La i4 è l’alter ego elettrico della Serie 4 gran coupé ma con il suo cuore sostenibile si è guadagnata la lettera M
Dopo la i3 e la iX, una BMW ad impatto zero può fregiarsi della lettera M con ambizioni da sportiva vera. Si tratta della i4, che nella variante M50 ha un grande potenziale velocistico.
Una Serie 4 gran coupé adattata alle nuove tendenze
Il pianale di base deriva da quello della Serie 4 gran coupé con gli opportuni adattamenti, visto che sotto il cofano spariscono le unità termiche ed arrivano motori elettrici pronti a regalarle nuova verve silenziosa, oltre ad un pacco batteria posizionato nella parte centrale della piattaforma per abbassare il baricentro rispetto ad una Serie 3 di 37 mm. Questo ha una capacità di 83,9 kWh e si ricarica in appena 31 minuti a 205 kW.
Per quanto riguarda la potenza sulla i4 ci sono 2 opzioni, o si sceglie la eDrive 40 con un solo motore elettrico da 340 CV al posteriore, con le ruote dello stesso asse deputate alla trazione, oppure si può optare per la M50 con due unità elettriche, una all’anteriore ed una al posteriore, che può sprigionare ben 544 CV per scattare da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi.
Uno scatto che toglie il fiato e tanto peso da spostare
Alta appena 1,45 metri, con la trazione integrale, e forte dei suoi 544 CV, la i4 M50 non delude sotto il profilo delle emozioni pure: ti toglie il fiato quando si accelera e ti porta in un lampo nel mondo M. Per far parte della famiglia più amata del Brand bavarese sfrutta un assetto con camber anteriore negativo, elementi addizionali tra le sospensioni anteriori, ed una carreggiata allargata di 26 mm all’anteriore e 12 mm al posteriore, oltre alle sospensioni adattive.
Con 4 ruote gestite in maniera indipendente dall’elettronica la tenuta è a prova di neofita, le sue prestazioni no, ma in frenata gli oltre 2.000 kg si fanno sentire, e questo limita, in parte, anche l’agilità, ma è un fardello comune che si portano dietro tutte le elettriche. Comunque è da apprezzare che le celle delle batterie sono più basse di quelle della iX, quindi l’aerodinamica vanta un Cx di 0,24, segno che alla BMW la questione elettrica legata alla soddisfazione di guida l’hanno presa molto sul serio.
Scenografica all’interno e con consumi diversi in base alla potenza
Che sia diversa dalle vetture di qualche tempo fa lo sottolinea anche l’infotainment con quello schermo gigante che troneggia davanti al guidatore, e quasi intimorisce sulle prime per la grande quantità d’informazioni. In realtà, come accade in Casa Mercedes, i display sono 2, quello della strumentazione da 12,3 pollici, e quello dedicato all’infotainment che può arrivare fino 14,9 pollici, c’è l’aggiornamento automatico over the air, e la trasmissione dei dati può avvenire anche in 5G.
All’atto pratico, in un percorso misto, nella prima presa di contatto, la 2 ruote motrici, meno prestante ma dotata di maggiore agilità, è meno avida di elettricità, nello specifico sul computer di bordo abbiamo letto 21 kWh/100 km in luogo dei 28 kWh/100 km indicati dalla M50. Comunque, molto dipende da quanto si spinge sul pedale dell’acceleratore, e con un’autonomia dichiarata, rispettivamente, di 590 km e 521 km, per la eDrive 40 e la M50, l’ansia da ricarica è solo un ricordo.