Ferrari Portofino, la guidi come vuoi tu

Francesco Parente
12 Febbraio 2018
51 Foto
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Rispetto alla California T è un’altra supercar, con nuove capacità motoristiche e tecniche: sa adattarsi totalmente alla volontà del guidatore, sa essere così una rilassante granturismo o una formidabile Ferrari “tutta muscoli e potenza”.

Quando sei chiamato a provare una Ferrari, pensi chiaramente che sei fortunato, seppur per un’esperienza di tre giorni. Quando poi ti trovi ad impugnare il suo volante e a decidere l’andatura, allora vorresti non lasciarla più, anche se sai che il tuo (nostro) compito è solo quello di assaggiarla con rispetto per raccontarla a tutti voi. Però poi con le Ferrari ci è sempre capitato di sognare un po’…di pensare che “se fosse veramente mia, wow…quanta strada ci farei!”. La domanda sorge spontanea: con una Ferrari? Ebbene sì, con la Portofino si può fare. L’hanno denominata in molti la Rossa per tutti i giorni: sembrerebbe un’affermazione fuori luogo, invece è proprio così. Noi aggiungiamo però che si tratta di una Rossa particolare, di quelle che hanno una doppia faccia, una duplice veste e un’anima mutevole…bella, sempre molto affascinante, elegante, intraprendente, spacciatamente arrogante e sportiva.

DIMENTICA LA CALIFORNIA T

Gli uomini della Ferrari ci hanno raccontato in un momento di piacevole chiacchierata a tavola, durante la cena, che anche solo le prime foto della Portofino hanno destato un interesse vivace e particolarmente significativo presso una moltitudine di clienti che in Ferrari speravano davvero di poter conoscere. Sicuramente sul piatto dell’interesse la Portofino serve una linea studiata in ogni minimo dettaglio, oltre a un motore poderoso e a soluzioni tecniche all’avanguardia. Abbiamo poi scoperto che la guidabilità di questa GT si presta a completare il pacchetto dell’offerta “stuzzicosa”, ma non solo: con molta probabilità è da subito passato il messaggio che la Portofino è un progetto ridisegnato su carta totalmente bianca dagli uomini della Ferrari, quindi in famiglia si prende l’appellativo di erede della California T, ma possiamo confermare che si tratta di tutt’altra supercar! Ne siamo stati testimoni diretti (qualche riga più sotto vi raccontiamo come va), ma se volete altre opinioni e siete amici di acquirenti della nuova Portofino, bhè allora chiedete anche loro, a maggior ragione se prima sono stati possessori di una California T.

FINALMENTE LA PORTOFINO, MA PRIMA DI TUTTO E’ UNA VERA FERRARI!

Bella, sensuale, elegante, coinvolgente, confortevole, versatile, frizzante, dinamica, sportiva…potremmo andare avanti così per molte righe ma crediamo di essere stati abbastanza espliciti…che ne dite? Avvicinandoci a lei notiamo un cofano motore lungo, linee raccordate con maestria, un profilo da rimanere a bocca aperta, un posteriore compatto. Lunga  459 cm e alta appena 132 cm lascia che il confronto ricada immediatamente sulla California T, che tutto sommato rappresentò da subito un nuovo riferimento per questa categoria nel suo segmento. La Portofino si riposiziona ancora più in alto, con un propulsore rivisto di 3,9 litri V8 turbo capace di scaricare sulle ruote posteriori ben 600 CV (contro i 560 della California T) e di garantire un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi (un decimo in meno della California T) e di raggiungere i 200 km/h in 10,8 secondi, arrivando a una velocità massima di 321 km/h (contro i 316 km/h del modello precedente). Gli interni mostrano la stessa ricercatezza degli esterni, mettendo in mostra una maturità maggiore rispetto a quelli visti nella California T: i materiali sono di alta qualità, l’assemblaggio è curato molto bene, l’aspetto moderno è accentuato dalle linee orizzontali molto marcate che inglobano (tra le tante cose) un sistema multimediale con schermo da 10″ ed un un cockpit  in pieno stile “made in Maranello”, con il contagiri in primissimo piano e altri due display digitali ai lati per il computer di bordo e la strumentazione. Spostando la nostra attenzione verso l’ambiente dei passeggeri, ci sentiamo di dire che i due posti son molto piccoli, in grado di ospitare soltanto due giovanissimi ferraristi, dalla statura molto ma molto esile e bassa. Completando la visita degli spazi interni, la Portofino resta comunque una GT da viaggio, anche grazie ad un bagagliaio capace di ospitare due o tre valige a seconda della modalità di impiego, ovvero in versione coupé o spider. A tal proposito, in Ferrari ci hanno raccontato che un’area dedicata allo studio del design è stata data proprio alla progettazione del tetto rigido, che in 14 secondi e fino ad una velocità massima di 40 km/h in marcia è in grado di aprire e chiudere la capote della Portofino.

