Sarà presentata al SEMA di Las Vegas nei prossimi giorni la Challenger realizzata da SpeedFactory: sotto il cofano, un V8 da 700 CV
Sarà presentata al SEMA di Las Vegas nei prossimi giorni la Challenger realizzata da SpeedFactory: sotto il cofano, un V8 da 700 CV
Altro che eco incentivi. Ora che i contributi federali erogati a favore dell’acquisto, negli USA, di vetture a bassi consumi sono andati esauriti, il settore delle muscle car rialza la testa e propone pompati V8 in grado di consumare asfalto e pneumatici ad ogni accelerata.
Nei prossimi giorni, al SEMA, Salone dedicato all’accessoristica tuning che si svolgerà nella prima settimana di Novembre a Las Vegas, la SpeedFactory, tuner di Atlanta (Georgia) specializzato nell’elaborazione di V8 a stelle e strisce, presenterà la sua ultima creazione.
Si tratta di una preparazione ipervitaminizzata su base Dodge Challenger SRT8 in versione Model Year 2009. Questa coupé sembra voler rinverdire i fasti delle potenti coupé che spopolavano negli States verso la fine degli anni ’60. La preparazione effettuata dalla SpeedFactory è improntata al più puro stile della potenza bruta di matrice USA: vetture nude e crude, senza concessioni ai fronzoli, ma con una “carica” di CV impressionante.
La Challenger SRT8 MY 2009 è stata, in sostanza, rivoltata: i 425 CV d’origine sono stati portati a ben 700, grazie all’adozione di un blocco in alluminio del V8 scelto fra gli accessori aftermarket della Mopar, il reparto ricambi Chrysler, al quale sono stati aumentati alesaggio e corsa, per aumentarne la cilindrata da 6,1 litri a 7 litri: ovvero 440 pollici cubi: questa cifra conferisce il nome alla Dodge monstre allestita dalla SpeedFactory.
I 275 CV in più sono stati spremuti anche grazie all’adozione di testate specifiche (sempre Mopar) e di un compressore centrifugo V3 della Vortech. Anche all’esterno la vettura ha ricevuto attenzioni particolari: la verniciatura è in tinta Matte, a effetto opaco, il cofano motore è in carbonio, così come lo spoiler posteriore. I cerchi sono BBS da 20″, sui quali sono montati generosi pneumatici Bridgestone R; l’impianto frenante d’origine è stato sostituito con dischi da 15″ sui quali agiscono pinze Brembo a sei elementi.