Finalmente abbiamo testato su strada la versione 2.2 litri Multijet da 180 CV e in pista a Balocco la Quadrifoglio da 510 CV.
Finalmente abbiamo testato su strada la versione 2.2 litri Multijet da 180 CV e in pista a Balocco la Quadrifoglio da 510 CV.
Il giorno è finalmente arrivato: l’intera gamma della nuova Giulia, il modello Alfa Romeo più atteso dell’anno, è stata ufficialmente presentata alla stampa internazionale presso il Centro Sperimentale di Balocco (Vercelli).
Ora, con l’intera gamma della Giulia al gran completo, l’emozione prende il sopravvento per quello che si prospetta come il modello più importante per la rinascita della Casa del Biscione, la Giulia è infatti un modello che porta con sé molte aspettative, tra cui quella di poter competere, anzi poter surclassare, la concorrenza tedesca (Audi A4, Bmw Serie 3 e Mercedes Classe C), senza dimenticare le ripercussioni sull’occupazione, relativa agli impianti di produzione italiani che si occupano della sua “nascita”.
Alfa Romeo Giulia 2.2 diesel 180 CV
La protagonista del test su strada è la Giulia equipaggiata con il turbodiesel 2.2 litri Multijet da 180 CV che con ogni probabilità sarà la versione più gettonata sul mercato italiano, grazie alla combinazione delle prestazioni sportive offerte con consumi e costi di gestione contenuti. In città si apprezza immediatamente l’uso del Cambio automatico che insieme all’abbondante coppia permette una progressione invidiabile e una comfort di marcia di livello superiore. Una delle novità di maggior spessore che porta in dote la Giulia è il ritorno della trazione posteriore in un’Alfa dedicata alla grande serie, considerando che negli ultimi anni le uniche vetture della Casa di Arese ad avere questo schema meccanico sono state la Alfa Romeo 8c e 4c, ovvero vetture estremamente di nicchia.
Al volante della Giulia apprezziamo il suo sterzo, capace di esprimere una vivacità e una prontezza fuori dal comune, capace di regalare inserimenti in curva millimetrici e di far apprezzare ancora di più l’ottimo telaio dell’auto. Quando si desidera guidare “sul serio”, si attiva l’Alfa Romeo DNA che permette di settare numerosi componenti della vettura in modalità sportiva e si importa il Cambio automatico in funzione manuale, effettuando cambiate fulminee tramite i due paddle di alluminio posizionati dietro il volante. Durante la marcia abbiamo modo di apprezzare anche le comode sedute anteriori e il cockpit della plancia, dominato dalla consolle centrale orientata verso il guidatore che all’estremità superiore ospita il display dell’impianto di infotainment, molto ben visibile e sempre pronto a regalare le numerose informazioni relative al funzionamento della vettura, alla navigazione GPS e all’intrattenimento.
Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio
Sulla pista di Balocco, sotto una leggera pioggia, abbiamo invece l’enorme piacere di provare l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, sportivissima versione top di gamma della berlina italiana, forte di un V6 biturbo da 510 CV e proposta ad un prezzo di partenza pari a 79.000 euro.
Temibile avversaria di Bmw M3, Mercedes-AMG C63 S e della futura Audi RS4, la Giulia Quadrifoglio infonde cattiveria e aggressività solo a guardarla, grazie al completo kit aerodinamico fatto di splitter, Spoiler e passaruota allargati, condito dai quattro scarichi sportivi inglobati nell’estrattore posteriore. A proposito di aerodinamica, la Giulia Quadrifoglio porta al debutto l’Active Aero Splitter, una serie di profili aerodinamici attivi che vengono regolati in modo automatico dal computer di bordo per generare deportanza e per ottenere la massima aderenza.
Acceso il V6 biturbo 2.9 litri da 510 CV e 600 Nm (rapporto peso-potenza 2,99 kg/CV) tramite il pulsante posizionato tra le razze del volante non possiamo che rimanere incantati dal rombo roco e cupo che esce dagli scarichi. Dopo soli pochi metri di pista rimaniamo entusiasti del Manettino DNA (modalità di guida Dynamic, Natural, Advanced Efficiency e Race) che rispetto alle altre Giulia guadagna il CDC (Chassis Domain Control), un software che assegna con un algoritmo un compito ben preciso ad ogni componente dell’auto, il tutto in una velocità infinitesimale.
Un altro dettaglio fondamentale che apprezziamo è il sistema elettromeccanico che abbina le funzionalità del controllo di stabilità con il servofreno, offrendo in questo modo una risposta immediata del pedale, il tutto coadiuvato da una distribuzione dei pesi perfettamente equilibrata (50:50) e dalle sospensioni del retrotreno MultiLink, ribattezzate per l’occasione Alfa Link. Per il resto, la Quadrifoglio è a dir poco spettacolare, come sottolineato dai suoi numeri: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e velocità massima di 307 km/h: roba da supercar.