"Un secolo fa un operaio poteva permettersi una Ford-T, oggi fatica ad acquistare una Dacia", i dubbi di de Meo
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Luca de Meo, CEO di Renault, ha recentemente sollevato una questione cruciale riguardo alla transizione verde dell’industria automobilistica europea. Intervenendo al convegno di ‘Energia Popolare’ del PD, ha messo in guardia contro un approccio esclusivamente focalizzato sull’auto elettrica, definendolo un errore strategico per il settore.
De Meo e i problemi dell’auto in UE
Durante il suo intervento, collegato da Parigi, de Meo ha riconosciuto i vantaggi delle auto elettriche, specialmente in contesti urbani, ma ha evidenziato i loro limiti per i trasporti a lungo raggio. Ha criticato le politiche di regolamentazione europea degli ultimi vent’anni, che hanno favorito i costruttori di auto di alta gamma, proponendo invece un modello ispirato alle ‘K cars’ giapponesi, vetture piccole e accessibili.
Un dato preoccupante è emerso: l’età media delle auto in Europa è aumentata da 7,5 a 12 anni, riflettendo un divario crescente tra i prezzi delle auto e il potere d’acquisto del ceto medio. De Meo ha evocato un paragone storico: “Un secolo fa un operaio poteva permettersi una Ford-T, oggi fatica ad acquistare una Dacia“.
Transizione elettrica necessita di flessibilità
Secondo il CEO, la transizione elettrica necessita di maggiore flessibilità. Ha suggerito di lasciare agli ingegneri la libertà di sviluppare soluzioni tecnologiche diverse, evitando un approccio unico. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di regolamentazioni specifiche per incentivare le auto di piccole dimensioni, rendendo il mercato più inclusivo.
Il dibattito si è ampliato toccando anche l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul settore, già in trasformazione a causa della rivoluzione elettrica e delle nuove abitudini di consumo delle generazioni più giovani. La sfida per l’industria europea si presenta complessa, bilanciando sostenibilità ambientale e accessibilità economica.
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