Tre personalità diverse per tre berline concettualmente differenti che arricchiscono la gamma Mercedes-Benz
La Mercedes-Benz ha rivoluzionato la gamma negli ultimi anni conquistando una clientela che proviene da ogni fascia di età e che necessita di proposte differenti, ne sono un esempio concreto le berline Classe A Sedan, CLA e Classe C.
Infatti, quest’ultime, seppur simili nelle misure, con la prima più corta (4,55 m) e le altre due quasi uguali (4,69 m la CLA e 4,70 m la Classe C), rappresentano un concetto differente di quella che per molti potrebbe essere la classica berlina.
Caratteri diversi Classe A Sedan, CLA e Classe C
La C forse è quella che più appartiene a questo stereotipo: è un’auto concreta, di rappresentanza, e quell’aria da baby Classe S è lì a testimoniarlo, adesso si giova della strumentazione digitale e si discosta decisamente dalle altre due per via della trazione posteriore e della possibilità di montare propulsori longitudinali.
La A Sedan riprende il volto della nuova Classe A e termina con una coda accennata, la coda corta che tanto piace alle nuove generazioni e riprende quell’idea di berlina dinamica portato all’ennesima potenza dalla CLA. Ecco con quest’ultima si passa addirittura al concetto di berlina coupé e il paragone a livello di linee con la CLS è sacrosanto, anzi doveroso. Già la A Sedan ha un frontale sportivo, ma la CLA la supera e poi la distanzia su questo terreno grazie alle carreggiate allargate ed alla targa inserita nel paraurti posteriore, in basso, come sulle sportive della Stella.
In questo modo la gamma delle compatte Mercedes-Benz si completa e nel 2019 potrà superare il già lusinghiero risultato commerciale del 2018, in cui ha rappresentato oltre il 50% delle vendite della Casa teutonica con 34.400 auto immatricolate. Anche la C comunque è importante perché è stata venduta in 30.000 unità dal 2014 ed è un grande classico che fa sempre centro, una sicurezza per una certa tipologia di cliente.
Differenti anche dentro
Le differenze tra le 3 berline continuano all’interno dove la C è più classica ma sempre ricca ed appagante, e seppur reduce da un restyling importante, non può contare sullo scenografico sistema d’infotament Mbux che caratterizza le altre due proposte a 3 volumi. Quest’ultime infatti sfoggiano il doppio display che rende la plancia una vero e proprio centro di comando e lascia a bocca aperta anche le nuove generazioni provenienti dal mondo di internet e dei videogame.
Come vanno su strada: Classe A Sedan, CLA e Classe C
Per provare le differenze siamo andati sulla costiera amalfitana in un percorso misto tra autostrada e strade panoramiche. La Classe C è stata la prima compagna di viaggio, inappuntabile con il suo 4 cilindri turbodiesel 2 litri da 194 CV accoppiato al cambio 9G-Tronic. “Setosa” in autostrada è stata precisa e persino divertente nel misto grazie alla trazione posteriore, la vettura della nostra prova era nera, per cui aveva anche una punta di aggressività che non guasta.
Poi è stata la volta della Classe A Sedan spinta dal 1.5 turbodiesel da 115 CV che lavora insieme al cambio a doppia frizione a 7 marce; così, abbiamo smesso i panni del manager per indossare quelli del giovane arrembante, che riveste un ruolo importante ed ha bisogno di spazio per la famiglia. La vettura ripropone quanto di buono a livello dinamico abbiamo riscontrato sulla Classe A di nuova generazione, ma è più lunga, quindi bisogna tenerne conto, anche se poi, dopo qualche curva non ci si fa più caso. Il 1.5 risponde bene, è insonorizzato in maniera encomiabile, ma, soprattutto, assicura percorrenze irrisorie.
La CLA l’abbiamo tenuta per ultima, e l’abbiamo guidata in una livrea gialla che avrebbe fatto invidia anche ai limoni più belli della costiera. Sotto il cofano c’era il 2 litri benzina sovralimentato da 224 CV che è ben più brioso del 2 litri turbodiesel da 150 CV o del 1.3 a turbo benzina da 163 CV che, secondo gli uomini Mercedes, la faranno da padrone nelle ordinazioni. L’auto spinge che è un piacere e sul misto risulta pronta e ben bilanciata, anche in autostrada infonde sicurezza per via del solido appoggio e poi il sound è di quelli giusti. Per chi cerca indipendenza e vuole farsi notare senza rinunciare ad un auto pratica nell’uso quotidiano è la proposta migliore.
Un salto nel passato
Insomma, tre tipologie di clienti, tre profili, inquadrati anche attraverso un gioco in cui i giornalisti hanno dovuto indovinare a quale dei tre ospiti misteriosi appartenevano le tre berline in questione. Tutto questo per dire che ne è passato di tempo da quando c’era la 190 e la mitica 200 E, meglio conosciute dagli addetti ai lavori con le sigle di progetto W201 e W124. A proposito, c’erano anche loro, e poterle guidare ha rappresentato un tuffo nel passato che ci ha aiutato a comprendere meglio il percorso che ha portato Mercedes a realizzare le berline del 2019.
Prezzi da 32.000 euro
Promosse sul campo adesso attendono l’esame del mercato e i prezzi, per le versioni potenzialmente più interessanti per il mercato italiano, vanno dai 32.000 euro della Classe A Sedan 180d Auto Business (+1.600 euro per la Sport e +4.260 euro per la Premium), fino ai 45.000 euro della Classe C 220d Auto Business (+2.900 euro Sport, +5.500 euro Sport Plus, +10.200 euro Premium), passando per i 38.000 euro della CLA 200d Auto Business (+1.500 euro Sport, +3.640 euro Premium).