Volvo: prove di sicurezza sui modelli elettrici
Al Safety Centre Volvo, prove di collisione per le auto di domani. I ricercatori sono allo studio dell’auto senza problemi e pulita
Avanti con le auto ad alimentazione elettrica, anche sul fronte sicurezza. Mentre le attenzioni dei vari costruttori si concentrano principalmente sull’evoluzione dei propulsori, lo sviluppo delle batterie, i dispositivi per il recupero di energia, in Svezia si guarda oltre. Secondo una tradizione consolidata, i progettisti di Volvo rivolgono i loro studi anche sull’affidabilità e la salvaguardia di guidatori e passeggeri. Ne è emersa una conclusione ad effetto: le automobili alimentate a corrente continua offrirebbero maggiori tutele rispetto a quelle con motori a combustione.
Ne sono convinti gli ingegneri del Safety Centre Volvo, situato non lontano da Göteborg. Tra queste mura vengone ricostruite e simulate tutte le casistiche d’incidente, con le informazioni che vengono poi convogliate in un database e permettono di stilare il comportamento dell’auto.
Il responsabile dell’area, Thomas Broberg, riferisce alcuni particolari delle analisi: “In questo momento stiamo conducendo sull’auto elettrica test a livello dei componenti per vedere come risponde la batteria a una frenata improvvisa e a una collisione, per poi analizzare i risultati da diverse angolazioni. Stiamo anche eseguendo, per la prima volta, dei crash-test avanzati completi per studiare la tecnologia delle macchine ad alimentazione elettrica”.
Volvo rappresenta un esempio ammirevole di impegno verso la sperimentazione delle energie alternative, in tutte le varie fasi che caratterizzano il ciclo di vita dell’auto: dalla progettazione al riciclaggio, passando per la lavorazione, la produzione, l’utilizzo e l’assistenza. I primi tentativi risalgono agli anni ’70, oggi avanza il credo che possano esistere diverse strade verso la mobilità sostenibile. Così sostiene Magnus Jonsson, Senior vicepresident, a capo della divisione ricerca e sviluppo: “Lo spettro delle opportunità è variegato, stiamo assistendo a un flusso costante di novità tecnologiche esaltanti in settori quali l’elettrificazione, in grado di modificare tali presupposti. Di conseguenza manteniamo un approccio aperto e propositivo a diverse vie di sviluppo e tecnologie – prosegue – con l’obiettivo di poter commercializzare rapidamente e a buon prezzo prodotti con il minimo impatto possibile sul clima”.[!BANNER]
A tal proposito ecco le dichiarazioni di un altro dirigente, Paul Gustavsson, responsabile dell’Electrification Strategy in Volvo Cars: “Per il 2020 il nostro obiettivo è di portare le emissioni medie dei nostri modelli a 90-100 grammi al km di CO2 e di guidare il mercato nel campo ambientale. L’elettrificazione è una parte importante nel passaggio da un paradigma all’altro per ridurre notevolmente la liberazione nell’aria di polveri sottili”.
Il disegno è piuttosto chiaro, e trova conferma nei fatti. Nel 2009 il costruttore ha introdotto sul mercato ben 7 modelli diesel a impatto ambientale ridotto. Ora viene il momento di compiere un ulteriore passo in avanti, l’inserimento nei listini 2012 di ibridi plug-in. Efficienza, elettrificazione, carburanti rinnovabili: sono tre le strategie che si seguono in casa Volvo per ridurre l’impatto sull’ambiente.
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