Debutta la nuova versione “baby” del popolare SUV, equipaggiata con il 1.0 tre cilindri turbo da 100 CV. Sostituisce l’SCe 115. Presto anche GPL.
La “rivoluzione” Duster si focalizza sulla sovralimentazione. Mentre i risultati di mercato, in termini di vendite, consolidano l’ottimo gradimento in Italia nei confronti di Dacia – il marchio romeno che fa capo a Renault Groupe si è, lo scorso ottobre, attestato al nono posto fra le marche più vendute nel nostro Paese, guadagnando due posizioni rispetto all’intero 2018 e registrando una quota di mercato del 4,25% -, e del popolarissimo SUV Duster (al primo posto, e davanti a Sandero, fra le autovetture di fabbricazione straniera più vendute ai clienti privati in Italia nel 2019), i vertici Dacia ne portano al debutto un sostanziale rinnovamento alla lineup dei propulsori, attraverso l’esordio in listino della nuova variante benzina TCe 100.
Una gamma a benzina tutta turbo
L’unità motrice turbo a tre cilindri, della quale riprendiamo più diffusamente le caratteristiche di engineering qui sotto, si prepara a sostituire il “vecchio” 1.6 SCe, e va ad aggiungersi, nella gamma Dacia Duster, alle versioni 1.3 TCe – proposta nelle due declinazioni da 130 CV e da 150 CV, con due ruote motrici e trazione integrale – recentemente introdotta. In questo modo, di fatto, la proposta Dacia Duster sul mercato, relativamente alle versioni benzina, è interamente turbo.
Prezzi e allestimenti
Già in vendita, la gamma Dacia Duster TCe 100 si articola sui consueti quattro allestimenti “Access”, “Essential”, “Comfort”, “Prestige”, ai quali si aggiunge la serie speciale “Techroad”. Per tutte le versioni, la trazione è anteriore. Ecco il riepilogo degli importi di vendita.
- Dacia Duster Access TCe 100 4×2: 12.200 euro
- Dacia Duster Essential TCe 100 4×2: 13.600 euro
- Dacia Duster Comfort TCe 100 4×2: 15.300 euro
- Dacia Duster Prestige TCe 100 4×2: 16.300 euro
- Dacia Duster serie speciale Techroad TCe 100 4×2: 17.100 euro.
Sarà presto anche GPL
Abbinata esclusivamente al cambio manuale a cinque rapporti, la nuova declinazione TCe 100 per Dacia Duster verrà, già nei prossimi mesi, proposta altresì con alimentazione bifuel benzina-GPL (destinata, in ossequio alla strategia di evoluzione che interessa la lineup benzina, a prendere il posto dell’attuale SCe 1.6). Un turn over dall’obiettivo ambizioso: confermare, e superare, l’effettivo ruolo-leader di Dacia nel mercato GPL, che attualmente si attesa sul 27,7% della quota di segmento in Italia, in virtù delle oltre 33.000 unità ad alimentazione alternativa vendute nel nostro Paese, ed in cui proprio Duster, con più di 17.970 esemplari immatricolati, è il modello GPL di produzione estera più venduto. L’esordio commerciale di Dacia Duster TCe 100 GPL è fissato per l’inizio del 2020: nelle prossime settimane verranno dettagliati i relativi prezzi di vendita.
Corpo vettura, bagagliaio, dotazioni
Ovviamente invariato, il corpo vettura di Dacia Duster TCe 100 mantiene inalterati gli atout che ne decretano il successo (il SUV romeno, che fa leva su un favorevole rapporto qualità/prezzo, è insieme a Sandero il principale elemento che ha contribuito alle 75.239 unità Dacia di nuova immatricolazione in Italia a fine ottobre 2019, corrispondenti ad un +40% rispetto ai primi dieci mesi dello scorso anno): una linea complessivamente piacevole e curata e – per altezza minima da terra, sbalzi ridotti, ruote di generose dimensioni e abbondanza di protezioni sottoscocca – idonea ad assicurare una ampia versatilità di utilizzo; abitacolo spazioso e dall’impostazione razionale, vale a dire senza “preziosismi” che potrebbero appesantirne l’immagine e, nello stesso tempo, al pari dell’esecuzione carrozzeria, realizzato con una certa attenzione ai dettagli. Cifre alla mano, gli ingombri esterni misurano rispettivamente 4,34 m in lunghezza, 1,8 m in larghezza e 1,69 m in altezza. Come sempre molto buona la capienza del vano bagagli, una delle peculiarità di Dacia Duster: da un minimo di 445 litri nel normale assetto di marcia, il volume di carico utile permette fino a ben 1.485 litri a sedili posteriori completamente abbattuti.
Restano altresì confermate le dotazioni-base (riferite, cioè, alla configurazione “Access” di ingresso alla gamma), che fra gli altri comprendono il servocomando elettrico per lo sterzo, il sistema Hill Start Assist, il Cruise control, la modalità di guida “risparmio” Eco, lo Start&Stop, le luci diurne a Led, gli specchi retrovisori esterni a regolazione elettrica, il sistema di frenata autonoma d’emergenza e l’Esp, il computer di bordo, ed il sedile di guida regolabile in altezza.
TCe 100: l’evoluzione del downsizing
“Più potenza specifica e minore consumo di carburante”: è il messaggio di fondo avanzato, nei mesi scorsi, dai tecnici Renault Groupe in occasione del “vernissage” della nuova unità motrice “baby” 100 TCe frutto della sinergia Renault-Nissan, che ha esordito, in prima battuta, a bordo dell’attuale nuova serie di Nissan Micra e successivamente è stata adottata all’inizio di quest’anno nel cofano motore della quinta generazione di Renault Clio svelata in anteprima al Salone di Ginevra 2019. Tecnicamente considerato come una evoluzione del precedente 0.9 TCe, il nuovo propulsore a tre cilindri turbocompresso ne eredita un ampio ventaglio di tecnologie: dal turbocompressore con valvola di scarico (wastegate) ad azionamento elettrico, al collettore di scarico parzialmente integrato nella testata, alle valvole provviste di doppio controllo della fasatura variabile, all’esclusivo “Bore-spray Coating”, ovvero il rivestimento in una speciale pellicola a base di acciaio per le pareti dei cilindri: una tecnologia, quest’ultima, messa a punto a suo tempo per l’unità motrice di Nissan GT-R e derivata dall’expertise nelle competizioni. Dati alla mano, il nuovo tre cilindri turbo TCe 100 offre, in rapporto al 0.9 TCe, 20 CV in più (100 CV “contro” 90 CV) e 20 Nm di coppia massima in più (160 Nm), e riduce consumi di carburante ed emissione di CO2. A sua volta, rispetto alla motorizzazione SCe 115 che va a sostituire, il nuovo TCe 100 si segnala, indica Renault Groupe, per “Una riduzione del 15% nelle emissioni di CO2 e nei consumi di carburante”.