Volkswagen, Piech si è dimesso
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Il presidente del Gruppo Volkswagen si è dimesso dalla sua carica con effetto immediato. Piech aveva attaccato pubblicamente l’AD Martin Winterkorn
Ferdinand Piëch lascia Volkswagen. Con un comunicato che equivale ad un vero terremoto per l’automotive tedesco, Piech ha rassegnato le dimissioni da presidente del gruppo e del consiglio di sorveglianza. Dopo 13 anni di presidenza, Piëch lascia il comando di Volkswagen a seguito del duro attacco sferrato nei confronti di Martin Winterkorn, amministratore delegato del gruppo.
Piech lascia Volkswagen
Lo scorso 10 aprile aveva rilasciato al settimanale “Der Spiegel” un’infuocata intervista: “Winterkorn non sarà mai il mio successore e non diventerà mai presidente di Volkswagen”. Forte del suo potere e dei voti assicurati dal fondo del Qatar (azionista Vw per il 17%), Piëch era convinto di aver vita facile nel duello contro Winterkorn. La verità però si è rivelata molto diversa. Oltre alla dura replica di Winterkorn (“Io non mi lascio cacciare dalla Corte, e non sono un tipo che getta la spugna”) Gli altri azionisti di maggioranza – la Famiglia Porsche, la Bassa Sassonia e il blocco sindacale – hanno votato a favore del CEO, battezzandolo come “il miglior leader possibile”.
Piech contro Winterkorn
Il conflitto tra Piëch e Winterkorn nasce dagli scarsi risultati ottenuti negli Stati Uniti, dall’incapacità di produrre una vettura low cost per i mercati emergenti e dalla bassa reddittività rispetto ai concorrenti. Insieme a Piëch esce da Volkswagen anche la moglie Ursula, entrata nel CDA insieme a molte polemiche. Ora il ruolo di Piëch verrà ricoperto ad interim da Berthold Huber, che rimarrà in carica fino all’elezione del nuovo presidente, come comunicato da Volkswagen.
Colpa della Bugatti Veyron?
Da dove sarebbe nato veramente l’odio di Piëch nei confronti di Winterkorn? Secondo Manager Magazine tutto è nato all’ultima edizione del Salone di Ginevra, dove l’AD avrebbe dichiarato che Volkswagen produceva tutti i motori dai 3 ai 12 cilindri. Piëch lo riprese pubblicamente ricordando che hanno anche i 16 cilindri, grazie alla Bugatti Veyron; fu proprio il nipote di Ferdinand Porsche a voler produrre, nonostante i pessimi risultati commerciali, la supercar a 16 cilindri.
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