Dall'UE una proposta protezionista sulle auto elettriche
L’UE (Unione Europea) pensa che per ridurre la concorrenza cinese, una soluzione brillante potrebbe essere quella di incentivare l’acquisto di vetture elettriche prodotte in loco, dunque direttamente nel continente europeo. Una politica protezionistica che potrebbe avvantaggiare non solo le industrie dislocate nel Vecchio Continente, garantendo massima occupazione nelle varie fabbriche, ma anche l’utente finale che vive in Europa e che potrebbe acquistare una EV grazie a degli incentivi sostanziosi. Al momento questa resta soltanto una proposta avanzata da Bruxelles – da parte del Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire – sulla falsa riga di quanto già accade negli Stati Uniti.
La proposta di Le Maire
Le Maire ha avanzato la sua proposta durante un incontro sul bilancio 2023, affermando: “Bisogna riservare un bonus solo ai veicoli elettrici prodotti in territorio europeo, o comunque ai veicoli che soddisfano rigorosamente i nuovi standard ambientali comunitari. Se vogliamo difendere le nostre industrie, i nostri posti di lavoro e la nostra tecnologia dobbiamo giocare con le stesse regole”. Quindi niente dazi, ma un atto di forza per proteggere quanto di buono viene fatto in Europa.
L’esempio degli USA
I primi a portare avanti una politica simile a quella descritta a Bruxelles, sono stati gli americani. Negli USA, infatti, è stata recentemente varata una legge che prevede agevolazioni fiscali fino a 7.500 dollari per i soli veicoli elettrici il cui assemblaggio finale avviene in Nord America e non da altre parti. Importante è che componenti critiche della batteria non provengano da Cina, Russia e altre nazioni che presentano un “pericolo”. Allo fine di indirizzare i consumatori, il Governo Usa ha pubblicato un elenco di modelli che soddisferebbero i requisiti legali per avere gli incentivi fiscali.
UE: il problema dell’occupazione
L’avanzata dei veicoli elettrici porta l’Europa di fronte a uno scenario preoccupante, che è quello di una forte sottooccupazione. In certi settori, come quelli della produzione di motori e trasmissioni, migliaia di posti di lavoro sono a rischio dispersione. Per questo motivo nasce una voglia delle istituzioni di dare una svolta allo sviluppo di un’industria locale di produzione batterie, parte fondamentale di un’auto elettrica che rappresenta fino al 40% del valore complessivo. Al momento in Europa esiste una sola gigafactory per la produzione di batterie per auto elettriche, ed è a Berlino. Per riuscire a portare avanti questa azione, sul territorio del Vecchio Continente dovrebbero proliferare molte più fabbriche destinate a questo scopo.
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