VOLA VIA CON DESTREZZA

Avevamo guidato due mesi fa la GTC4 Lusso, quindi siamo arrivati in Puglia abbastanza preparati alla nuova esperienza di guida. Il nostro road book era molto interessante: il test prevedeva la partenza da una masseria a Savelletri di Fasano, in direzione di Locorotondo, Alberobello, Ostuni, Noci e Polignano a Mare. Mi metto al posto di guida della Portofino ancora ammaliato dalla sua bellezza e dai dettagli che mi avevano raccontato la sera prima a cena i responsabili del suo progetto. Quindi, in poco tempo ho dovuto resettare i sentimenti e fare posto alla concentrazione…dovevo ascoltare la Portofino. Pronti, via! La mia esperienza personale mi fa subito notare come sia più gestibile della GTC4 Lusso; l’erede della California T si muove con armonia in tutta la sua compattezza e si mostra da subito versatile (pesa anche 80 kg in meno). Mi basta un’accelerazione per capire che questa GT sa essere molto adrenalinica, poi però dovendo rispettare qualche autovelox di troppo ho potuto apprezzare come la sua natura mutevole possa consentirle di trasformarsi in una elegante e confortevole gran turismo da viaggio con famiglia. Prima che io lo dimentichi (cosa molto difficile) la sua voce è davvero incantevole: un canto indimenticabile, sia quando gira ai bassi regimi, o quando veste i panni del soprano o del tenore. Il motore però non è l’unico protagonista, certo i 600 CV di potenza massima e i 760 Nm di coppia ti farebbero pensare il contrario, ma il lavoro fatto a Maranello per rendere più leggera la Portofino e quindi molto più agile rispetto la California T è stato veramente eccezionale. Ad ogni modo bisogna sapere che anche sotto il cofano sono stati fatti interventi di tutto rispetto, che hanno riguardato nuovi pistoni e bielle, un sistema di aspirazione ottimizzato, un impianto di scarico con collettore monofuso e Variable Boost Management del turbocompressore. Altra presenza di riguardo è quella del differenziale posteriore elettronico di terza generazione (E-Diff3) integrato con il F1-Trac: in questo modo la trazione e il controllo della Portofino sono sempre al top. Altre caratteristiche sono la rigidità di un telaio aumentata del 35% e uno sterzo molto diretto, chirurgico, che consente di avere un inserimento in curva dell’avantreno molto preciso e di tenere gas costante e poi spalancarlo senza avere il timore di sentirsi scappare via in modo violento la Portofino. In fondo il famoso “manettino” che abbiamo sul volante esprime al meglio il carattere molteplice di questa supercar: in Comfort la Portofino fila via liscia, senza esagerazioni, mentre in Sport ti invita a divertirti, come vuoi e per quanto tempo vuoi seppur il consiglio migliore è quello di non esagerare troppo, anche perché se proprio si ha la tentazione di evadere senza limiti, allora bisognerà guidare in direzione di un circuito e una volta arrivati ed entrati in pista inserire la modalità Esc Off…in bocca al lupo!?! Per averla bisogna spendere 196.061 euro per la versione base e tutto sommato, ad averceli, sono soldi ben spesi, concedendosi il lusso ma soprattutto il privilegio di guidare un mito, una Ferrari, questa…un po’ diversa dalle altre, bella anche per questo.

Ferrari Portofino: le immagini del nostro "primo contatto"

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