria dell'auto in Canada
Tensioni commerciali USA-Canada: Trump aumenta i dazi su acciaio e alluminio e minaccia ulteriori misure contro Ottawa

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada si intensifica con l’annuncio di Donald Trump di raddoppiare i dazi acciaio e alluminio canadesi, portandoli al 50%. Questa mossa segue la decisione dell’Ontario di imporre un dazio del 25% sull’energia elettrica esportata verso Minnesota, Michigan e New York, una misura vista come risposta ai precedenti dazi statunitensi. In una reazione immediata, il premier dell’Ontario Doug Ford ha sospeso il dazio sull’energia nella speranza di ottenere una riduzione delle tariffe da parte degli Stati Uniti, ma Trump ha alzato ulteriormente la posta.

Trump va all’attacco

Il presidente americano ha inoltre richiesto la rimozione dei cosiddetti dazi caseari, che gravano sui prodotti statunitensi con percentuali tra il 250% e il 390%. Ha minacciato di applicare nuove tariffe sulle automobili a partire dal 2 aprile, un colpo potenzialmente devastante per l’industria automobilistica canadese. Questo scontro potrebbe rappresentare un duro colpo per le già delicate relazioni USA Canada, portando le due nazioni a un punto di rottura.

In un gesto che ha suscitato clamore internazionale, Trump ha persino proposto l’annessione del Canada come cinquantunesimo stato americano, sostenendo che ciò eliminerebbe tutte le barriere commerciali e offrirebbe vantaggi fiscali e di sicurezza ai cittadini canadesi. La reazione in Canada è stata immediata, con una ferma difesa della sovranità nazionale da parte delle autorità locali.

Dazi su acciaio e alluminio

La Casa Bianca ha successivamente moderato le sue posizioni, annunciando che i dazi su acciaio e alluminio rimarranno al 25% invece di salire al 50%. Il portavoce Kush Desai ha ribadito che non ci saranno esenzioni per il Canada o altri partner commerciali, con l’entrata in vigore delle tariffe fissata per la mezzanotte del 12 marzo. Questo scenario rappresenta una chiara tattica negoziale da parte di Trump, mirata a ottenere concessioni in altri ambiti strategici, mentre il Congresso americano cerca di evitare lo shutdown del governo.

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