Il rinnovamento della gamma Golf arriva anche sulla media monovolume. Rivisti i motori e l’estetica, restano pressoché invariati i prezzi
Il rinnovamento della gamma Golf arriva anche sulla media monovolume. Rivisti i motori e l’estetica, restano pressoché invariati i prezzi
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L’arrivo della Golf GTD ha di fatto concluso il rinnovamento della segmento C di Wolfsburg, almeno nelle versioni “hatchback”. L’attenzione ora deve spostarsi sulle versioni parallele, magari meno giovanili ma non per questo trascurabili: la Volkswagen Golf Plus è tra le teste d’ariete dell’industria teutonica nel combattuto segmento delle multispazio, un “mercato nel mercato” che se da un lato vede trionfare Touran e Sharan, scendendo di dimensioni fatica a vedere i numeri delle concorrenti Scénic e Picasso, senza contare le buone performance di Ford.
In realtà la Golf Plus si è sempre posta nella parte alta del suo segmento, proponendo allestimenti più ricercati delle concorrenti in cambio di un prezzo più elevato. Con l’arrivo della sesta serie, il frontale della Golf ha ritrovato dinamismo e aggressività, due caratteristiche che rischiano di stonare su un modello che fin’ora aveva offerto un’immagine decisamente sobria e impostata.
Una questione che l’eccellente centro stile di Wolfsburg ha affrontato senza la minima difficoltà: nonostante gli stretti vincoli progettuali (la scocca è praticamente la stessa) il nuovo disegno di fari e calandra riesce a trovare quel giusto compromesso tra family feeling e moderazione, mantenendo un importante filo conduttore con la versione precedente.
La calandra è stata totalmente riconcepita, perdendo la colorazione “in tinta” e diventando più longilinea. La forma dei fari è meno schiacciata della Golf normale, addolcendo senza accantonare quello stile che per primo è arrivato sulla Scirocco. La linea del paraurti, leggermente più squadrato e pulito nelle forme, è accompagnata dalla generosa presa d’aria inferiore, dotata di un sottile ma efficace bordo cromato.
Sotto al cofano fanno un importante debutto i nuovi motori turbo diesel ad iniezione diretta common rail, in versioni 2 litri da 110 e 140 cavalli, e il benzina sovralimentato 1.400 TSI da 122 cavalli. In alternativa è possibile scegliere il 1.6 da 102 cavalli, a partire dall’estate anche dotato di impianto GPL montato in fabbrica.
Come per la Golf normale, gli allestimenti disponibili sono tre: Trendline, Comfortline e Highline. Già nel primo caso siamo di fronte ad una vettura completa: ci sono sei airbag di serie (frontali, laterali e a tendina anche per i passeggeri posteriori), mentre la sicurezza attiva viene assicurata da ABS, ASR, ESP e differenziale a controllo elettronico EDL.
Presenti anche gli ancoraggi per seggiolini ISOFIX e i nuovi poggiatesta attivi WOKS che riducono il colpo di frusta. Praticità e comfort sono assicurati dal climatizzatore, il sedile guida regolabile in altezza e la fila di sedili posteriore che può scorrere longitudinalmente, alternando facilmente abitabilità e capacità di carico.
La versione Comfortline offre in più i sensori di parcheggio, il cruise control, un piano di carico estraibile e una radio più efficace. Per i più esigenti c’è la versione Highline, con climatizzatore bi-zona, autoradio MP3 con 8 altoparlanti, volante multifunzione, computer di bordo, cerchi in lega da 16 pollici e rivestimenti in alcantara su sedili anteriori dalle forme più sportive.
I prezzi sono paragonabili alla serie precedente: si parte dai 18.575 euro per la 1.6 benzina Trendline, ai 21.575 euro per la 1.4 TSI Comfortline. Un po’ più costose le versioni a gasolio, dal 2 litri Trendline con 110 cavalli a 21.700 euro, fino alla Highline 140 cavalli, con cambio DSG a doppia frizione, che parte da 28.425 euro.