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Volkswagen punta sul metano e amplia la gamma con la Polo TGI

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 27 feb 2018
Volkswagen punta sul metano e amplia la gamma con la Polo TGI
Abbiamo guidato la vettura di segmento B spinta dal 1.0 TGI da 90 CV e la più potente Golf TGI che vanta un 1.4 da 110 CV.

La Volkswagen ha trovato la soluzione ponte ottimale alla via dell’elettrico, quella del metano, che consente di consumare il 30% in meno rispetto alle vetture alimentate a gasolio ed il 55% in meno delle auto con motore a benzina. Il tutto con una riduzione del bollo importante, ben il 75% o addirittura l’esenzione totale in base alla regione d’immatricolazione. Una bella occasione per chi percorre molti chilometri e necessita di aggirare gli odiosi blocchi del traffico.

Oltretutto, le emissioni sono speculari a quelle delle auto ibride e gran parte del metano viene prodotto da fonti rinnovabili. Certo, la rete di distributori non è omogenea in tutta Italia, visto che la maggior parte si trovano al nord ed al centro della penisola, ma è pur vero che nel bel paese ci sono un terzo dei distributori europei: 1.230 rispetto ai 3.725 totali.

I motori delle Volkswagen a metano sono espressamente pensati per viaggiare prevalentemente con questo carburante ecologico e questo si avverte anche nella guida, dove l’erogazione è sempre fluida e lineare, senza alcun tentennamento. Alla eco up! del 2013 si è aggiunta la Golf TGI nel 2014 e la Polo TGI nel 2017, per completare l’offerta a metano dei modelli che rappresentano il 70% delle vendite del Costruttore teutonico.

La potenza è crescente e va dai 68 CV della eco up! ai 110 CV della Golf TGI, passando per i 90 CV della Polo TGI. Anche l’autonomia a metano segue questo andamento verso l’alto con la percorrenza dichiarata di circa 380 km per la eco up!, di circa 390 km per la Polo TGI e di circa 420 km per la Golf TGI. La eco up! e la Polo TGI utilizzano il 1.0 3 cilindri, rispettivamente aspirato e sovralimentato, mentre la Golf TGI si affida ad un 4 cilindri 1.4 sovralimentato.

Per favorire la diffusione di queste auto su cui la Casa di Wolfsburg punta in maniera decisa, la Golf TGI con touch&sound in questo momento vanta un’offerta decisamente allettante: in pratica è venduta allo stesso prezzo della 1.0 TSI Trendline da 110 CV con touch&sound. La cifra finale con sconto compreso è di 17.900 euro e, rispetto al prezzo originale di 23.250 euro, 3.950 euro vengono coperti da Volkswagen e ulteriori 1.400 euro dai dealer. La 1.0 TSI invece parte da 21.100 euro e arriva a 17.900 euro con 1.800 euro di sconto da parte della Casa e 1.400 euro proveniente dai dealer.

Insomma, una bella occasione per risparmiare e viaggiare secondo una mobilità ecosostenibile. Certo, c’è il controllo obbligatorio delle bombole dopo 4 anni, che poi scende ogni 2 anni, ma anche in questo caso la Volkswagen viene incontro al cliente alleggerendogli le spese di un’eventuale sostituzione.

Al volante, come dicevamo, è difficile percepire le differenze rispetto ad un motore a benzina convenzionale, partiamo con la Polo per un percorso extraurbano e poi saliamo sulla Golf. La prima è tutta nuova e si da aree da grande, te ne accorgi dalla plancia ben fatta, dal grande display centrale che dialoga rapidamente con gli smartphone e da una qualità delle finiture che balza subito all’occhio. Anche l’estetica si è evoluta in maniera furba, puntando su un affinamento delle linee generali piuttosto che su una vera e propria rivoluzione. Il risultato è quello di un’auto equilibrata, silenziosa, dove il cambio a 5 marce dialoga perfettamente con il motore non lasciando mai al guidatore il desiderio di avere più potenza. Quello che colpisce è il confort generale oltre alla tenuta di strada davvero efficace. I 160 Nm di coppia erogati al momento giusto possono bastare e i due indicatori distinti per l’autonomia a metano ed a benzina sono utilissimi per capire quando fermarsi al distributore.

La Golf non ha certo bisogno di presentazioni, potrebbe benissimo fare brand a sé, ma con il metano offre un’ulteriore declinazione delle sue immense potenzialità. E bisogna dire che l’accoppiata tra il 4 cilindri sovralimentato da 110 CV ed il cambio automatico a doppia frizione DSG funziona in maniera eccellente: passaggio fluido da un rapporto all’altro, riprese veloci e senza tentennamenti, ed una progressione importante. L’ultimo restyling ha reso la Golf ancora più desiderabile, ed è veramente difficile trovare un aspetto che possa essere fonte di critica, soprattutto con l’offerta attuale (riferita alla variante con la trasmissione manuale a 6 marce). Con i suoi 195 km/h di velocità massima ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in 10,6 secondi, offre qualcosa in più della Polo TGI da 90 CV che si “ferma” a 183 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 11,9 secondi.

Certo, rimane al momento il rammarico di non poter avere le stesse agevolazioni delle auto ibride pur avendo le medesime emissioni, come i parcheggi gratis sulle strisce blu a Roma e l’accesso nell’Area C a Milano.

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