Al volante della nuova Audi A4 2020, oggetto di un leggero restyling di metà carriera. Ecco come va.
Potremmo definirlo un rinnovamento nel segno della continuità quello che ha realizzato Audi sulla quinta generazione (2015) della A4. La station wagon premium più amata dal pubblico italiano (perché di berline se ne vedono sempre di meno: 10% delle vendite) per il 2019 diventa ancora più accattivante e sportiva, con piccoli ritocchi che interessano soprattutto il frontale. Ma è anche più tecnologica e connessa, e rispetto alle concorrenti (principalmente BMW Serie 3 e Mercedes Classe C) vanta un valore residuo superiore dal 10 al 20%. È già ordinabile in prevendita ma arriverà non prima di settembre nelle concessionarie, con prezzi a partire da 38.800 euro.
Più grande e accattivante
Fuori, la nuova Audi A4 fa tesoro del linguaggio stilistico che caratterizza le nuove vetture dei Quattro Anelli. Presenta oggi una calandra single frame più bassa e ampia, prese d’aria maggiorate, una linea di spalla con bordi pronunciati in corrispondenza dei passaruota, e nuovi proiettori a LED. Rispetto al modello pre-restyling cambiano anche leggermente le dimensioni. La lunghezza cresce fino a 4.762 mm (+24 mm) con la larghezza che tocca oggi i 1.847 mm (+5mm). Restano immutati passo e altezza, così come la capacità di carico: 460 litri per la berlina, 495 per la Avant (1.495 litri con il divano posteriore abbattuto).
Ora il navigatore legge i semafori e può sfruttare l’onda verde
Dentro, la nuova Audi A4, adotta sempre una plancia pulita, sobria e molto ben rifinita. Al centro, orientato verso il conducente, c’è l’ampio display MMI touch da 10,1” dell’infotainment, che dialoga in modo sempre più efficace con lo smartphone. Non manca il comando vocale di ultima generazione, capace di comprendere le espressioni di uso comune, così come pratico e versatile è il sistema di navigazione. Inoltre, è presente a bordo la connettività Car-to-x che sfrutta l’intelligenza collettiva della flotta Audi. Alle informazioni sui pericoli e sui segnali stradali online si aggiunge ora un sistema che rileva le informazioni dei semafori permettendo al conducente di adattare la velocità della vettura per sfruttare la cosiddetta “onda verde”.
Inoltre, con l’App myAudi è possibile tra le altre cose aprire e chiudere la vettura, avviare il motore da remoto e tanto altro, mentre è possibile attivare delle funzioni on demand a pagamento che ampliano le funzioni del sistema di infotainment. Tanta tecnologia, prestata però anche al servizio della sicurezza: dall’adaptive cruise control con funzione Stop&Go che si abbina al predictive efficiency assistant e al Car-to-x, gestendo anche l’andatura della vettura in funzione dei segnali stradali e del percorso indicato sul navigatore.
Gamma motori
La nuova A4 è disponibile con la trasmissione automatica di serie e con le motorizzazioni 2.0 (35) TFSI 150 CV S tronic, 2.0 (40) TFSI 190 CV S tronic, 2.0 (45) TFSI 245 CV quattro S tronic, 2.0 (40) TDI 190 CV quattro S tronic e 3.0 (45) TDI 231 CV quattro tiptronic. I propulsori a benzina e i diesel 2.0 (30) TDI 136 CV S tronic e 2.0 (35) TDI 163 CV S tronic si avvalgono della tecnologia mild-hybrid (MHEV) a 12 Volt. Il sistema MHEV a 12 Volt può ridurre i consumi di carburante fino a 0,3 litri ogni 100 km.
Al volante della diesel ibrida da 163 CV
Abbiamo testato la versione diesel ibrida da 163 CV, quella che a nostro avviso è anche la più equilibrata della gamma. La potenza, infatti, è quella giusta per poter fare tutto potendo contare su prestazioni brillanti e consumi contenuti. Il motore è sempre pronto, sin dai bassi regimi. Non vibra, non è rumoroso e trova nel cambio S tronic un alleato perfetto in tutte le condizioni d’uso. Il piacere di guida della Audi A4, resta dunque immutato: è sempre elevatissimo, complice un assetto (a richiesta c’è quello sportivo e ci sono gli ammortizzatori regolabili) che privilegia la guida dinamica senza compromettere il comfort che ci si aspetta da una vettura premium. L’unità da 12 Volt non aggiunge potenza a quella del motore termico, ma solleva quest’ultimo da tutti gli “oneri” legati alla gestione di tutto il sistema elettronico della vettura (cosa non da poco). Infine, la batteria non ha bisogno di ricarica e non permette alla vettura di viaggiare in modalità elettrica.