Al volante della compatta a trazione anteriore più potente e veloce sul mercato.
Prendete una location che ispira velocità come l’autodromo di Vallelunga, una compatta a trazione anteriore che guarda alla tradizione ma arde di modernità con un 2 litri turbo da 320 CV e una giornata di sole: il risultato è un test-drive carico di suggestioni e adrenalina!
Dopo i rituali del caso, la pit-lane è un tripudio di cattiveria, fascino e aerodinamica, che sia bianca, rossa, nera, grigia, canna di fucile o blu, la Honda Civic Type R non passa certo inosservata, ma ogni appendice della compatta giapponese ha un compito preciso e ve lo dico subito: lo svolge benissimo.
Il paraurti anteriore riduce le turbolenze sull’avantreno, tutte le aperture sul frontale e le minigonne laterali aumentano la deportanza, così come la grande ala posteriore che lavora insieme ai generatori di vortice (sul tetto) ed al diffusore.
A tutto ciò aggiungiamo uno scarico con tre uscite (quello centrale, più piccolo, è deputato a far sentire il sound agli alti regimi) e pneumatici Continental SportContact 6 245/30 su cerchi da 20 pollici, prodotti ad hoc per questo modello, da cui si intravedono all’anteriore i dischi Brembo da 350 mm forati e ventilati con pinze a quattro pistoni.
Insomma, il primo impatto con la Honda Civic Type-R lascia il segno, perché lei è diversa da tutte le altre e non ha paura di mostrare i muscoli, è una trazione anteriore capace di dare la paga anche alle integrali, ed è qui davanti a noi pronta a dimostrarlo.
Non mi resta che salire a bordo e vedere l’effetto che fa avere il suo volante tra le mani, e giocare con il cambio manuale a 6 rapporti con tanto di sistema che ottimizza i giri del motore prima delle cambiate. Così prendo posto affiancato da un istruttore gentile, coraggioso e preparato, e finalmente entro in pista per affrontare tre turni in cui provare le 3 modalità di guida della Civic Type R. Parto in Comfort, e l’asfalto appena rinnovato di Vallelunga mi appare ancora più levigato, l’auto è veloce anche così, ma un filo meno aggressiva che nelle altre modalità. Prendo confidenza con le curve, sempre tecniche e bellissime di quest’autodromo fantastico, e neanche il tempo di accorgermi di quanto sono andato veloce, pur non sforzandomi, che devo rientrare ai box per raffreddare gomme e freni in vista delle altre sessioni. Due giri sono volati, e quello di rientro è stato altrettanto emozionante, ma è solo l’antipasto.
Attendo di nuovo il mio turno ed eccomi a saggiare la modalità Sport: inizio a sentire la vettura più reattiva, le sospensioni adattive presentano ammortizzatori con sensori accelerometrici (2 all’anteriore ed 1 al posteriore) che vanno a monitorare le reazioni dell’auto in tempo reale e garantiscono l’assetto ideale in base alla situazione. Inoltre, lo schema MultiLink al posteriore (prima c’erano delle sospensioni a ponte rigido), ed un telaio tutto nuovo con una rigidità torsionale incrementata del 38% ed un peso inferiore di 16 kg fanno il resto e mi consentono di guidare velocemente e con grande precisione in ogni frangente.
Ma è nell’ultimo turno che scopro veramente la belva in modalità +R: non sono tanto i 320 CV a stupirmi, quanto la velocità con cui vengono erogati e la rapidità di cambiata di questo manuale tanto secco e preciso quanto piacevole da utilizzare. Non c’è bisogno di fare le cose di fretta, anche se si vola a 200 km/h tra le curve, la Civic Type R ha una riserva di potenza così elevata da consentirti di agire sempre nel modo giusto e senza affanno, anche perché la frenata è veramente potente e ad ogni curva capisco che avevo ancora margine in inserimento. Le gomme stridono, ma anche al curvone l’auto è stabile pur non rinunciando ad una sorprendente reattività: insomma, questa Honda è un animale da pista, è viva, reattiva, pulsa di passione, e se avete un allungo sufficiente vi spara in un batter d’occhio a 272 km/h. Ora capisco perché ha fatto segnare un tempo di 7 minuti, 43 secondi ed 8 decimi al “Ring”. Ora capisco perché queste Type R hanno così tanto fascino, ora capisco perché vale ogni centesimo di quei 38.700 euro di listino e perché fatico ad abbandonare quel sedile rosso, con tanto di poggiatesta integrato, che mi avvolge!